2 Maggio 2024

Zarabazà

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La Leggenda di Aci rivive alla Pro Loco Acireale: presentazione del libro “Aci, la leggenda”

Nuova bellissima iniziativa della locale Pro Loco Acireale (affiliata dal 2019 alla rete UNPLI -Unione nazionale Pro Loco d’Italia), presieduta dal Prof. Guglielmo Paradiso, un’associazione nata nel 2018 che può contare su un nutrito gruppo di volontari veri innamorati del proprio territorio.

Acireale (Ct). Nuova bellissima iniziativa della locale Pro Loco Acireale (affiliata dal 2019 alla rete UNPLI -Unione nazionale Pro Loco d’Italia), presieduta dal Prof. Guglielmo Paradiso, un’associazione nata nel 2018 che può contare su un nutrito gruppo di volontari veri innamorati del proprio territorio.

L’evento letterario

Domani, 17 febbraio, alle ore 19,00 presso il Punto IAT della Pro Loco in Via Vittorio Emanuele II 133 si terrà la presentazione del libro”Aci, la leggenda” scritto da Matteo Bonaccorsi e Livio Milazzo, edito da Book Print Edizioni.  Prima di addentrarci nella trama di questa opera dobbiamo velocemente ricordare la figura dei due personaggi ai quali Bonaccorsi e Milazzo si sono ispirati.

Il mito di Aci e Galatea

(Tratto da Tradizionisicilia.it)

“… La leggenda narra di Polifemo, ciclope che abitava nel vulcano, perdutamente innamorato della giovane Galatea. La bellissima ninfa era una delle cinquanta ninfe del mare, le Nereidi, figlie delle divinità marine Doride e Nereo.

Aci era un bellissimo pastorello, figlio di Fauno, che pascolava le sue pecore vicino al mare, quando un giorno vide Galatea e se ne innamorò perdutamente; l’amore fu ovviamente ricambiato dalla ninfa. Aci e Galatea erano innamoratissimi e si rivelavano dunque inutili le avance di Polifemo verso la ninfa. Una sera, al chiarore della luna, il ciclope vide i due innamorati in riva al mare baciarsi. Accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare, Polifemo prese un grosso masso di lava e lo scagliò contro il povero pastorello schiacciandolo. Appena Galatea seppe della terribile notizia, accorse subito e pianse tutte le sue lacrime sopra il corpo martoriato di Aci. Giove e gli dèi ebbero pietà e trasformarono il sangue del pastorello in un piccolo fiume che nasce dall’Etna e sfocia nel tratto di spiaggia proprio dove i due amanti erano soliti incontrarsi.  Il piccolo fiume venne chiamato dagli antichi greci “Akis” e, in località Capo Molini (poco distante dal mare) c’è una piccola sorgiva chiamata “u sangu di Jaci”, dovuto al suo colore rossastro…”

Ma torniamo all’evento di domani: a dialogare con gli autori sarà la prof.ssa Marcella Pietro Paolo, all’interno di un collaudato format con Musiche e voci di Gesualdo Sciacca e Daniela Greco, e la recitazione di Marcella Marino e Claudio Grasso. Nell’opera, scritta a quattro mani, la curiosità di una giovane ragazza e la passione di un nonno saranno il motore del mito di Aci e Galatea, riproposto dai due autori in chiave romanzata in modo da riproporre al lettore «la storia di un amore senza tempo e di una gelosia feroce, in una Sicilia veemente e sempre coerente con i propri caratteri».

A conclusione dell’incontro, il pubblico potrà degustare una prelibatezza artigianale tutta acese: il pandolce “L’amuri di Jaci”, prodotto da PrimaAlkimia di Mario Privitera che curerà personalmente la degustazione.

Non c’è cosa più bella che vivere un territorio, soprattutto il proprio, se non immergersi nelle atmosfere di un passato remoto ma fantastico, dove tutto cambia forma, colore, musica, e permette di ritrovare le proprie origini. Ad Acireale questo sarà realtà domani, grazie a chi mantiene vive queste bellissime tradizioni. 

Giuseppe De Carli