27 Aprile 2024

Zarabazà

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Identificazione di una donna: “Susn”

Ritratto di una sconfitta in 5 tappe

di Herbert Achternbusch, regia di Lelio Lecis

A Teatri di Vita, Bologna, 10-12 novembre

Cinque momenti nella vita di Susan, da teenager piena di speranze a donna matura costretta alla resa: le speranze, i desideri, le frustrazioni, le disillusioni… Un potente ritratto femminile o forse cinque ritratti di altrettante donne, riprese in attimi diversi dell’esistenza e della coscienza, per raccontare una sconfitta esistenziale, nell’intenso “Susn” dello scrittore bavarese Herbert Achternbusch, portato in scena da Akròama, per la regia di Lelio Lecis. L’appuntamento con “Susn” è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it), da venerdì 10 a domenica 12 novembre, alle ore 21 (sabato ore 20, domenica ore 17). In scena Julia Pirchl, Roberta Pasquinucci, Tiziana Martucci, Simeone Latini, Roberto Balistreri, Stefano Serpi.

Lo spettacolo “Susn” è all’interno della stagione teatrale “La rabbia”, realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura.

Identificazione di una donna, da teenager piena di speranze a donna matura costretta alla resa. E’ la storia di Susn, diminutivo di Susan, nelle parole dello scrittore bavarese Herbert Achternbusch: una donna costretta tra le sue aspirazioni e un mondo a cui si ribella, còlta in cinque momenti della propria vita, in cui si lascia andare a flussi di coscienza che trascinano aspirazioni e delusioni. Un potente ritratto femminile o forse cinque ritratti di altrettante donne, fotografate in momenti diversi dell’esistenza e della coscienza. Nel primo atto la sentiamo raccontarsi a 17 anni; dieci anni dopo la ritroviamo Susn nel suo appartamento da studentessa, piena di speranza dopo essersi mossa dalla campagna alla città; passano altri dieci anni, e Susn vive ora insieme a uno scrittore, e così via, fino alla resa.

Susn è la storia di una sconfitta esistenziale. Un racconto di rivendicazione femminile che si consuma solo interiormente nell’anima della protagonista, schiacciata e ammutolita dalla presenza di un partner che si appropria delle sue parole, dei desideri, delle rivolte e delle speranze per farla diventare unicamente una sua opera poetica. Lui scrive, lei soccombe. Un’opera potente, già portata a Teatri di Vita dieci anni fa con la regia di Thomas Ostermeier, e ora riproposta nella lettura di Lelio Lecis e Akròama.

Akròama è la compagnia di teatro contemporaneo di Cagliari che il pubblico di Teatri di Vita ha già avuto occasione di conoscere, apprezzare e applaudire in passato, in spettacoli come La casa della madre, Stanza con giardino, Il paese del vento e, l’anno scorso, Lo straniero da Camus. Dal 1977 la compagnia, fondata da Lelio Lecis, ha attraversato prestigiosi festival da Spoleto a Santarcangelo, da Edimburgo a Salisburgo. Attualmente gestisce a Cagliari il Teatro delle Saline.