6 Maggio 2024

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CLESSIDRA FACTORING: UTILE NETTO A 2,0 MLN DI EURO IMPIEGHI E TURNOVER A LIVELLI RECORD NEL TERZO TRIMESTRE

Approvati dal CdA i dati al 30 settembre 2023

La Società, che proprio in questi giorni festeggia il terzo anno di attività, ha chiuso i primi 9 mesi del 2023 con un utile netto di 2,0 milioni di euro. Prosegue la crescita dei volumi, con un turnover di 465,2 milioni di euro, un monte crediti di 170,5 milioni ed un impiego a 147,1 milioni. Permane a livelli elevati la qualità del portafoglio crediti e il Total Capital Ratio, pari al 13,1%.

Clessidra Factoring, primario operatore finanziario focalizzato sul supporto delle PMI anche in fase di risanamento che fa capo al Gruppo Finanziario Clessidra, ha approvato i dati dei primi nove mesi del 2023, chiusi con un turnover di 465,2 milioni di euro, in aumento del 54% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un monte crediti di 170,5 milioni di euro (+65%) e un impiego di 147,1 milioni di euro, in crescita del 66%.

Il numero dei clienti operativi ha registrato un incremento del 27% anno su anno, attestandosi a quota 241, mentre il numero di debitori con monte crediti in gestione al 30 settembre è pari a 1.407.

“In questi tre anni di attività la Società ha conseguito dei risultanti in costante crescita grazie ad un team coeso e di primario livello – commenta Gabriele Piccini, Amministratore Delegato di Clessidra Factoring. – Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo gestito un livello di volumi superiore alle attese, generati da un costante incremento trimestre dopo trimestre della mole di crediti ceduti, senza perdere di vista la redditività delle operazioni ed il rischio di credito, che rimangono su livelli d’eccellenza”.

Positiva anche la dinamica della marginalità: il margine di intermediazione è stato pari a 8,5 milioni di euro, superiore del 26% rispetto all’anno precedente. Il risultato è particolarmente significativo considerato che nel primo semestre 2022 era stata registrata una componente di ricavo derivante da un’operazione straordinaria, che aveva positivamente condizionato il margine di intermediazione generando ricavi superiori a 1,3 milioni di euro. Senza l’effetto di tale operazione, il confronto con i primi nove mesi del 2022 evidenzia una crescita del 53%.

I costi operativi dei nove mesi sono stati pari a 5,0 milioni di euro, +31% rispetto allo stesso periodo del 2022, allineati rispetto alle previsioni. A fronte di queste dinamiche economiche, l’utile prima delle imposte ha raggiunto quota 3,1 milioni di euro mentre l’utile netto si è attestato a 2,0 milioni di euro.

Buona la qualità del portafoglio crediti che registra livelli minimi di crediti deteriorati: l’esposizione netta delle posizioni classificate come a sofferenza è pari a 8 mila euro, mentre le inadempienze probabili si attestano a 1,3 milioni di euro. Il Total Capital Ratio al 30 settembre 2023 è pari al 13,1%.

“Siamo molto soddisfatti di questi primi nove mesi dell’anno, in cui non ci siamo limitati a perseguire gli obiettivi di business, ma abbiamo anche rafforzato la struttura di funding della Società, avviando il nostro primo programma di cartolarizzazione pluriennale e continuativo, e il nostro organico, con l’inserimento di ulteriori 12 risorse – conclude Gabriele Piccini. – Grazie a questi presupposti, siamo fiduciosi di poter continuare il nostro percorso di continua crescita”.