26 Aprile 2024

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Tutto quello che c’è da sapere sulle barriere coralline in occasione della Giornata internazionale degli Oceani

Barriera corallina

In occasione della giornata internazionale degli Oceani, l’8 giugno, Friend of the Sea® vi regala un’immersione nel mondo sottomarino raccontandovi alcune curiosità su un ecosistema tanto prezioso quanto in pericolo, che troviamo proprio in fondo ai mari e agli oceani tropicali: la barriera corallina.

Distribuite solo nelle fasce intertropicali, dove la temperatura dell’acqua è ai livelli necessari per la loro esistenza, le barriere coralline sono tesori di biodiversità. Costituite da coralli e alghe, infatti, ospitano una grande varietà di animali: pesci, uccelli marini, spugne, crostacei, stelle e tartarughe marine. Pur occupando solo lo 0,3% del fondo oceanico della Terra, supportano il 25% di tutte le specie marine del nostro pianeta.

Il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’attività umana sono i principali pericoli per la sopravvivenza di questo delicatissimo ecosistema per la cui tutela i ricercatori stanno studiando soluzioni. Nell’ambito del suo progetto Save the Corals, Friend of the Sea® ha deciso di sostenere economicamente la Love Wildlife Foundation, in Thailandia, organizzazione che gestisce l’Aow Thai Marine Ecology Center (ATMEC), per la ricostruzione di un pezzo di barriera corallina dell’isola di Koh Mun Nai.

L’obiettivo dell’ATMEC è di fornire a studenti di tutte le età una educazione alla biologia e all’ecologia marina e condurre ricerche per la conservazione dei coralli nel Golfo di Tailandia.

Per sapere di più su questo magico mondo in fondo agli oceani o scoprire dove trovare le più estese barriere coralline nel mondo, leggete questo approfondimento di Friend of the Sea®.

E buona giornata internazionale degli Oceani!

Quando pensiamo alle barriere coralline la prima cosa che ci viene in mente è sicuramente l’immagine di un mondo sottomarino, ricco di biodiversità, di colori, di forme, un habitat variopinto in fondo a mari ed oceani tropicali.

Le barriere coralline infatti rappresentano un vero e proprio ecosistema, caratterizzato dalla maggiore biodiversità: sono strutture viventi alla cui base ci sono degli animali simili a medusea testa in giù, chiamati polipi dei coralli, i quali secernono principalmente carbonato di calcio, che forma la struttura rocciosa che possiamo vedere nei documentari o mentre ci immergiamo nelle acque tropicali. Tra i coralli ricordiamo in particolare le ‘’Madrepore’’, detti ‘’ermatipici’’, ovvero coralli costruttori in grado di secernere e consolidare un robusto scheletro calcareo capace di resistere al forte moto ondoso. La loro esistenza è data dalla presenza di alcune particolari alghe, le ‘’Zooxantelle’’, e da una strettissima forma di associazione tra di essi, definita ‘’simbiosi’’.

Data la loro stretta dipendenza da tali alghe, la maggior parte dei coralli non può sopravvivere oltre determinate profondità in quanto la luce non riuscirebbe a raggiungere le alghe, impedendo il processo fotosintetico e facendole morire, bloccando quindi la formazione dello scheletro calcareo. Da ciò si può intuire che la luce ha un ruolo fondamentale: essa viene infatti catturata dalle alghe, stimolando la loro crescita.

Inoltre, le Zooxantelle sono importanti anche per la sopravvivenza di molte specie, perché tali alghe secernono alcuni zuccheri fondamentali per la crescita della colonia.

Le barriere coralline ospitano una grande varietà di animali: pesci, uccelli marini, spugne, cnidari (che includono alcuni tipi di coralli e meduse), vermi, crostacei (compresi gamberetti, aragoste e granchi), molluschi (compresi i cefalopodi), echinodermi (tra cui stelle marine, ricci di mare e cetrioli di mare), ascidie, tartarughe marine e serpenti di mare. Alcune specie si nutrono direttamente di coralli, mentre altre di alghe. Gli stessi nascondigli in una barriera corallina possono essere regolarmente abitati da specie diverse in momenti diversi della giornata: insomma, si può trovare di tutto in questi meravigliosi habitat!

DOVE SI TROVA?

Le barriere coralline sono distribuite nelle fasce intertropicali, in quanto, per poter esistere, necessitano di temperature elevate dell’acqua, che non dovrebbero mai essere inferiori ai 20 °C circa. Di conseguenza, le zone migliori sono le aree del Pacifico centrale e la costa orientale australiana, mentre le coste occidentali non sono adatte per via delle numerose correnti fredde.

Le principali barriere coralline nel mondo sono:

  • La Grande Barriera Corallina Australiana, la quale si trova al largo della costa del Queensland ed è conosciuta per essere la più grande barriera corallina del mondo: infatti, è costituita da 3.000 sistemi di barriere e si estende per circa 2.300 Km! Dal 1981 fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO;
  • La Barriera Corallina del Mar Rosso, in Egitto, la quale si trova al largo delle coste di Egitto, Israele e Arabia Saudita: il 10% delle 1.200 specie che si trovano in questa barriera corallina sono uniche di questa zona;
  • La Barriera Corallina della Nuova Caledonia, nel Pacifico del sud, inserita nel 2008 tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO;
  • Il Mesoamerican Reef, nel bacino dei Caraibi, ossia la più grande barriera corallina dell’Oceano Atlantico: la barriera corallina si estende quasi 1.126 Km dalla penisola dello Yucatan alla Bay of Islands, in Honduras. È Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1996;
  • La Barriera Corallina delle Isole Maldive, nell’Oceano Indiano;
  • La Barriera Corallina di Apo, nelle Filippine, lunga 800 Km e copre 67,877 acri al largo della costa dell’isola di Mindoro, circondata da una foresta di mangrovie;
  • Il Belize Barrier Reef, nel Mar dei Caraibi, si estende da Ambergris Caye nel nord alle Cayes Sapodilla nel sud (questa barriera corallina è protetta dal programma UNESCO).

STATO DI CONSERVAZIONE E PRINCIPALI MINACCE.

Attualmente, questo ecosistema delicato è in pericolo e rischia di scomparire per numerosi motivi. La principale causa sembra essere legata ai cambiamenti climatici e all’inquinamento: il ‘’bleaching’’, cioè lo sbiancamento dei coralli (fenomeno che consiste nell’espulsione delle Zooxantelle dai tessuti del corallo stesso) è la conseguenza di un forte stress dovuto proprio al riscaldamento delle acque circostanti, associato al progressivo cambiamento del clima globale e anche all’azione combinata della massiccia attività antropica. Anche le attività costiere, di deforestazione dei mangrovieti e delle foreste pluviali sono un problema, poiché determinano un apporto eccessivo di sedimenti e nutrienti nelle acque oceaniche, spesso accompagnato da fenomeni di inquinamento chimico. Da non sottovalutare poi la brutta abitudine di prelevare in natura i coralli tropicali per farne dei souvenir. Inoltre, uno dei problemi delle barriere coralline è il tempo che i coralli impiegano per riprendersi dai danni, infatti molti di essi crescono pochi centimetri l’anno.

Alcuni ricercatori hanno trovato un modo per riparare le barriere: i coralli per ricrearsi devono essere attaccati a un substrato solido e devono ricevere un flusso d’acqua continuo, in questo modo i ricercatori hanno costruito dei piccoli telai in acciaio a cui erano attaccati i frammenti di coralli vivi: questi telai in acciaio, detti ‘’stelle della barriera corallina’’, hanno portato ad un aumento della crescita dei coralli.

Fortunatamente oggi ci sono molte associazioni e campagne che si occupano della salvaguardia di questi meravigliosi mondi sottomarini e dei loro abitanti. Tra queste, importante è l’impegno di Friend of the Sea® nella protezione dei coralli con il progetto ‘’Save the Corals’’, e promuovendo pratiche di pesca e di acquacoltura sostenibili attraverso precisi standard da rispettare che permettono di limitare l’impatto della pesca sulle barriere coralline.

Inoltre, un altro progetto importante riguarda la certificazione per i solari, infatti molte creme solari danneggiano i coralli portandoli all’infertilità e al bleaching.

Lo standard di certificazione di Friend of the Sea Reef Safe Sunscreen certifica solo i solari che non contengono sostanze tossiche per i coralli e altre creature marine.

5 CURIOSITA’ SULLE BARRIERE CORALLINE:

  • Le barriere coralline occupano solo lo 0,3% del fondo oceanico della Terra, ma supportano il 25% di tutte le specie marine del nostro pianeta;
  • Sapevi che le barriere coralline proteggono le coste più efficacemente da mareggiate e tsunami di qualsiasi struttura mai creata dall’uomo?
  • Una previsione del futuro di questo habitat è quella di alcuni ricercatori australiani, i quali prevedono la morte della Grande Barriera Corallina entro 50 anni a causa dell’innalzamento delle temperature medie dell’acqua (sono previsti incrementi da 2 a 6 °C);
  • Per la formazione di una barriera sono necessari migliaia di anni e svariati milioni di colonie per poter formare strutture coralline rilevanti;
  • Le barriere coralline sono l’habitat di oltre un quarto delle specie marine esistenti, infatti la salute dei pesci è in gran parte dovuta alla presenza e al buono stato di questi habitat sottomarini: esse ospitano 4.000 specie di pesci, 700 specie di coralli e migliaia di altre piante e animali.