![](https://www.zarabaza.it/wp-content/uploads/2024/01/Basilica-dei-Santi-Ambrogio-e-Carlo-al-Corso--1024x1008.jpeg)
Un percorso artistico inarrestabile, votato alla ricerca di soluzioni sempre nuove, tra perfezione stilistica, sperimentazione ed emozioni.
Marco Favata, tra i nomi contemporanei di punta del “Centro d’arte Raffaello” di Palermo – è in corso una sua personale, fruibile fino al 13 gennaio negli spazi di via Emanuele Notarbartolo 9/e a cura del critico d’arte Giuseppe Carli, che ha riscosso grandissimi consensi – prosegue nel suo cammino esplorativo, simbolico e fisico al contempo, realizzando una nuova opera che omaggia la Città eterna: si tratta di “ Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso”, acrilico su tela, che si affianca a “Piazza Navona”, dipinto su tecnica mista.
Due creazioni di eccezionale valore che testimoniano l’evoluzione dell’artista palermitano: la sua “poetica”, un unicum nel panorama figurativo contemporaneo, annulla del tutto il luogo – seppure raffigurato con dovizia di particolari – e invita l’osservatore a esplorare il delicato equilibrio tra la creazione umana e lo splendore delle cose.
Si tratta di uno degli elementi maggiormente caratterizzanti della produzione artistica di Marco Favata, particolarmente amato dal pubblico e dagli addetti ai lavori per la straordinaria capacità di declinare, attraverso il mezzo pittorico, pensieri e luoghi che ammaliano lo spettatore.
![](https://www.zarabaza.it/wp-content/uploads/2024/01/Marco-Favata-con-lopera-Piazza-Navona--768x1024.jpeg)
PALERMO, ROMA, VENEZIA, CALTANISSETTA, CEFALÙ…..
Come precisa il direttore artistico della galleria Sabrina Di Gesaro, non si tratta tuttavia di una semplice figurazione paesaggistica bensì del dono di un’esperienza personale, di una sensibilità e di una visione del mondo che influenzano profondamente la percezione dei luoghi.
Oltre a Palermo e alla Sicilia, protagoniste incontrastate delle opere dell’artista, nella sua produzione emergono altri luoghi, alla scoperta di prospettive nuove che rivelano visioni.
Roma ma anche Venezia, a cui Marco Favata ha dedicato l’opera “Basilica di Santa Maria della Salute”, e altre località precedentemente ritratte quali Cefalù e Caltanissetta.
“Marco Favata – conclude Sabrina Di Gesaro – è approdato dunque, con la mostra, a una visione geograficamente più ampia: la sua narrazione si arricchisce di atmosfere e sfumature di altre località italiane, all’insegna di un affascinante viaggio a ritroso che, di certo, regalerà nuove sorprese”.
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