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Un laboratorio per la valutazione e il controllo dello stato di conservazione delle strutture archeologiche in mattoni crudi, con cui sono costruite in parte le Mura Timolontee. Le antiche fortificazioni greche di Gela, tanto imponenti quanto delicate, necessitano infatti di una manutenzione programmata e continuativa, che possa scongiurare interventi di restauro inappropriati, se non addirittura fatali.
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Il gruppo di lavoro, che disporrà anche di una piccola stazione meteo e un sistema di video/termo sorveglianza per monitorare le variazioni della struttura e dell’ambiente circostante, si avvarrà della collaborazione della Soprintendenza per i Beni culturali di Caltanissetta e dal Centro regionale per la progettazione e il restauro.
La sede è stabilita nell’edificio esistente nell’area archeologica di Capo Soprano a Gela presso le Mura Timoleontee.
«Grazie all’impegno del gruppo di lavoro interno, composto da personale altamente qualificato – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità Siciliana Francesco Paolo Scarpinato – sarà possibile preservare e garantire l’integrità di questo importante sito, che rappresenta un patrimonio storico per le future generazioni».
Data l’importanza e la delicatezza della struttura, si procederà con un approccio di ricerca scientifica, prestando particolare attenzione al comportamento fisico-chimico e alle relative interazioni tra i vari materiali e l’ambiente esterno in termini di temperatura, umidità, velocità e direzione delle correnti d’aria e delle turbolenze, che a loro volta possono provocare una repentina e dannosa alternanza di sovrappressioni e depressioni.
Attraverso la raccolta dei dati sarà quindi possibile individuare il metodo più utile per la manutenzione e conservazione delle Mura, attraverso una stima delle emergenze.
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