11 Ottobre 2024

Zarabazà

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Dario Zaffaroni “Fluo-Geometrie”

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L’arte come espressione ottica, il colore come forma pura d’arte.

La Fondazione Luciana Matalon di Milano in collaborazione con Colonna Arte Contemporanea di Appiano Gentile (CO) presenta dal 22 marzo al 1° aprile 2023 la mostra di Dario Zaffaroni dal titolo “Fluo-Geometrie”.

Artista di spicco del panorama italiano contemporaneo che vive e lavora a Legnano, classe 1943, Dario Zaffaroni ha sempre caratterizzato il suo percorso di ricerca all’insegna della sperimentazione di nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione creativa.

Con la sua arte si è focalizzato sempre più sull’interazione cromatica del fluorescente tra razionalità e sensibilità attraverso l’accostamento e l’intersecazione di nastri cromatici a gradiente fluorescente che danno fenomeni percettivi e cinetici sempre differenti.

Questi suoi interessi sempre più marcati sulla percezione cromatica e cinetica, ove la geometria delle linee e la variazione della superficie crea suggestioni ricettive-ondulatorie negli occhi di chi osserva, nascono negli anni Sessanta dal profondo sodalizio spirituale e artistico con Dadamaino.

Con lei Zaffaroni firma installazioni artistiche come il progetto Environnement lumino-cinétique sur la place du Chatelet a Parigi su invito del Centre National d’Art Contemporain, e dalla frequentazione di importanti artisti dell’avanguardia milanese quali Colombo, Calderara, Minoli, Scaccabarozzi, Tornquist, Varisco.

Il titolo della mostra “Fluo-geometrie”, che comprende oltre trenta opere degli anni Duemila, indica chiaramente come Zaffaroni sia un artista estremamente eclettico e raffinato, sempre attento all’evoluzione dell’arte contemporanea che lo ha spinto verso metodologie e tecniche esecutive sempre più innovative.

Che si tratti delle prime opere, definite “Cromodinamiche fluorescenti”, “Policromie olografiche”, “Polimodularità fluorescenti” o “Geometrie polidinamiche”, tutte queste opere nascono dal connubio tra sensibilità cromatica, intuito e razionalità, che permettono all’artista di arrivare a combinazioni e accostamenti di colore audaci, artisticamente evoluti e impattanti, orientando la percezione visiva di chi osserva.

“La peculiarità dei miei lavori, dettati dal bagliore dei fluorescenti” – sottolinea inoltre lo stesso Zaffaroni – “consiste anche nel voler attrarre lo sguardo dell’osservatore e renderlo partecipe, attraverso il suo movimento, alla ricerca della mutevole cromo-geometria composta”.

In mostra alla Fondazione Luciana Matalon anche alcune opere dei primi cicli “lumino-cinetico” che Zaffaroni mise a punto nel 1969 insieme con Dadamaino, ossia i “Rulli”: giochi visivi in movimento tra colore e forma che li rendono tra i lavori ancora oggi più interessanti, dalle dinamiche percettive particolarmente suggestive.

L’astrattismo geometrico di Dario Zaffaroni in forme ricercate è leitmotiv della propria interpretazione estetica, una forma d’arte in costante evoluzione, contraddistinta da uno stile assolutamente unico, dove la cura dei dettagli non è casuale e amplifica la forza che le irradiazioni luminose hanno sulla psiche e le emozioni delle persone.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Colonna Arte Contemporanea con testi critici di Dadamaino, Tommaso Trini e Alessandro Paolo Mantovani.

Orari di apertura: Da martedì a sabato: 10-13; 14-19 con ingresso libero

Inaugurazione mostra: Mercoledì 22 marzo 2023 ore 18