2 Maggio 2024

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La rondine Il Conservatorio di Como porta in scena l’opera di Giacomo Puccini


Continua la collaborazione tra Teatro Sociale e il Conservatorio di Como. Questa volta l’appuntamento è con un’opera, La rondine, che vedrà impegnati numerosi studenti, sotto la direzione d’orchestra del M° Bruno Dal Bon e con la regia di Stefania Panighini.

Teatro Sociale di Como

venerdì, 14 aprile – ore 20.30

LA RONDINE

Venerdì 14 aprile, alle ore 20.30, nuovo appuntamento con il Conservatorio di Como al Teatro Sociale di Como. La produzione di quest’anno del Conservatorio cittadino prevede la messa in scena dell’opera lirica in tre atti La Rondine di Giacomo Puccini, originariamente concepita come operetta e poi trasformata in opera vera e propria.

Puccini compose l’opera tra il maggio del 1914 e l’aprile del 1916 per il Carltheater di Vienna, ma a causa della guerra non andò in scena a Vienna bensì vide la sua prima a Monte Carlo nel 1917.

Dopo la tiepida accoglienza che l’opera ottenne a Bologna, in occasione della prima italiana, pochi mesi dopo il trionfo a Montecarlo del 27 marzo 1917, Puccini disse: “Vedranno i posteri che bijou!”. La Rondine non è un’opera minore come in tanti hanno definito questo lavoro pucciniano: appartiene alla piena maturità artistica del Maestro, con tanti riferimenti alla produzione d’opera e operette europee, e a musicisti quali Massenet, Léhar e Offenbach, anche se sempre poco rappresentata nei Teatri italiani.

Questa produzione del Conservatorio di Como vede impegnati numerosi studenti: dai cantanti solisti al Coro e Orchestra Filarmonica.

Dirige il Maestro Bruno Dal Bon, dei melodrammi, il quale ha scelto quest’opera complessa e stratificata con l’intento esplicito di portare con sé tutti gli spettatori alla scoperta di un Puccini inedito, conoscibile solo attraverso questa partitura. Sotto il sottile velo della leggerezza si cela infatti la creatività, la ricchezza e la peculiarità che l’autore ha voluto infondere all’impasto sinfonico che non vuole rivelarsi ad un primo ascolto.

Gli straordinari colori tenui e sfumati, le mezze tinte, raccontano i sentimenti della quotidianità, incerti e contraddittori, spogliano velo dopo velo l’immagine sociale per lasciare le emozioni esposte, invisibili, potentissime.

Questo meticoloso lavoro di esfoliazione ed esibizione al tempo stesso è reso dalla regista Stefania Panighini che spoglia il teatro di tutto ciò che lo rende riconoscibile come tale per lasciare davanti all’occhio dello spettatore il suo solo scheletro che accoglie la recita in tutta la sua fisicità: espressione unica e potente dei moti interiori intangibili narrati.

Lo sciabordio delle onde è narrato dalla musica, dalle luci e dai corpi. Le luci disseminate per il teatro in sfere luminose esprimono didascalicamente il mare, che è il mare della Costa Azzurra del terzo atto, ma è anche un mare dentro, un continuo divenire incessante delle passioni e degli impulsi della protagonista femminile: Magda. Le sue tempeste, le sue albe, i suoi tramonti interiori compongono un racconto della femminilità contemporanea, di una protagonista che, a differenza delle altre eroine pucciniane, è padrona delle sue decisioni. Il suo viaggio attraversa i suoi desideri e i suoi slanci disegnando il moto ondivago di slancio e ritorno come una danza. La danza, musicalmente, è l’altra protagonista di quest’opera: incalzante e penetrante guida lo spettatore ad abbandonare il suo corpo per potersi immergere completamente in questa recita.

È stato essenziale il lavoro con gli attori cantanti e con i membri dell’orchestra Filarmonica, compagine quasi esclusiva del Conservatorio il quale, nonostante le sue dimensioni medio-piccole con poco più di quattrocentocinquanta allievi, ha realizzato questa prestigiosa produzione con l’aggiunta di un numero esiguo di esterni. L’obiettivo primario di questa recita è sempre stato la valorizzazione del percorso didattico, pensato nella sua totalità di corso di studio pluriennale, offrendo l’occasione agli studenti di poter partecipare alla realizzazione dell’opera in forma scenica all’interno di una rinomata stagione concertistica quale è quella notturna del Teatro Sociale di Como.

Le giovani voci emergenti dell’istituto hanno l’opportunità, in questa produzione, di interpretare ruoli ricchi di sfumature. Magda è Martina Bianculli, Lisette è Claudia Riso, Il Poeta Prunier è Yi Tang, l’amato Ruggero è Yukun Ren. Il protettore di Magda, Rambaldo, è interpretato da Yuedi Zhou, Périchaud è Zhengyang Gao. Completano il Cast Ziyu Wang come Gobin, Andrea Visentin come Crébillon, Tian Zhou, Yuqi Yan e Marta Masola come amiche di Magda Ivette, Bianca e Suzy, Chengpeng Yu come Un maggiordomo e Folian Liu è un cantore.