26 Aprile 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Villa Zanelli a Savona. Il sogno del Liberty in Liguria torna a splendere

Foto di Carlo Marchesano

Villa Zanelli a Savona

Savona è l’area ideale per visitare capolavori del periodo Liberty a cavallo tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Ancora oggi vi sono conservate opere architettoniche caratterizzate da sinuose e raffinate linee Liberty. Massimo Bianco, uno dei soci di “Italia Liberty” già da diversi anni guida le passeggiate durante il festival ART NOUVEAU WEEK di quanti vogliono ammirare dentro e fuori quei palazzi “eleganti” orgoglio della città come Casa delle Piane, Casa dei Gatti o Palazzo dei Pavoni.

VILLA ZANELLI è censita nel database degli edifici e opere d’arte Art Nouveau tra mille altre dimore che l’associazione ITALIA LIBERTY ha e continua a individuare sul Paese.
Molti di questi edifici censiti non sono più fruibili e ne rimane traccia da fotografie, progetti e documenti storici d’archivio.

Si tratta di uno degli edifici in stile Liberty più significativi della Liguria, ubicata nel comune di Savona, lungo la spiaggia del quartiere di Legino al numero 71, fino a ieri per oltre vent’anni era in stato di degrado. Sarà pronta per l’inaugurazione nella settimana del Liberty: Art Nouveau week, dall’8 al 14 luglio 2023.


L’imponente dimora che affaccia sul mare venne edificata tra il 1905 e il 1908 dal capitano Nicolò Zanelli che ne affidò la progettazione all’architetto Pietro Fenoglio (Torino 1865 – Corio 1927) e a Gottardo Gussoni (nato a Torino nel 1869 e deceduto a Villastellone nel 1951), seguendo i canoni del nuovo stile per l’Italia moderna: Il Liberty.

Il bene oggi è sotto i riflettori mediatici tanto quanto lo sono Giovanni Toti e tutto lo staff di A.R.T.E. Genova, proprietario della villa, ai quali  va riconosciuto il merito di aver dato attuazione al progetto di restauro tanto atteso.
L’immobile appartenne alla famiglia Zanelli fino al 1933, anno in cui fu venduta al comune di Milano, che la trasformò in campeggio e colonia internazionale. Tale funzione rimase fino al 1961, a parte la parentesi della seconda guerra mondiale, durante la quale fu usata come ospedale da campo. Dal 1961 al 1967 fu ancora colonia.
Nel 1967 vi si insedia l’Istituto A.N.F.Fa.S. al quale si affianca una sezione dell’USL. Fino ai primi mesi del 1998 resta alla USL in qualità di centro per la cura dei cardiopatici, ma il degrado nel quale ormai versa a causa della scarsa manutenzione, che culmina col crollo di parte del soffitto nell’atrio del primo piano, fa sì che la villa venga abbandonata e chiusa definitivamente dalla Regione, a cui tuttora appartiene.

Cit. Savona Liberty. Villa Zanelli e altre architetture (Risguardi 2023) dove trovare nuovi documenti come gli inediti disegni progettuali che mi sono stati mostrati da un’erede del capitano Zanelli che li conserva con grande cura.

Prospetti e planimetrie confermano le mie tesi sul progettista, ovvero Fenoglio, che si avvalse di altre collaborazioni. Lavoravano al cantiere il pittore Andrea Marchisio (1850-1927), che dal 1909 insegnò la disciplina di Figura all’Accademia Albertina di Torino e a Savona si trovò coinvolto per le pitture interne della villa assieme a Francesco Chiapasco.
Emerge anche il nome di Giuseppe Pichetto (1850-1922) che eseguì la raffinata ringhiera in ferro battuto per lo scalone d’ingresso. La villa venne edificata dalla ditta “F.lli Musso e Papotti” che avviarono il cantiere nell’ottobre del 1906. L’impresa, che vantava la collaborazione dell’abile stuccatore Francesco Papotti, era capitanata da Carlo Musso. Proprio in questo arco di tempo si strinse un forte sodalizio tra Musso e Fenoglio, il quale era solito affidare alla sua ditta i lavori di realizzazione degli apparati decorativi di molti edifici di sua progettazione.

La villa conserva decorazioni appartenenti al mondo esoterico come il manufatto in ferro battuto posto sul terrazzo della facciata lato monte con elementi che conducono al mondo dell’alchimia e anche le piante e la disposizione del giardino avevano in origine un valore simbolico. La composizione originaria della villa secondo i primi bozzetti di Fenoglio era assai diversa da quello che è oggi la Zanelli. L’elemento decorativo delle rose è ripetuto per tutto il perimetro della villa in segno di amore verso la sudamericana Rose, di cui Nicolò si innamorò perdutamente tanto da dedicargli questa dimora.