2 Maggio 2024

Zarabazà

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Violenza di genere al tempo del Covid-19: le chiamate al numero verde 1522

TELEFONATE AL 1522 IN AUMENTO + 73% DAL 1° MARZO AL 16 APRILE   Durante il lockdown sono state 5.031 le telefonate valide al 1522, il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). Tale incremento non è attribuibile necessariamente a maggiore violenza ma alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole     DIMINUISCONO LE DENUNCE PER MALTRATTAMENTI TRA IL 1° E IL 22 MARZO   Le denunce per maltrattamenti in famiglia sono diminuite del 43,6%, quelle per omicidi di donne del 33,5%, tra le quali risultano in calo dell’83,3% le denunce per omicidi femminili da parte del partner. Per poter dare una lettura adeguata del fenomeno sarà necessario un periodo di riferimento più lungo.   CRESCITA RICHIESTE  SOPRATTUTTO NEL LAZIO E IN TOSCANA   Per il Lazio, il tasso di incidenza passa dal 6,8 del 2019 al 12,4 dello stesso periodo del 2020, per la Toscana, dal 4,8 all’8,5 per 100 mila abitanti. Le vittime chiamano di più rispetto allo stesso periodo del 2019 anche dalla Sardegna e dall’Umbria.  
CHIEDE AIUTO PER VIOLENZA E STALKING IL 30,7%         Le chiamate motivate da una richiesta di aiuto per violenza subita ammontano a 1.543, ma si chiama anche per avere informazioni sul servizio 1522 (28,3%), o  per manifestare altre situazioni di disagio diverse dalla violenza (17,1%).   6 CHIAMATE SU 10 TRA LE ORE 9.00 E LE 17.00         Nel 60,6% dei casi le chiamate arrivano tra le 9 e le 17; quelle durante la notte e la mattina presto, solitamente in numero minore, hanno raggiunto il 17,5% durante il lockdown.   UNA VITTIMA SU 2 HA PAURA PER LA PROPRIA INCOLUMITÀ, DUE SU 3 SONO CASI DI VIOLENZA ASSISTITA   Il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire; il 72,8% non denuncia il reato subito. Nel 93,4% dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche, nel 64,1% si riportano anche casi di violenza assistita.


In crescita le chiamate al numero antiviolenza

Con le misure di distanziamento sociale e la prescrizione di rimanere a casa decretate con il DPCdM n.18 dell’8 marzo 2020, il rischio di violenza esercitato da partner tra le mura domestiche può essere in aumento, come evidenziano tutte le fonti internazionali che si sono mobilitate a questo proposito[1]. In Italia l’aumento delle telefonate al 1522 è elevato, il numero verde messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio[2] per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking (in linea con quanto definito dalla Convenzione di Istanbul).

Il confronto tra l’1°marzo-16 aprile 2020 e lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia un forte aumento delle richieste di aiuto, anche se non è possibile stabilire se ciò sia espressione di un aumento della violenza subita. Su tale incremento ha, infatti, influito anche l’intensificazione della campagna d’informazione sul tema mirata a far emergere una maggiore consapevolezza da parte delle donne nel volere uscire da una violenza pressante e cogente o una maggiore capacità a utilizzare gli strumenti utili per chiedere sostegno.

Meno le denunce per maltrattamento e gli omicidi

Le denunce ricevute dalle forze di Polizia tra il 1° e il 22 marzo 2020 per maltrattamento, lesioni, percosse sono  tutte in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare, le denunce per maltrattamenti in famiglia sono diminuite del 43,6%, quelle per omicidi di donne del 33,5%, tra le quali risultano in calo dell’83,3% le denunce per omicidi femminili da parte del partner. Il periodo considerato è troppo breve per poter dare una valutazione complessiva delle motivazioni che sono dietro la diminuzione di denunce e omicidi di donne.

Una telefonata, ma soprattutto un messaggio, per chiedere aiuto

L’andamento delle chiamate negli anni, anche se fortemente condizionato dall’efficacia delle campagne di sensibilizzazione, si presenta con numeri rilevanti. Pur sottraendo alla numerosità complessiva le chiamate fatte per errore o per scherzo, o per molestare (le cosiddette chiamate non valide), il totale delle chiamate “valide” (cfr. glossario) per anno vanno dalle 17.616 del 2017 alle 21.290 del 2019. La crescita nei mesi di novembre e dicembre va letta alla luce di una maggiore sensibilizzazione connessa alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre.

Il numero verde 1522 sembra aver rappresentato uno strumento di grande sostegno alle vittime di violenza nel periodo del lockdown. La crescita delle chiamate valide non è infatti paragonabile all’andamento registrato negli anni precedenti, anche per effetto dell’incremento delle campagne trasmesse in tv, lanciate sul web e rilanciate dai social, spesso con il supporto di testimonial del mondo dello spettacolo (Figura 1).

FIGURA 1. ANDAMENTO DELLE CHIAMATE VALIDE. Periodo 2017 – 16 aprile 2020. Valori assoluti

Fonte: Dataset 1522 Dipartimento per le Pari Opportunità – PdCM

A partire dal 22 marzo, la crescita delle chiamate al 1522 ha avuto un andamento esponenziale, fatta eccezione per la strutturale diminuzione delle telefonate nel fine settimana. Ad aumentare in misura vertiginosa sono state soprattutto le richieste di aiuto; stabili invece quelle delle persone che chiamano al fine di molestare o denigrare l’attività delle operatrici e le chiamate errate (in tutto ammontano a 1.788 tra il 1° marzo e il 16 aprile 2020 contro 2.478 nello stesso periodo del 2019).

FIGURA 2. ANDAMENTO DELLE TELEFONATE NEL PERIODO 1°MARZO – 16 APRILE 2020.

Confronto anni 2017-2020. Valori assoluti.

Non valide Valide

Fonte: Dataset 1522 Dipartimento per le Pari Opportunità – PdCM

Chiamate al 1522 in crescita soprattutto nel Lazio e in Toscana

Sempre nel periodo 1°marzo-16 aprile 2020, l’incidenza delle chiamate al 1522 sulla popolazione residente evidenzia una crescita delle telefonate valide nel Lazio e in Toscana, che passano rispettivamente da 6,8 per 100 mila abitanti del 2019 a 12,4 e da 4,8 a 8,5 per 100 mila abitanti. Seguono Piemonte (da 5,2 a 6,6 per 100 mila abitanti), Liguria (da 4,1 a 7,2) e Lombardia (da 4,1 a 6,9).

Anche nelle regioni del Sud il tasso di incidenza regionale cresce in misura rilevante: con riferimento all’utenza in generale, in Puglia si passa da 3,2 a 6,0, in Sardegna da 3,9 a 6,6. Gli incrementi delle chiamate per le vittime sono maggiori in Sardegna, Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.

FIGURA 3. DISTRIBUZIONE PER REGIONE DEGLI UTENTI E DELLE VITTIME. Confronto mese di 1°marzo -16 aprile 2019-2020. Tassi di incidenza per 100 mila Abitanti. Valori assoluti.

Fonte: Dataset 1522 Dipartimento per le Pari Opportunità – PdCM

Con riferimento ai canali attraverso i quali le vittime entrano in contatto con il 1522, quelli più conosciuti sono la rete internet e la televisione, residuali invece amici, parenti e uffici pubblici. Tuttavia, nel periodo analizzato la ricerca sul web, che pure aveva registrato un trend fortemente crescente a partire dal 2013, ha ceduto il passo al canale televisivo. Dai dati emerge infatti che il 45% degli utenti è venuto a conoscenza del numero verde attraverso la TV (contro il 25,3% del 2019) mentre il 38,6% lo ha trovato sul web (contro il 45,9% dell’anno scorso). E ciò è effetto della importante campagna televisiva realizzata.  

Chiamate al 1522: in 4 casi su 10 si chiama per violenza e stalking

Si chiama al 1522 per chiedere aiuto in caso di violenza e/o stalking, per segnalare casi di violenza ed emergenza (2.013 chiamate, pari al 40% delle chiamate valide tra il 1° marzo e il 16 aprile 2020), per chiedere informazioni sul servizio stesso (1.423, il 28,3%), per avere informazioni sui centri antiviolenza (654, il 13%). È elevato anche il numero di coloro che si rivolgono al servizio per chiedere assistenza di tipo sociale o psicologica, pari al 17,1% (con 858 casi).

Al numero verde antiviolenza si rivolgono anche persone che non trovano un ascolto adeguato alle diverse richieste di sostegno. Questa tipologia di telefonate è cresciuta in proporzione di più nel periodo 1°marzo – 16 aprile 2020 rispetto agli anni precedenti (+7,8 punti percentuali), probabilmente come effetto della stessa campagna televisiva.

Nel 60,6% dei casi le chiamate al 1522 sono arrivate tra le ore 9 e le 17; quelle ricevute di notte o di mattina presto, di solito in numero esiguo, sono risultate in aumento nel periodo del lockdown rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (le chiamate tra le 21 e le 5 della mattina sono aumentate del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2019).

FIGURA 4. PRINCIPALI MOTIVI DELLE CHIAMATE AL 1522. Confronto 1°marzo 16 aprile 2013-2020. Valori assoluti e percentuali

Fonte: Dataset 1522 Dipartimento per le Pari Opportunità – PdCM

Molte richieste di aiuto per sé e per altri in difficoltà, ma non si denuncia

Il numero verde ha rappresentato nel tempo un servizio a cui si sono rivolte sia le vittime sia altri utenti, come operatori e servizi, che chiamano per consulenze e informazioni, o le reti parentali e amicali, che supportano le vittime attraverso questo canale.

Rispetto allo stesso periodo del 2019, dal 1° marzo al 16 aprile 2020 hanno fatto più ricorso al 1522 anche i Centri Antiviolenza (25 casi contro i 7 del periodo precedente) e le Forze dell’Ordine (34 chiamate rispetto alle 30 del periodo precedente). Le vittime, pari al 40% di chi ha chiamato, donne nel 97% dei casi (un dato costante nel tempo), appartengono a diverse classi di età e sono in maggioranza coniugate, segno che la richiesta di aiuto proviene da un tipo di violenza di coppia.

Dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita, proprio perché consumata per lo più all’interno di contesti familiari. Mettendo a confronto il periodo 1°marzo–16 aprile del 2019 e del 2020 si osserva inoltre un calo della quota di vittime che denunciano, dal 74,8% (947 casi) al 72,8% (1.466).

I motivi della mancata denuncia sono legati alle conseguenze negative che si possono generare nel contesto familiare (21,6%), alla paura generica (13,4%), alla paura della reazione del violento (10,9%), all’incertezza sul dopo (6,0%), alla poca fiducia nelle Forze dell’Ordine o perché queste ultime hanno sconsigliato di fare denuncia (3,3%). Tra le vittime, il 2,8% ha ritirato la denuncia e più di una su tre (il 40,4%) è tornata dal maltrattante.

Le mura domestiche luogo della violenza e spesso i minori assistono

A rafforzare la pericolosità della violenza vissuta in famiglia sono i racconti fatti dalle persone che si rivolgono al 1522, dai quali emerge che la casa è uno dei luoghi in cui più di frequente avviene la violenza: 93,4% dei casi nel 2020. Nella maggior parte dei casi la violenza non appare un episodio sporadico ma attiene a comportamenti reiterati nel tempo: il 74,6% dichiara che la violenza dura da anni (72,6% nello stesso periodo del 2019), il 18,6% afferma che dura da mesi.

Le vittime che concludono la telefonata confessano di vivere in uno stato di disagio: il 45,3% dichiara di avere paura di morire e per la propria incolumità. La percentuale di coloro che provano tale stato d’animo è aumentata di 5,4 punti percentuali nel periodo 1° marzo-16 aprile 2020, rispetto al 39,9% dello stesso periodo del 2019.

Il 56% delle richieste di aiuto arriva da parte di vittime con figli e il 33,7% da parte di vittime con figli minori. Il 64,1% delle vittime con figli (cioè 722 persone) dichiara casi di violenza a cui hanno assistito minori e/o casi di violenza subita da minori.

FIGURA 5. DURATA E FREQUENZA DELLA VIOLENZA SUBITA DALLE VITTIME. Confronto 1°marzo -16 Aprile 2019-2020

Fonte: Dataset 1522 Dipartimento per le Pari Opportunità – PdCM

La violenza denunciata al telefono è per lo più di tipo fisico e psicologica, dato costante negli anni. Nel periodo considerato le segnalazioni per violenza fisica sono aumentate di circa 10 punti percentuali passando dal 43,4%, al 52,7%; quelle di violenza psicologica di circa 5 punti, dal 37,9 al 43,2%.

Glossario

1522: numero verde contro la violenza di genere e lo stalking.

Chiamate non valide: l’insieme delle chiamate fatte al 1522 per fini di disturbo come gli scherzi, le molestie, le denigrazioni e le chiamate errate.

Chiamate valide: totale delle chiamate che vengono fatte da utenti e/o vittime, per motivi congrui rispetto al servizio fornito dal 1522. Per motivi congrui si intendono: (a) Informazioni sui Centri Antiviolenza Nazionali, (b) Informazioni sul servizio 1522, (c) Richiesta di aiuto vittima di violenza; (d) Segnalazione di un caso di violenza, (e) Numeri utili per chiamate fuori target, (f) Emergenza; (g) Informazioni giuridiche, (h) Richiesta di aiuto vittima di stalking, (i) Chiamata Internazionale fuori orario, (l) Richiesta di aiuto per discriminazione; (m) Informazioni  per professionisti sulle procedure da adottare in caso di violenza; (n) Segnalazione disfunzione servizi pubblici/privati, (o) Responsabilità giuridica degli/delle operatori/trici dei servizi pubblici; (p) Segnalazione su Media

Vittime: persone che si rivolgono al 1522 per chiedere aiuto per sé e hanno subito una violenza nelle sue varie forme

Utenti: persone che si rivolgono al 1522 per chiedere aiuto per sé o per altri.

Violenza assistita: violenza a cui assiste un minore

Nota Metodologica

Il 1522 è il numero verde messo a disposizione dal DPO – PdCM, per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking, in linea con quanto definito all’interno della Convenzione di Istanbul[3]. Esso è gratuito, garantisce l’anonimato e copre diverse forme di violenza per 24 ore al giorno e in 4 lingue diverse oltre l’Italiano (Inglese, francese, arabo e spagnolo). Questa helpline fornisce informazioni di primo soccorso in caso di emergenza o indicazioni utili sui servizi e i centri anti violenza attivi a livello territoriale cui le vittime di violenza, o altri utenti possono rivolgersi. Il data base relativo ai servizi cui rivolgersi viene costantemente aggiornato dalle Amministrazioni Regionali e dalle Associazioni attive sui territori: dal momento dell’attivazione di un nuovo centro o servizio o sportello vengono infatti fornite tutte le indicazioni in merito ad indirizzi e modalità di erogazione dei servizi che consentono alle operatrici del 1522 di fornire indicazioni aggiornate e tempestive.

Le informazioni fornite durante la telefonata vengono registrate su una piattaforma informatizzata Si tratta di una compilazione della scheda che viene effettuata dalle operatrici del 1522 durante il racconto della persona che chiama. I dati si dispongono a partire dal gennaio 2013. L’analisi del fenomeno della violenza e dello stalking che emerge dalla lettura dei dati del 1522 restituisce, quindi, uno spaccato utile a comprenderne le dinamiche e le caratteristiche, che si avvicina sorprendentemente al profilo già rilevato dalle indagini campionarie condotte dall’ISTAT sulla stessa tematica. 

Dal 2013 al 16 Aprile 2020[4], il numero verde ha fornito supporto a 72.722 vittime e ha erogato consulenza e informazione a operatori socio-sanitari, forze dell’ordine, familiari e amici delle vittime (165.424 utenti). Non va trascurata tuttavia una percentuale elevata di chiamate improprie, come gli scherzi, quelle da parte di molestatori e le chiamate errate che costituiscono il 45,4% del totale (una percentuale che rimane costante negli anni). Gli scherzi e le molestie (per un totale di 114.898 chiamate) sono indicative di una scarsa sensibilità alla tematica, fornendo la misura dell’intolleranza verso le tematiche della violenza di genere.

Al fine di comprendere adeguatamente i dati riportati va chiarito il processo di standardizzazione operato sul data base. I dati sono stati resi confrontabili tra i vari anni dal momento che nelle diverse annualità sono state utilizzate modalità di risposta non omogenee. Questo lavoro di normalizzazione è stato condotto soprattutto per rendere fruibili i dati raccolti che sono disponibili nel dataware house accessibile attraverso I.STAT “violenza sulle donne”. http://dati-violenzadonne.istat.it/

Il quadro informativo completo sul tema della violenza di genere è disponibile sul sito web https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne

Un’attenzione specifica va data alla numerosità dei casi: è infatti possibile che la stessa persona possa chiamare diverse volte il numero verde, sia per sé stessa sia per altri. Il sistema ad oggi, anche per motivi di privacy, non controlla questa informazioni se non attraverso una domanda che viene rivolta a colui/colei che chiama, con la quale si chiede se sia la prima volta o meno che l’utente si sia rivolto al numero verde.

Un’ultima considerazione va necessariamente fatta al fine di guidare nella corretta lettura delle informazioni riportate che è strettamente connessa a quanto appena indicato: il fatto che il data set sia costituito da telefonate comporta un numero di valori mancanti molto elevato e variabile. Spesso le telefonate si interrompono prima della conclusione del colloquio e in, molti casi, non si riescono ad imputare tali valori mancanti alla volontà di non rispondere o all’interruzione della telefonata. Di questo si è tenuto conto nel processo di elaborazione del dato che esclude i missing dovuti alle cadute delle telefonate dai calcoli percentuali.


[1]WHO – World health Organization,  COVID-19 and violence against women, 25 March 2020. UN WOMEN, COVID-19 and Ending Violence Against Women and Girls, https://www.unwomen.org/-/media/headquarters/attachments/sections/library/publications/2020/issue-brief-Covid-19-and-ending-violence-against-women-and-girls-en.pdf?la=en&vs=5006

[2] Nell’ambito dell’Accordo con l’Istat del 21 marzo 2017, finalizzato a costruire il sistema integrato di raccolta ed elaborazione dati sulla violenza di genere previsto dal Piano Nazionale contro la violenza sessuale e di genere, il Dipartimento per le Pari Opportunità fornisce i dati del 1522 all’Istat per la loro elaborazione e diffusione.

[3] Il servizio di supporto telefonico alle vittime di violenza è previsto dalla Convenzione di Istanbul dove, all’art.24,  si afferma che i governi “take the necessary legislative or other measures to set up state-wide round-the-clock (24/7) telephone helplines free of charge to provide advice to callers, or with due regard for their anonymity, in relation to all forms of violence covered by the scope of this Convention”.

[4] Il numero verde è attivo dal 2006, i dati per l’elaborazione sono disponibili dal 2013.