1 Maggio 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Wild years, un ritratto di Tom Waits

Dal 19 al 22 ottobre al Teatro Studio Bunker

a cura dell’Accademia dei Folli

Nuovo capitolo del progetto Portraits, dedicato a grandi artisti del Novecento.

Nuovo appuntamento con la terza stagione del Teatro Studio Bunker a cura dell’Accademia dei Folli.

Dal 19 al 22 ottobre i Folli propongono un nuovo capitolo del progetto Portraits, con cui vengono dipinti dei ritratti di grandi artisti del Novecento tra musica, parole e arti visive. Wild years è dedicato a Tom Waits, uno straordinario personaggio che è sempre stato molto abile a nascondersi dietro i cancelli della sua vita privata. Infatti, tutti i biografi che hanno cercato di avvicinarsi a lui non si sono mai scrollati di dosso quella antipatica sensazione di essere stati sgraditi ospiti.

Chi è Tom Waits?

Un musicista? cantante? Un poeta? Un attore? Uno scrittore? Un clochard con la gola distrutta da troppe sigarette? Un romantico alcolizzato con la voce di un predatore sociopatico, uno che dalla pizzeria Napoleone di National City, California, sognava Dylan e Kerouac, abbracciava l’antiamericanismo di Bukowski e che in poco tempo avrebbe fatto incontrare idealmente Kurt Weill e Captain Beefheart, Federico Fellini e Francis Ford Coppola.

Forse Waits è tutte queste cose insieme e nessuna di esse. Il critico musicale Daniel Durchholz descrisse la voce di Waits come se fosse stata immersa in un tino di whisky, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese e infine portata fuori e investita con una macchina.

Un lupo mannaro innamorato che ulula nella notte di un quartiere malfamato, un clown vestito di stracci che parla all’ultima goccia di whisky rimasta nella bottiglia. Un giocoliere di parole fermo ad un incrocio, un terremoto che scuote le fondamenta dell’anima con la leggerezza di una piuma.

L’Accademia dei Folli non mette in scena una biografia in musica ma uno spettacolo intenso in cui sono i personaggi dei brani di Tom Waits a raccontare uno dei più grandi cantautori del Novecento che da più di quarant’anni influenza centinaia di artisti.

Si parte con la commovente Long way home, si passa per una versione rivisitata della graffiante Whistlin’ past the graveyard e la malinconica House where nobody lives, di cui lo stesso Tom Waits ha spiegato che “Racconta di una casa abbandonata che si trova lungo la strada che percorrevo quando portavo i miei figli a scuola. L’erba era cresciuta così tanto da aver raggiunto l’altezza degli alberi. In occasione del Natale tutti i vicini portavano delle luci davanti alla casa che era come un dente malandato nel sorriso del vicinato.”

Non può mancare Jersey Girl, una delle più celebri canzoni di Tom Waits, composta per la sua futura moglie Kathleen Brennan e considerata una delle composizioni più tenere e romantiche del suo repertorio. Il gran finale spetta a Ruby’s arms, la struggente ballad che racconta di un soldato che, nelle prime ore del mattino, è costretto a lasciare le braccia della donna amata per prendere un treno che lo porterà lontano.

“Niente di così insolito”, ha commentato il Premio Nobel per la Letteratura Kazuo Ishiguro, profondamente influenzato da questo brano e dall’interpretazione di Waits, “se non fosse che la canzone sembra cantata da un grezzo senzatetto americano assolutamente non abituato a mostrare le proprie emozioni. Waits canta alcuni versi con una catartica magnificenza”.

Biglietti a partire da €9. Prevendite online su piattaforma oooh.events

Wild years – Tom Waits

Dal 19 al 22 ottobre

Teatro Studio Bunker

Via Niccolò Paganini 0/200, Torino

Orari
Giovedì 19 e venerdì 20 ore 21.00

Sabato 22 ore 19.30

Domenica 23 ore 17.00

con Carlo Roncaglia

e con Enrico De Lotto contrabbasso

Paolo Demontis armonica

Max Altieri chitarra

Matteo Pagliardi batteria

testo Emiliano Poddi, Carlo Roncaglia

regia Carlo Roncaglia

Biglietti

In prevendita

intero €12 + diritti | ridotto under 30 €9 + diritti

Prevendita online su www.oooh.events

In cassa

intero €15 | ridotto sotto under 30 12