8 Maggio 2024

Zarabazà

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ARTE CONTEMPORANEA SENZA LATTOSIO

Giarre (CT) 27 Giugno 2023 – Radicepura

UNA PRESENTAZIONE “SUI GENERIS”

L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni. (Pablo Picasso)
L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. (Paul Klee)

La prima presentazione del libro di Nilla Zaira D’Urso, Arte Contemporanea senza lattosio ha fatto registrare una notevole partecipazione di pubblico che ha seguito l’atteso evento culturale con particolare interesse, dimostrando di apprezzare l’originalissimo lavoro dell’Autrice.
Il volume, pubblicato dall’editore toscano Nino Bozzi in accordo con l’agenzia letteraria torinese EditReal di Michela Tanfoglio la quale ha dichiarato che «ci sono libri che ti rapiscono cuore e mente fin da subito e questo saggio di Nilla Zaira D’Urso è uno di quelli, o almeno lo è stato per me. Sarà perché l’argomento tratta di arte e della sua evoluzione, sarà perché Zaira è una grande esperta che sa comunicare tutta la sua conoscenza. Ma questo saggio è un vero manuale per capire chi eravamo e chi siamo diventati attraverso “l’arte”. Un’opera in grado di spiegare davvero cos’è l’arte contemporanea».

Foto: Luana Vecchio

Un evento, organizzato e curato dall’autrice insieme al grafico ed esperto di comunicazione, Giovanni Trischitta, con musica elettronica e dj set, un camouflage di body painting, realizzato dai noti body painters, Giovanna Patanè e Simone Stella.

Ventidue sponsor: tre cantine quali Murgo, Cantine Ranno, Villa Santo Spirito e notevoli imprenditori del settore industriale locale insieme a professionisti del settore medico-sanitario ed estetico.

Foto: Paolo Conti

Infatti, l’autrice ha parlato di una incredibile sinergia per questo evento e ha dichiarato che «se le parole sono il motore di un libro con tutto il loro immaginario, le aziende creano la visione di un territorio con una identità precisa e iconica».

All’evento ha  collaborato la Sezione ONAV Etna , in linea col progetto  #NONSOLOVINO che da anni vede impegnata la propria squadra dei qualificati assaggiatori di vino, felicemente impegnati nella valorizzazione delle eccellenze enoiche dell’Etna e di altre attività culturali, artistiche, enogastronomiche e turistiche, non dimenticando mai di evidenziare con competenza l’importanza della conoscenza dei nostri territori di riferimento, suggerendo di acquisire una giusta e soddisfacente preparazione, magari scegliendo  di partecipare ai corsi di formazione che la Sezione organizza.

Inoltre, la Pasticceria di Giuseppe Bellia e Bedda Maki sono state le due aziende incaricate a far degustare a tutti gli ospiti intervenuti  dolci e sushi di propria produzione, a titolo gratuito.

Durante la presentazione, Nilla Zaira D’Urso, ha precisato che all’interno del testo non sono presenti immagini di opere d’arte contemporanea perché il suo intento è stato quello di raccontare l’arte di questo tempo «con gli oggetti del nostro quotidiano composto da oggetti imballati, manicure, chirurgia estetica, fette di carne, selfie, seni siliconati, piatti da chef che aprono la strada a una maggiore comprensione sul nostro modo di stare al mondo e su come stare davanti a certe opere di artisti contemporanei».  

Relatori presenti: Professoressa Giuseppina Radice, storica dell’arte e già docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania e il dermatologo – medico estetico Francesco Sorbello Garaffo insieme all’attore Eugenio Patanè e alla moderatrice Maria Bella.

Foto: Paolo Conti

Un libro per riconoscersi, in modo bizzarro e drammatico, nelle abitudini di questo mondo dove si è azzerata la distanza tra noi e un’opera d’arte contemporanea. Si rivolge, in particolar modo, ai frequentatori dei centri commerciali, ai consumatori di cibi fast food, agli intolleranti al lattosio, alle estimatrici di chirurgia estetica, ai nostalgici dello zucchero filato per uno sguardo sul presente. Dagli scaffali di un super – mercato alla Nail Art fino alla chirurgia estetica, social compresi, si scoprirà come relazionarsi, con le proprie paure e le proprie ossessioni, alle opere del nostro tempo.

RADICEPURA Horticultural Park si estende su una superficie di 5 ettari. Sede di eventi, parco e giardino botanico luminoso con 3000 specie, giochi d’acqua e una banca del seme.

Nota biografica

Nilla Zaira D’Urso è siciliana, anzi etnea. Nasce nel 1983 e crede nel potere delle parole scritte così come in quello delle pietre. La sua vita è un impasto di cibi senza lattosio e senza zuccheri aggiunti. Nonostante sia attratta dagli effetti della tecnologia e della digitalizza – zione sulla vita e sull’arte contemporanea, predilige l’odore di resina e quello di salsedine perché in questi profumi trova una connessione reale con la natura e con sé stessa. Si interroga su ampie questioni riguardanti l’arte contemporanea e l’idea che si ha del mondo per capire come riconciliarsi con la Natura in modo spirituale. Ha ideato la prima residenza artistica sull’Etna come un rifugio per l’arte contemporanea per artisti e studiosi. Nasce così Nake Residenza Artistica. Vince il Premio Etna Responsabile 2015. Nel 2017 è invitata nella Sala Zuccaridel Senato della Repubblica, come critico d’arte. Scrive per artisti italiani e stranieri. Curatrice del primo Museo d’Arte Contemporanea dell’Etna e del progetto “Etna Contemporanea”. Dal 2019, è autrice per Juliet Art Magazine, versione online. Lettrice onnivora. Ama leggere di tutto ma a tavola è selettiva. Si fa prima a chiedere la lista di ciò che mangia. Crede al potere fecondo dell’immaginazione ed è continuamente attratta dagli studi neuroscientifici e dalle scoperte astrofisiche. Trova nell’arte contemporanea una enorme possibilità per vedere oltre il buio opaco del presente.

Foto: Luana Vecchio

SINOSSI

Un saggio sugli effetti collaterali e paradossali del mondo in cui viviamo.
Si rivolge, in particolar modo, ai frequentatori dei centri commerciali, ai consumatori
di cibi fast food, agli intolleranti al lattosio, alle estimatrici di chirurgia estetica, ai
nostalgici dello zucchero filato per uno sguardo sul presente, sul cibo che mangiamo,
sui selfie che facciamo e su una certa idea di arte contemporanea.
Si raccontano, in modo bizzarro e drammatico al contempo, le abitudini che
scandiscono una parte del mondo: dagli scaffali di un supermercato, alla Nail Art, fino
alle sopracciglia tatuale e ai social per far comprendere quanto la complessità di
questo millennio sia pieno di disagi, ossessioni e paure attraverso le quali guardare
proprio le opere d’arte del nostro presente.
Nella prima parte, l’unica e necessaria introduzione storica a concetti chiave come il
ready made con la figura di Marcel Duchamp fino alla presentazione concettuale e
storica della formazione dei primi happening e delle prime performance per un
racconto iniziale sulle sperimentazioni artistiche, agli inizi del Novecento e alla metà
del secolo scorso.
L’intento è, chiaramente, mettere a nudo il nostro modo di stare al mondo con alcune
abitudini, rapportate alle visioni di una certa idea di arte contemporanea.
Infatti, questo saggio vuole mostrare quanto le continue espressioni delle arti visive
del XXI secolo siano dentro alle parole, ai significati, alle mode, alle tendenze, ai profili
social, alle nostre ossessioni e negli scaffali di un ipermercato più di quanto si
immagini.
Per questo motivo, il lettore non trova tante immagini di opere d’arte ma piuttosto
visioni e foto del nostro quotidiano fatto di oggetti imballati, manicure, chirurgia
estetica, fette di carne piene di ormoni, selfie, seni siliconati e piatti da chef per aprire
la strada a una maggiore comprensione sul nostro modo di stare al mondo e su come
stare davanti a certe opere di artisti contemporanei.
Nella seconda parte, invece, si concentra il discorso su tematiche legate al modo di
vivere come il costante uso dei social e la continua digitalizzazione, da cui viene fuori
un diverso modello di arte digitale. Non mancano riferimenti al concetto di “follower”
all’espressione “impiattare” – tipico del linguaggio da chef – e all’uso della chirurgia
estetica, assunta a modello di lineamenti di visi iconici e siglati.
Così si arriva alla Profilassi ovvero la fine di questo saggio che porta il lettore ad aver
già compreso – e magari metabolizzato – quanto l’arte di questo tempo possa essere
considerata “senza lattosio”, “senza zuccheri aggiunti”, “senza glutine” e come questo
discorso abbia voluto mettere a fuoco l’umanità disumana di questo secolo, fatto di
visioni bizzarre e drammatiche. Sopracciglia comprese.

Cos’è l’ONAV ?

Il 28 Ottobre 1951 nasce ONAV la prima organizzazione, in realtà Ordine, dedicato all’approfondimento del tema del vino e della sua qualità.
“Un’istituzione unica e nuova per l’Italia che nasce tra le mura della Camera di Commercio di Asti e che da queste mura si irradia per tutta la Penisola e per le isole, destinata a permeare dei suoi benefici effetti i gangli di qualsiasi forma di commercio o di diffusione del vino.”

 L’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), riconosciuta giuridicamente e dotata di un proprio Statuto, si prefigge di diffondere la cultura del vino e del bere consapevole, la valorizzazione del patrimonio enologico italiano e la formazione continua di appassionati e professionisti competenti.
Con un ricco programma di eventi e iniziative, organizzati sia a livello nazionale che regionale, offre ai propri soci opportunità continue di formazione, aggiornamento metodologico e di esperienza d’assaggio.

Dal 5 maggio 2021 la sede centrale di Asti dell’ONAV ha autorizzato la creazione in provincia di Catania della sezione ONAV Etna (ad oggi, oltre 3.000 iscritti), che comprende i Paesi della DOP Etna, i paesi pedemontani e le località della riviera ionico-Etnea ricadenti nella storica area della Contea di Mascali.
La Sezione dell’ ONAV Etna ha sede a Riposto (CT).
Per completare l’offerta formativa dell’ONAV e stare più vicini ai luoghi di produzione ed ai produttori etnei, la sede Etnea del settore #Nonsolovino oltre ad impegnarsi nella valorizzazione delle eccellenze enoiche etnee, si prefigge di valorizzare i prodotti tipici, l’Enogastronomia e l’Enoturismo, attenzionando e promuovendo i prodotti gastronomici di nicchia del territorio e della tradizione siciliana (agroalimentari, dolciari tipici, olio e miele).

Attualmente l’ONAV (che ha già formato oltre 60.000 Assaggiatori) si è espansa su tutto il territorio nazionale e si sta diffondendo anche all’estero.
Come diventare Assaggiatore
Il percorso di formazione ONAV è articolato su tre livelli e permette anche a chi non ha nessuna esperienza di scoprire le proprie doti naturali, acquisire competenza e divenire un ottimo Assaggiatore di Vino.

Foto: Ufficio Stampa Sezione ONAV Etna

Il Socio ONAV può scegliere di:
-diventare Assaggiatore di vino, frequentando un corso di primo livello;
-proseguire la formazione per diventare Esperto o Maestro Assaggiatore di vino;
-affinare la propria esperienza e competenza;
-avvicinarsi al mondo della sommellerie;
-di rimanere Socio ordinario (Socio ONAV), senza diventare Assaggiatore, ma godendo ugual-    mente della facoltà di frequentare le attività periodiche delle Sezioni e dei vantaggi dedicati ai Soci.

I Corsi di Assaggiatore ONAV,  per la ormai indispensabile formazione di operatori qualificati dei settori della ristorazione e dell’enoturismo, compresi bar ed enoteche, con piani didattici strutturati che uniscono lezioni teoriche e esperienze di assaggio, assicurano la formazione e il consolidamento di un know-how complesso del prodotto vino, attraverso la padronanza dei descrittori e dei percettori olfattivi tecnici, nonché delle caratteristiche geologiche dei terreni, delle caratteristiche organolettiche da queste rappresentate nel bicchiere e, non da ultimo, dell’enografia nazionale ed internazionale.

L’Assaggiatore, trimestrale cartaceo in distribuzione ai Soci e agli Abbonati, è la testata ufficiale dell’ONAV. Inoltre,possibilità di accesso gratuito a MyONAV.

Per ulteriori notizie e/o informazioni:
Prof. Gregorio Maria Calì (Delegato Sezione ONAV Etna) 347 9111375.