16 Ottobre 2024

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Come Cortina ha modellato lo sci mondiale: un secolo di innovazione trainata da imprenditori visionari

La funivia per Pocol del 1924, lo slancio dei primi impiantisti di montagna, lo sci che diventa fenomeno di massa, le immagini dei Giochi del ’56 che fanno il giro del mondo, la novità mondiale dello skipass a Cortina, l’invenzione del carosello di Dolomiti Superski. Queste le principali tappe della “rivoluzione bianca” partita da Cortina, che sarà festeggiata il prossimo 24 agosto con un evento corale – di comunità ma anche aperto ai visitatori di Cortina – in programma sulla terrazza della ex Funivia di Pocol in piazza Roma che ospita gli Spectaculars olimpici, i celebri cinque Cerchi Olimpici e gli Agitos, emblema delle Paralimpiadi, simboli dei Giochi invernali 2026.

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Passato e presente.

A destra le immagini storiche della Funivia di Pocol (photo credits: Archivio famiglia Franchetti)

A sinistra alcuni degli impianti più recenti di Cortina: Cortina Skyline e la cabinovia Freccia Nel Cielo (photo credtis: Manaz production)

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Cortina d’Ampezzo, 20 agosto 2024_ Estate 2024: si celebra il primo impianto a fune di Cortina. Esattamente 100 anni fa, la costruzione della funivia che univa il centro del paese al Belvedere di Pocol è stato l’evento che ha inaugurato una nuova era per tutta la località. In questi 100 anni Cortina d’Ampezzo è diventata una destinazione cosmopolita, simbolo dello sport in montagna e per la seconda volta sede, con Milano e altre località, delle Olimpiadi Invernali 2026.

Ma il significato di questa data assume un’importanza ancora maggiore. Cortina ha dettato il ritmo e l’evoluzione degli sport invernali, in un’epoca in cui questi cominciavano ad affacciarsi timidamente sul mercato. Lo Sci Club Cortina nasce nel 1903 con le prime gare agonistiche. In quanto apripista nel settore, per ragioni storiche e culturali, ha impresso un’impronta di cui oggi troviamo traccia ovunque nel mondo. Qui sono nati lo skipass, l’accesso agli impianti su base forfetaria giornaliera, e il concetto di Settimana Bianca, qui è stato piantato quel germoglio che ha fatto sbocciare, grazie a un bel progetto di collaborazione e dialogo partecipativo tra vallate limitrofe, il Dolomiti Superski, che quest’anno festeggia a sua volta i primi 50 anni di vita.

E così la festa per i 100 anni dal primo impianto del territorio diventa il “compleanno di Cortina” così come la conosciamo. L’appuntamento è il 24 agosto, in pieno centro, sulla terrazza di piazza Roma, aperta sull’intera conca, dove da poco sono stati inaugurati gli Spectaculars, i cinque cerchi olimpici e i tre Agitos paralimpici.

Con l’occasione si celebra anche il 50 esimo compleanno di Dolomiti Superski, istituzione che ha contribuito a scrivere la storia attuale dello sci di Cortina e delle altre 11 valli, che insieme rappresentano il carosello sciistico più grande al mondo. Ma è anche l’anno di un terzo anniversario: i 60 anni dalla nascita della Funivia Lagazuoi, un altro tassello importante del comprensorio.

Dietro tutte queste ricorrenze troviamo lo stesso concetto chiave: tutto nasce con una generazione di imprenditori che ha avuto una visione, ha colto delle opportunità – e quando non le ha trovate, le ha immaginate – per guidare lo sviluppo della località. Un case history che ha fatto scuola e che Cortina celebrerà per ricordare l’importanza del dialogo e della cooperazione, concetti chiave alla base del sistema Dolomiti Superski. Percorrendo tutti assieme sentieri inesplorati che varcano i confini provinciali e di 3 regioni diverse, il Dolomiti Superski ha portato ad aprire orizzonti inimmaginabili.

Cortina e il boom degli sport invernali

Con la pionieristica funicolare del Barone Carlo Franchetti del 1924, che portava al Belvedere di Pocol, Cortina entra, cento anni fa, in una nuova fase della sua storia. La stazione di partenza della Funivia è diventata ora la Galleria Farsetti, nel cuore del paese, proprio di fronte all’Hotel de la Poste. Si gettano le basi di una nuova economia: sono tanti gli impiantisti coraggiosi che con il loro lavoro “inventano” la montagna invernale sulle Dolomiti.

Skilift, seggiovie e funivie si moltiplicano, soprattutto dagli anni ’30 in poi. Si sale alla Capanna Duca d’Aosta, al Col Druscié, al Faloria. La fama di Cortina si consolida, la località viene scelta per ospitare le Olimpiadi del ’56, che danno ulteriore impulso al settore. Un’edizione rivoluzionaria, la prima ad essere trasmessa dalla RAI: le immagini fanno il giro del mondo, Cortina è su tutti gli schermi. Gli sport invernali conquistano l’immaginario collettivo e fanno da traino all’innovazione: in successione si realizzano la Funivia Lagazuoi nel 1964, la seggiovia del 5 Torri nel 1969 e poi la funivia delle Tofane, alias Freccia nel Cielo nel 1971. Lo sviluppo è a ricaduta su tutto il territorio: ad Auronzo sull’onda delle olimpiadi nasce la prima sciovia nel 1951, seguita dalla funivia del Monte Agudo nel 1956 e nel 1950 si inizia a sciare anche a Misurina, e San Vito. Gli sciatori dell’epoca non sono avvezzi alle comodità odierne: acquistano ogni singolo biglietto direttamente all’impianto, e scendono su piste con neve naturale, battute, o meglio “pestate”, da file di volenterosi.

Anni ’70: un’era di invenzioni

A questo punto la conca ampezzana è il vertice riconosciuto del nascente movimento del turismo invernale. A Cortina si testano nuove idee, sull’onda dell’entusiasmo. Nel 1964 nasce l’idea della prima tessera cumulativa, valida per più giorni e su più impianti, e perfino il concetto di Settimana Bianca, un pacchetto che per la prima volta unisce sci e soggiorno in albergo. All’origine di questo fermento c’è Ugo Illing, ingegnere affermato – ha realizzato la funivia Lagazuoi, e ancora prima ha diretto la costruzione delle strutture sportive in vista dei Giochi del ’56, per poi progettare la Freccia nel Cielo con Giulio Apollonio – e vero vulcano di idee.

È in questo clima che nasce Dolomiti Superski. Nel 1973, un gruppo di impiantisti si incontra per gettare le basi del futuro carosello: insieme all’ingegnere Illing si riuniscono Erich Kostner e Gottfried Declara dell’Alta Badia, Erich Kastlunger di Plan de Corones, Paolo Fosco e Fiorenzo Perathoner della Val di Fassa e il Dr. Franz Perathoner della Val Gardena. Ugo Illing propone l’idea dello skipass unico tra tutte le valli dell’area dolomitica, sviluppando quanto già sperimentato a Cortina, offrendo la sua competenza tecnica per adattare la nascente tecnologia elettronica e creare il sistema integrato di trasporto di Dolomiti Superski.

Sua è anche la “formula”, che stabilisce la quota di incasso da assegnare ad ogni impianto. Gli introiti sono raccolti dal Consorzio, cui viene delegata la vendita, e poi distribuiti agli associati. Viene disegnata una mappa di tutti gli impianti, utile strumento di promozione sul mercato internazionale e iniziata la promozione sul mercato americano tramite Alitalia. Intorno a questo primo nucleo di 5 valli si afferma un’idea geniale: per la prima volta aree sciistiche molto differenti, ladini, alto atesini, trentini e veneti, trovano un terreno di intesa, dando vita a un carosello sciistico unico.

Le sfide del prossimo futuro

Dopo aver creato attesa e desiderio – con le immagini delle Olimpiadi – è arrivato il momento di aprire nuovi canali per accogliere turisti da tutto il mondo. Cortina nei decenni successivi continua a innovare. Il settore degli impianti a fune mantiene, però, una peculiarità: è uno dei pochi, dove i capitali sono rimasti locali, grazie a dinastie di imprenditori che hanno accompagnato l’evoluzione della località, adeguandosi ai tempi. Cortina è uno dei simboli delle Dolomiti, che dal 2009 sono Patrimonio Mondiale UNESCO, un ennesimo riconoscimento che spinge il prodotto turistico Dolomiti, autentico benchmark.

Grazie all’avvento dei Mondiali di Sci Alpino 2021, Cortina inizia un percorso di rinnovamento e internalizzazione dei valori che sono stati fondanti per i primi pionieri, ossia l’innovazione adattata alle esigenze della comunità locale e della loro autenticità e tradizione. Ora sulla linea del traguardo troviamo Milano-Cortina 2026. Il prossimo grande step di una storia collettiva, che oggi festeggia i suoi primi cento anni