2 Maggio 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Una Biblioteca. Un cineteatro. Un’aula studio. Un giardino urbano. Uno spazio condiviso.
La Biblioteca Navarria Crifò di Catania  è tutto questo.
E proprio in tale luogo incantevole ed incantato, frequentemente, si può assistere e partecipare da autori, da artisti, da attori, da musicisti, da poeti o da semplici visitatori a momenti di spettacolo e di inconsueta vita culturale attiva.
Ed il 9  febbraio prossimo, con inizio alle ore 18.30,  si potrà intervenire “contemporaneamente” ad un duplice evento artistico-culturale. Ovvero, alla presentazione del libro “Una risposta est-etica” di Giuseppina Radice e alla “Mostra da tavolo” ideata e curata da Danila Narcisi in collaborazione con Adriana Tomasello.

Una risposta est-etica propone alcune riflessioni sul concetto di “etica”.
L’autrice, Storica dell’Arte, già titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, ha curato molti eventi artistici ed ha pubblicato numerosi saggi critici in Cataloghi e Riviste. 
È convinta che attraverso l’arte si possano comprendere snodi fondamentali della vita ma non può trascurare che, in una società pluralistica come la nostra, nella quale si devono garantire scelte etiche differenti e contrastanti che, a loro volta, sembrano minacciare un senso morale minimo, il termine ‘etica’ vada declinato in maniera necessariamente complessa.
Crede che nella cultura intesa nel senso più ampio di “produzione di pensieri ricchi di sapere e di umanità” possa trovarsi una possibilità concreta di nutrimento dell’esistenza.
Anche se nello statuto ontologico dell’Arte il concetto di “etica” non è cogente, l’autrice si chiede se sia possibile/necessario/utile dissociare l’idea di arte (forma di cultura privilegiata) da un’idea di profondità della vita.

Con l’obiettivo di creare un ‘luogo comune d’incontro mentale e fisico’, nel quale condividere il piacere di una riflessione, l’autrice ha voluto invitare persone – non personaggi – che nella modalità loro più congeniale, hanno partecipato al progetto con una considerazione a largo raggio non solo dal punto di vista storico/artistico/esistenziale ma anche da angolazioni professionali diverse.

ARTISTI…  in Mostra:
Samael Coco
Anna Maria D’Amico
Rita Lazzaro
Mariarosa Marcantonio
Danila Narcisi
Luigia Pappalardo
Giuliana Polimeni
Antonella Sannino
Claudio Sapienza
Maria Sapuppo
Adriana Tomasello

Giuseppina Radice

Giuseppina Radice secondo se stessa (tra entità e verità)
Consapevole della mia ignoranza nei confronti dell’aletheia* coltivo una forma di idealismo che fa rima con “concreto e solidale impegno” e così, rivendicando il ruolo di semplice (spero sana) produttrice/portatrice di doxa, cerco di creare “luoghi comuni” ─ più o meno tangibili ─  nei quali rendere possibile incontri mentali fisici virtuali e utili per condividere non solo pensieri ma anche un disperato bisogno di “normalità come etica” che vedo affiorare in ambiti anche inaspettati.
Come dire Cerco di realizzare un progetto site-specific in cui incontrarsi, riconoscersi e confrontarsi con la mente e con il cuore. Nuovamente.
È il mio modo di essere nel mondo.
Non voglio arrendermi. Cerco risposte alle mie domande.
La cosa più bella sarebbe  – nel nostro complesso tempo – utilizzare la parola “pace” come risposta definitiva alle domande più dolorose e distruttive.
Ma purtroppo essa non sembra proponibile percorribile plausibile né applicabile.
Soltanto invocabile auspicabile desiderabile augurabile preferibile…

*(Parola greca a cui si attribuiscono diversi significati: dischiudimento, svelamento, rivelazione o verità. Il suo vero significato letterale è “lo stato del non essere nascosto”; “lo stato dell’essere evidente”. Nel suo saggio “L’origine dell’opera d’arte” il Filosofo tedesco Martin Heidegger, approfondisce in maniera lungimirante tale “binomio”.