2 Maggio 2024

Zarabazà

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Saravita, intervista Vado che è una favola

Ciao Sara, Vado che è una favola è il tuo nuovo singolo. Per quale motivo secondo te ti rappresenta?

Vado che è una favola descrive esattamente la nuova me, come approccio sia con la musica che con le relazioni di oggi. Sono cresciuta molto dal mio esordio ed ho fatto tesoro di tutte le piccole vittorie, ma anche delle numerose porte in faccia. Serve sfrontatezza e coraggio e in questo brano c’è tutto.  

Raccontaci qualche aneddoto legato al videoclip!

L’idea del videoclip di Vado che è una favola è nato insieme alla canzone. Nel testo si parla anche di Cenerentola, ma non è una favola a lieto fine. Volevo che uscisse fuori questa trasposizione, una principessa che si trasforma e diventa rock. Credo di esserci riuscita. 

Cosa vuoi mettere in evidenza dell’arrangiamento?

L’arrangiamento e la carica del brano sono state fondamentali affinché mi innamorassi del brano a prima vista. La grinta e il ritmo fanno parte di me da sempre e questo mi sembrava l’abito perfetto da cucirmi addosso per interpretare il pezzo. 

Cosa conservi con più piacere dell’esperienza di The Voice? 

The voice of Italy è stato per me un debutto importante. Un lascia passare utile per l’inizio della mia carriera. Ho avuto da subito un contratto con Universal, un brano scritto da J-Ax che è stato il più venduto di quella edizione e la possibilità di aprire i concerti di Ax, ma la vera gavetta è arrivata dopo, a riflettori spenti. Oggi la musica è cambiata ed io ho anticipato un po’ i tempi di quello che accade oggi per tutti gli artisti. Non esci più con un album completo, ma con diversi singoli e questo mi fa sperimentare molto di più.