28 Aprile 2024

Zarabazà

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5 Grappoli per il “Gesualdo da Venosa”

È la prima volta che un vino di Cantina di Venosa si aggiudica il massimo riconoscimento di Bibenda, la Guida di Fondazione Italiana Sommelier

Cantina di Venosa è abituata a ricevere premi e riconoscimenti per i propri vini ai principali concorsi enologici internazionali e sulle più importanti guide del settore. Ma questo ha un “sapore” tutto particolare, perché è la prima volta che un suo vino si aggiudica gli ambìti 5 Grappoli della Guida Bibenda. Sull’edizione 2024 della rinomata Guida edita dalla Fondazione Italiana Sommelier, giunta alla 26esima edizione, spicca quindi il massimo riconoscimento per l’Aglianico del Vulture DOP “Gesualdo da Venosa” 2020 di Cantina di Venosa.

Un vino dal colore rosso profondo e impenetrabile, asciutto e pieno in bocca, con sentori che rievocano la natura vulcanica del territorio, appena tannico, denso, vellutato. È ottenuto da uve aglianico in purezza allevate a spalliera (4.000 piante/ha; 60-70 quintali/ha) a 400-450 metri slm in vigne di 40-50 anni d’età, vendemmiate a fine ottobre. Un rosso elegante affinato in botti di rovere francese di 225/300 litri per circa 9 mesi e imbottigliato con una metà di vino affinato, invece, in serbatoi d’acciaio inox.

«La visione di come vogliamo rappresentare il nostro territorio attraverso il vino, la passione e la determinazione ci hanno portati a questo importante traguardo per il quale devo ringraziare i soci, il personale e la dirigenza di Cantina di Venosa per l’impegno costante e quotidiano – commenta il Presidente, Francesco Perillo -. Questo premio ripaga i sacrifici del lavoro eroico che viene fatto da tutti, a partire dalle vigne, ci rende orgogliosi ma anche più consapevoli di dover fare sempre meglio per il nostro territorio e per dare un futuro a tanti giovani del Vulture. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo perseverare per portare ancora più in alto la buona reputazione della nostra azienda. Vorrei esprimere un grazie anche alla Fondazione Italiana Sommelier – conclude Perillo – che ci ha riconosciuto il grande lavoro che stiamo facendo».

«La tradizione e l’innovazione fanno del Gesualdo un vino iconico – aggiunge l’enologo Donato Gentile – che nasce grazie un territorio straordinario e a tecniche di produzione moderne e rispettose della qualità. È un rosso ricco di frutto e struttura tipiche del vitigno Aglianico del Vulture e ha notevoli note terziarie che sono il risultato di un lungo affinamento in barrique; un vino nobile, elegante, al tempo stesso slanciato e moderno, che esprime l’impegno della nostra grande squadra dalla vigna alla cantina».

Cantina di Venosa, l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, conta 350 soci e 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot. Una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni, composta da oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni. Complessivamente produce 2 milioni di bottiglie, su un potenziale di 5 milioni. Ben 21 le etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc sia Docg.