La cerimonia si svolgerà dalle ore 18.00 nel Palazzo Vescovile alla presenza del Sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi.
“Una cittadinanza onoraria che guarda al Cammino francigeno, alla meraviglia dei Pugnaloni acquesiani e a un futuro condiviso ed ecosostenibile”, dichiara l’architetto Sandro Polci.
L’architetto Sandro Polci, direttore artistico del Festival Europeo delle Vie Francigene, riceve la cittadinanza onoraria dal comune di Acquapendente (Viterbo). La cerimonia si svolge dalle ore 18.00 nel Palazzo Vescovile alla presenza del Sindaco Angelo Ghinassi.
“Una cittadinanza onoraria che guarda al Cammino francigeno, alla meraviglia dei Pugnaloni acquesiani e a un futuro condiviso ed ecosostenibile”, dichiara Polci.
Sandro Polci è molto legato alla cittadina viterbese, che gli ha regalato momenti di grande emozione. Nel ricevere la prestigiosa onoreficenza esprime il proprio ringraziamento: “innanzitutto ai cittadini acquesiani, nella persona del sindaco Angelo Ghinassi. Per un così prestigioso riconoscimento aver scelto un signore, che oltre alcuni felicissimi incontri di cultura e cammino, non ha dato lustro particolare alla vostra nobile città, non vi ha trovato i natali e non vi risiede stabilmente, è decisamente una scelta originale. Un ringraziamento anche alla Pro Loco. E poi al Maestro Romano Gordini, infaticabile ideatore artistico di eccellenza nella valorizzazione della Via Francigena e un saluto a una amica cara di Acquapendente: Silvia Costa, depositaria dei più vitali valori europei”.
Polci ricorda poi l’emozione della prima volta in cui visitò la città, entrando nella Basilica dove si trova il sacello del Santo Sepolcro, la festa di Mezzomaggio, il rito dei Pugnaloni, fra spiritualità e bellezze artistiche, a suggellare un incontro, quello con la città di Acquapendente, dal quale è nato un amore indiscutibilmente ricambiato.
Nel ricevere la cittadinanza onoraria, Polci rivolge un messaggio particolare a tutti gli abitanti di Acquapendente: “Gentili amici, nelle grandi difficoltà di questi mesi, e se altre ne arriveranno, la forza sarà nell’essere insieme, nell’attesa di una nuova, necessaria fioritura del ciliegio acquesiano, simbolo di resistenza e resilienza europea”.
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