27 Aprile 2024

Zarabazà

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Villa, intervista sul singolo San Giovanni

Ciao Villa! Iniziamo parlando del tuo percorso musicale: com’è nato tutto? 

Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di 7 anni, i primi brani li registravo ad 11 anni con un mio compagno di classe a casa sua con Cubase. Sotto etichetta con un progetto passato ho venduto 2 dischi negli states…E girato un sacco di centri sociali. Insomma, faccio musica da 23 anni.

“Sesto san giovanni” è il tuo ultimo singolo, che ti andrebbe di spiegarci la nascita del brano?

Camminavo un giorno in quel di Sesto Marelli e vidi un tossicone vagare tutto fatto…Mi dissi: “Che sofferenza, povero Cristo, non va bene” così ho preso spunto per fare una canzone che parla di dipendenza da psicofarmaci.

Quale aspetto dell’essere artista ti affascina maggiormente? La scrittura, la composizione, i live ecc?

Niente di tutto ciò. Essere artista è filosoficamente una condizione, come la condizione umana. Sono incatenato, ho firmato una clausola con l’arte per la quale non posso vivere senza.

Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato durante la tua formazione artistica?

Beh…Io ascolto tutto, ma proprio tutto. Posso citarti Kurt Cobain come Prezioso o Gigi Dag, Miles Davis o Bach…Non ho artisti fissi di riferimento. 

Ultima domanda prima di salutarci, dedica ai nostri lettori un pezzo che ti è a cuore

Vi dedico “Lover you should’ve come over” di Jeff Buckley