
LA NATURALEZZA DELL’ECCELLENZA

Il festival del vino etneo “Contrade” nasce da una idea di Andrea Franchetti (Roma, 1949–2021), un nome importante del vino italiano, owner di Tenuta di Trinoro (Val d’Orcia, Toscana) e di Passopiasciaro (Etna nord, Sicilia). Visionario, carismatico, era figlio di madre americana e padre italiano. Raffinato intellettuale sin da giovane viaggiò in tutto il mondo, soprattutto a New York dove si occupò di importazione di grandi vini italiani. Oggi CONTRADE alla XIV edizione è divenuta per tutte le realtà vinicole della fascia vitivinicola dell’Etna espressione e tenacia per produrre vini che possono esprimere solo grande carattere, identità e personalità. Le aziende che producono in questa fascia a forma di “C” inversa sono distinte in una moltitudine di contrade con ognuna la propria appartenenza:

Versante Nord: è il versante più vitato e con maggior presenza di cantine, grazie alla sua vocazione e alla maggior “affabilità” dei pendii. I vigneti, in questo versante, si spingono non oltre gli 800 m s.l.m. ma l’escursione termica è notevole. Sono i vitigni a bacca rossa e, in particolare, il Nerello Mascalese a primeggiare, con una continua cresciuta del Carricante. I vini rossi in questo versante godono di un buon equilibrio fra struttura e freschezza e manifestano una buona longevità.

Versante Est: nei vigneti che si affacciano sul Mar Ionio, godono di questa esposizione unica per quanto riguarda la denominazione, potendo beneficiare di quote che si spingono fino ai 900m slm e dell’influenza del mare. E’ sicuramente la zona più piovosa ma anche quella più ventilata. Questo è il versante primeggiano i bianchi in cui il Carricante prevale sugli altri varietali. Milo è il paese di questo versante che rappresenta l’unico comune dove è possibile produrre l’Etna Bianco Superiore. Motivo di questa scelta, oltre alle particolari condizioni climatiche, sono il terreno (più stratificato e meno roccioso, con i lapilli vulcanici a ricoprirne la superficie) e l’irradiamento solare, sicuramente più idoneo alla maturazione dei bianchi che delle uve rosse (che qui difficilmente giungono a piena maturità). E’ il versante della finezza, della verticalità e quello che in prospettiva potrà stupire maggiormente in termini di longevità.

Versante Sud-Est: vigneti ad alta quota adagiati sui numerosi i coni eruttivi spenti, una benefica influenza marina e un irradiamento ottimale. Queste sono i presupposti ideali per avere vini coerenti ed equilibrati, con una buona continuità produttiva.
Versante Sud-Ovest: è il versante del quale si è parlato di più negli ultimi anni in quanto oggetto di investimenti importanti, nonostante (o grazie) la sua vocazione percepita sia inferiore a quella del versante “nord”. Forte l’escursione termica, specie nei vigneti più in quota (qui oltre i 1.000 metri slm), più contenute piovosità e umidità, con venti caldi a mitigare e asciugare quando occorre. Ottimale l’irradiamento solare, sia per intensità che per arco temporale. I vini di questo versante sono tendenzialmente più carichi di colore, vantano uno spettro olfattivo più intenso e un maggiore espressione tannica.

“A Muntagna”-la presenza costante di vivere nell’imprevisto
Fare vino ai piedi de “A Muntagna”può essere percepita da visitatori ed enoturisti motivo di grande suggestione e meraviglia con la gioia di bere un calice di vino, ma vivere giornalmente e lavorare alla falde del più maestoso vulcano d’Europa in costante attività è una sfida rispettosa intrisa di incertezze, tenacia e consapevolezza, come un continuo scambio di rispetto fra timore e gratitudine. I vignaioli nonostante ciò sono grati di poter fare vino in un territorio con un contesto vitivinicolo unico al mondo per bellezza, vocazione e identità, ma è anche uno dei pochi territori che possono esprimere mineralità, biodiversità, in breve viticoltura eroica!

Durante la mia presenza di sabato e domenica, si è riscontrata nella giornata di apertura di sabato, l’attenta analisi del Prof. Sebastiano Torcivia prof. di Economia Aziendale di UNIPA sui prezzi diversi e poco giustificati dei vini prodotti nelle diverse “Contrade” con la “Eccelsa”presenza di Oscar Farinetti, che ha sfornato la solita minestrina di saggezza con la solita curiosità dei presenti e di cui si poteva fare a meno, sfoggiando il promo del suo libro dei “Fallimenti Personali” dove eviterei banali ed inutili commenti che oramai un da un pò superata, dove hanno relazionato sponsor che hanno

illustrato interessanti novità e applicazioni sulla tecnologia della viticoltura e che hanno creato l’attenzione delle aziende. A seguire abbiamo presenziato a ben cinque appuntamenti dedicati alla degustazione guidata per la stampa condotta da Federico Latteri, responsabile della “Guida ai Vini dell’Etna 2023” e che data la ricca presenza dei vini degustati, a mio parere con il conforto di altri, si poteva organizzare senza fretta organizzativa e condizione psicofisica e mentale con più linearità nei due giorni tra sabato e domenica e che sicuramente un pò di sana critica potrà essere utile per la prossima edizione!
Il programma delle masterclass di sabato:
– ore 12.30: il Versante Est;
– ore 14.00: i Versanti Meridionali (Sud Est e Sud Ovest);
– ore 15.30: Orygini, i Vini Etnei affinati in fondo al mare;
– ore 16.30: i vini del Versante Nord;
– ore 18.30: i Vini da Singola Contrada del Versante Nord;
Domenica apertura al pubblico con le degustazioni delle aziende presenti:
L’elenco delle cantine:

Aitala
Alberelli di Giodo
Alcantara
Alessandro Serughetti
Alta Mora Cusumano
Anima Etnea
Antichi Vinai 1877
Azienda Agricola Antonio Di Mauro
Azienda Agricola Iuppa
Azienda Agricola Raciti
Azienda Agricola Sciara
Azienda Agricola Siciliano
Azienda Agricola Sofia
Azienda Agricola Turi
Aziende Agricole Vincenzo Trigona
Azienda Agricola Vita Nova
Azienda Conte Uvaggio
Azienda Esperanza
Az. Vitivinicola Maria Di Bella Vini Nibali
Baglio di Pianetto
Benanti
Blindspot Vineyard
Buscemi
Camporè
Cantina Terre di Montalto
Cantine di Nessuno
Cantine Nicosia
Cantoneri
Cottanera
De Bartoli – Etna
Destro
Donnafugata
Duca di Salaparuta
Edomè
Enrica Camarda
Etna Barrus Contino
Eudes
Famiglia Statella
Federico Curtaz
Federico Graziani
Feudo Cavaliere
Feudo Vagliasindi
Firriato
Francesco Russo
Frank Cornelissen
Gambino Vini
Generazione Alessandro
Giovanni Rosso
Giovi
Girolamo Russo
Graci
Gulfi
I Custodi delle Vigne dell’Etna
La Contea
La Gelsomina
Le Due Tenute
Licciardello
Massimo Lentsch
Maugeri
Mecori
Monteleone
Monterosso
Neri Agricola
Nicola Gumina
Nuzzella
Palmento Carranco
Palmento Costanzo
Passopisciaro Vini Franchetti
Pennisi
Pietradolce
Planeta
Produttori Etna Nord
Quantico
Roberto Abbate
Scilio
Serafica Terra di Olio e Vino
Sive Natura
Spuches
Src
Tasca d’Almerita
Tenuta Bastonaca
Tenuta Boccarossa
Tenuta di Fessina
Tenuta Ferrata
Tenuta Masseria Setteporte
Tenute Bosco
Tenute dei Ciclopi
Tenute Foti Randazzese
Tenute Mannino
Tenute Moganazzi
Terrafusa
Terra Costantino
Terrazze dell’Etna
Terre Normanne
Theresa Eccher
Tornatore
Torre Mora
Travaglianti
Verderame Boutique Winery

Vini Calcagno
Vini Calì
Vini di Luca
Vini Lizzio
Vivera
Wiegner
Zumbo
Vini consigliati da bere
Etna Bianco CONTRADA TACCIONE 202I – planeta
Il Bianco, Sicilia Doc 2021 – Buscemi
VERSANTE SUD MACERATO 2021 – serafica
Calderara, Etna Rosso Doc 2019 – Calcagno
Milus, Etna Bianco Superiore Doc 2020 – Cantine di Nessuno
Contrada Carranco RV, Etna Rosso Doc 2019 – Carranco
ETNA BIANCO CONTRADA MONTE GORNA VECCHIE VITI 2019 – NICOSIA
Zottorinoto, Etna Rosso Riserva Doc 2017 – Cottanera
Feudo Pignatone Davanti Casa, Etna Rosso Doc 2020 – Emiliano Falsini
Millemetri, Etna Bianco Doc 2017 – Feudo Cavaliere
Arcuria Sopra il Pozzo, Etna Rosso Doc 2017 – Graci
Mareneve, Vino Bianco 2020 – Federico Graziani
Imbris, Etna Bianco Superiore Doc 2019 – I Custodi delle Vigne dell’Etna
Vinupetra, Etna Rosso Doc 2020 – I Vigneri
Etna Rosso Nerello Mascalese Doc 2020 – Masseria Setteporte
ANTHEMIS Etna BIANCO Doc 2020 – Monteleone
Prefillossera, Etna Rosso Doc 2019 – Palmento Costanzo
Contrada C, Vino Rosso 2020 – Passopisciaro
Barbagalli, Etna Rosso Doc 2019 – Pietradolce
San Lorenzo Piano delle Colombe, Etna Rosso Doc 2019 – Girolamo Russo
1.200 Metri s.l.m., Vino Rosso 2020 – Azienda Agricola Sciara
ROSSOEUPHORIA 2022 – vinisiciliano
Pignatuni Vecchie Vigne, Etna Rosso Doc 2019 – Famiglia Statella
Feudo di Mezzo-Il Quadro delle Rose, Etna Rosso Doc 2020 – Tenuta delle Terre Nere
A’Puddara, Etna Bianco Doc 2020 – Tenuta di Fessina
Nuna, Etna Bianco Doc 2020 – Tenute di Nuna
Calderara, Etna Rosso Doc 2019 – Tornatore
Pirrera, Vino Rosso 2020 – Eduardo Torres Acosta
Contrada Malpasso, Etna Rosso Doc 2020 – Vigneti Vecchio

Desidero chiudere questa pubblicazione con l’operato dei due giorni con una considerazione comune agli addetti ai lavoro: l’Etna è sempre più rappresentata da vini bianchi di grande spessore e personalità! Le masterclass hanno evidenziato questa potenzialità dei vini bianchi ma anche varianti interessanti di rosè create da sperimentazioni in macerazione di uve rosse! I rossi sono indiscutibilmente vini unici con la loro identità importante e di grande

personalità ma bisogna fare attenzione ad evitare senza nessuna retorica e falsa ipocrisia di “modificarli troppo” per non cambiare la loro identità e renderli bevibili e sopratutto piacevoli al palato. I vini dell’Etna racchiudono in modo saggio e naturale tutta l’essenza, gli aromi e le caratteristiche del territorio in cui crescono con cura e attenzione e basta poco per essere dei veri capolavori e far parlare di loro senza troppi lustri e tarocchi!…a presto e cin…cin!

“L’Etna sale attraverso strati di aria sempre più fredda fino a più delle Dolomiti; ogni notte quest’aria scivola lungo la polvere nera fino ai vigneti e li sottopone a uno sbalzo che prima li paralizza, poi gli fa distillare zuccheri e profumi alterati, distorti, deviati cioè da quello che verrebbe dal normale metabolismo di una pianta siciliana. E’ un vantaggio fare il vino in questo posto che tradisce la comune meteorologia e vive racchiuso nella stranezza climatica, è un posto vergine e deserto dove regnano immagini potenti che vengono fuori da forze senza nome. Queste immagini si fanno corteggiare per anni senza lasciarsi capire del tutto, ma possono trasmettere uno stile attraverso le vinificazioni e la viticoltura, nei vini”. Andrea Franchetti

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