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Un libro dal titolo fantasy, con un amichevole saluto alla francese ad un generico Casimiro, verosimilmente barone. È “Bonjour Casimiro – Il barone e la villa fatata” il titolo del romanzo di Alberto Samonà, pubblicato per Rubbettino Editore.
Immaginiamo che il libro sia una novella fantastica che tratti della vita e delle vicende di un barone di nome Casimiro.
“No, non esattamente. Ma in qualche modo si” ci risponde l’autore. Confusi apriamo il libro e cominciamo a leggere.
Pochi sanno che in Sicilia ci sono dei luoghi pieni di fascino, in cui vissero i baroni di Calanovella, questi originali “Gattopardi siciliani” che a partire dai primi anni Trenta lasciarono per sempre Palermo e i salotti mondani della nobiltà cittadina, per trasferirsi nella villa di famiglia, immersa nel verde sulle colline di Capo d’Orlando, sospesa fra il mare e i monti Nebrodi.
Qui nacque una nuova pagina di storia per questa famiglia, che Casimiro Piccolo, il celebre poeta Lucio Piccolo e la sorella Agata Giovanna, esperta di botanica, scrissero insieme alla madre, Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò.
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A questa famiglia apparteneva anche il noto Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Piccolo, che amava soggiornare nella villa orlandina per ritrovare in quei luoghi quella perduta atmosfera familiare e cercare spunti per “Il Gattopardo”, il più grande capolavoro letterario del Novecento.
Sono i protagonisti del romanzo, Giulio e Edith, a condurci in questi luoghi, incarnando più dei simboli che dei veri personaggi. L’impressione è di un viaggio quasi onirico, dove le immagini fantastiche e le foto di Casimiro Piccolo sembrano rivivere.
Ci si muove, infatti, nei suoi spazi e tra i suoi tesori artistici senza incontrarlo mai veramente. Ed è francamente difficile non farsi ammaliare dalla bellezza degli straordinari personaggi dei suoi acquerelli, arrivati fino a noi.
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Insoliti e maniacali ritratti vivacissimi, realizzati dal 1943 al 1970, parlano di un mondo popolato da gnomi, fate ed elfi. Influenzati dal segno grafico francese ed inglese dei grandi e bellissimi libri per l’infanzia, costituiscono la sponda conclusiva di un percorso pittorico che pure era iniziato sotto gli schemi sperimentati e non certo originali del figurativismo tardo ottocentesco.
Il libro non si configura come un romanzo classico, ma unisce in sé diversi stili e forme ora più narrative e fantastiche, ora storiche e descrittive. Non vengono rispettate le regole spazio-temporali, con incontri e contesti di riferimento impossibili ,dove si sovrappone realtà e mondi onirici o forse paralleli. Spesso il narratore si confonde con il protagonista, altre volte quei personaggi incantati sembrano prendere vita autonoma.
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“In realtà molte delle vicende apparentemente surreali di Bonjour Casimiro sono realmente e incredibilmente accadute, e molte, dall’apparenza assolutamente reale sono in realtà elaborate dalla mia fantasia” ci svela infine Alberto Samonà.
“Bonjour Casimiro è sicuramente frutto delle mie passioni adolescenziali, che ruotano attorno alla produzione fantastica di John Ronald Reuel Tolkien, autore della saga de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli ” – continua l’autore – “per questo i suoi protagonisti si legano al mito e ai riti della natura, in particolar modo ai culti dionisiaci dei Nebrodi, dov’è stato ambientato il romanzo”.
È certamente un libro rivolto ad adulti e ragazzi, non solo per i contenuti fantasy, ma anche e sopratutto per gli importanti riferimenti alla storia e alle correnti culturali realizzate da una delle famiglie più rappresentative della Sicilia.
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Alberto Samonà, scrittore e giornalista, per un decennio è stato consigliere della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella che ha sede proprio nella storica Villa Piccolo, dove la vicenda è ambientata. Da maggio 2020 è assessore della Regione Siciliana con delega a Beni Culturali e Identità Siciliana, anche se il libro è stato scritto nel periodo immediatamente precedente, quello del cosiddetto “primo lockdown” .
La prossima presentazione di “Bonjour Casimiro – Il barone e la villa fatata” di Alberto Samonà è prevista il 12 Marzo a Palazzo Merulana, Roma.
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È possibile visitare i luoghi e le opere di Casimiro Piccolo presso la Casa Museo Villa Piccolo.
Qui dal 1970, come espressamente richiesto in sede testamentaria dallo stesso Casimiro Piccolo, la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella mantiene e valorizza quei beni artistici della Famiglia (raccolte e collezioni di oggetti d’arte, cimeli, dipinti, libri, fotografie, stampe e documenti), che si trovano nei locali della Fondazione, come base e fondamento di quel Museo in cui Casimiro intendeva trasformare buona parte di Villa Piccolo, e promuovere e tutelare il suggestivo parco naturale in cui questa sorge.
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