27 Luglio 2024

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Discussioni sull’alchimia Di Rosanna Balistreri e Piero Montana


Sabato 1 giugno ore 17,30
Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”

Sabato 1 giugno alle ore 17,30 nei locali del Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”, siti in via Bernardo Mattarella n 64 a Bagheria (Palermo), si concluderanno le Discussioni sull’alchimia di Rosanna Balistreri e Piero Montana, che parleranno rispettivamente del perfezionamento spirituale nell’arte della trasmutazione e dell’intrinseco rapporto tra l’alchimia e il sacro.
Gli alchimisti certamente operavano sul piano della materia e in maniera specifica su quella dei metalli, che venivano a purificare dalle loro incrostazioni ed imperfezioni. Ma in quanto operavano sulla materia finirono per estendere la loro opera di purificazione anche a quella materia sottile, che costituiva la loro stessa anima.
Pertanto anche questa loro intima materia fu oggetto del loro processo alchemico di trasmutazione.
In tale procedimento tuttavia, secondo quanto viene a proporre Piero Montana, la loro non fu solo una scienza o un’arte della conversione della materia da un suo stato immaturo ed imperfetto ad uno più puro e perfetto, tesi questa sostenuta da Mircea Eliade in Alchimia e arti del metallo, bensì diventò anche una sorta di religione soteriologica.
Purificare la materia portandola a perfezione, equivalse infatti per diversi alchimisti, in qualche modo, a “redimerla”.
Per questa ragione essi pervennero a identificare la Pietra Filosofale con il Cristo, venuto a redimere gli uomini (la loro anima, la loro materia sottile) e il mondo (la materia grezza e grossolana) da loro abitato.
Ancora per Montana tra gli alchimisti – non molti per la verità- che pervennero a identificare il Lapis con il Cristo – citiamo tra questi Pietro Bono da Ferrara, Melchior Cibinensis, Tommaso D’Acquino, e soprattutto a Jacob Böhme -andrebbe annoverato anche il nostro Principe di Palagonia, Ferdinando Francesco Gravina Junior, che sebbene non scrisse alcun trattato di alchimia, ci ha lasciato in eredità una villa, che un Fulcanelli o un Eugène Cansaliet, conoscendola, avrebbero di certo incluso nei loro libri sulle Dimore filosofali.

Centro d’ Arte e Cultura “Piero Montana”