29 Marzo 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

51^ assemblea regionale di Avis Lombardia.

Dopo due anni di lontananza torna in presenza.

Focus dell’incontro: la definizione delle relazioni istituzionali e la rendicontazione delle attività svolte ad oggi

Dopo il grande lavoro messo in atto durante la pandemia e un lavoro sempre più in rete, molti i risultati raggiunti da Avis regionale Lombardia e grandi progetti per il futuro che inaugurano il 50°anniversario dell’Associazione.

La fitta rete di relazioni istituzionali, la passione e la motivazione del gruppo Avis, ma soprattutto il senso civico e l’ascolto delle necessità della popolazione lombarda e, volgendo uno sguardo più ampio, della popolazione nazionale: questi e molti altri temi di fondamentale rilevanza – tra cui la rendicontazione delle attività svolte ad oggi e la presentazione del nuovo progetto di gestione del gruppo di donatori – sono stati affrontati durante la 51° Assemblea Regionale di Avis Regionale Lombardia.

A presenziare, in modalità ibrida, durante il saluto istituzionale dell’Assemblea sono state numerose autorità, tra cui: Sara Casanova, Sindaco di Lodi; Monica Fiorentini, Presidente di Avis Provinciale Lodi; Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale Telemedicina dell’Istituto Superiore di Sanità; l’Assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione Stefano Bolognini, in qualità di delegato del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana; Alessandra Locatelli, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità; Giacomo Ghilardi, Vice Presidente Vicario Anci Lombardia; Emanuele Monti, Presidente Terza Commissione; Rosa Chianese, Responsabile SCR Areu; Marco Vercesi, Presidente CSAIn; Marco Rasconi, Vice Presidente della Fondazione Cariplo; Daniela Turotti, Presidente Adisco; Claudia Firenze, Presidente di Avis Regionale Toscana; Luca Vannelli, Presidente di Avis Regionale Piemonte; Maurizio Pirazzoli, Presidente di Avis Regionale Emilia Romagna e Giampiero Briola, Presidente di Avis Nazionale.

Nonostante le asperità degli ultimi due anni, il 2022 vede Avis festeggiare il 50° anniversario. Gli ultimi anni di difficoltà portati dalla pandemia hanno separato solo fisicamente la grande rete di Avis Regionale Lombardia che, il pomeriggio di sabato 30 aprile, è tornata con grande entusiasmo a riunirsi al Teatro alle Vigne di Lodi. La forza e la coesione di Avis Regionale Lombardia, che ancora una volta si riconferma uno tra i leader massimi nazionali per dimensioni, numeri, qualità e competenza, insieme al contributo ricevuto da parte di Regione Lombardia per supplire alle perdite derivanti dal periodo Covid, hanno permesso il completo superamento del periodo pandemico e la risposta pronta alle necessità della popolazione con l’auspicio che sfoci nella formulazione di una convenzione regionale che permetta ad Avis la possibilità di una continuità operativa costante. Un percorso iniziato un anno fa, che ha visto un ordine del giorno sottoscritto all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso luglio, promosso dal consigliere Anelli, che si è concretizzato, dopo diversi incontri con l’assessorato al Welfare e con la presidenza di Regione Lombardia, in un contributo in corso di erogazione di €1.660.000, con la promessa di un ulteriore ristoro che porta il contributo totale a due milioni di euro.

Un risultato degno di nota è dato dai numeri della grande rete che compone Avis Regionale Lombardia: essa è la sede a cui afferiscono circa il 22% dei donatori volontari sul territorio nazionale, i quali contribuiscono per circa il 24% alle donazioni totali. La solidarietà e l’etica del volontariato – insieme alla gratuità e all’unicità dell’associazione – sono i principali valori che contribuiscono alla mission di Avis: costruire comunità, rafforzare i legami sociali e favorire l’agire sociale e solidale, insieme alla tutela del diritto alla salute, alla promozione di sani stili di vita, al sostegno allo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo e alla partecipazione e promozione di programmi di cooperazione internazionale. Sono inoltre più di 268 mila i soci di Avis Regionale Lombardia, di cui il 97% donatori, con un incremento dell’+1% (rispetto al 2020) dei nuovi donatori tra i 18 e i 25 anni, del +4,3% di nuovi iscritti e del +5,7% delle donazioni totali.

Un ulteriore traguardo raggiunto è rappresentato dal riconoscimento ufficiale, grazie ai rapporti intrattenuti con le Università e l’assessorato al Welfare, della collaborazione dei medici specializzandi per la raccolta di sangue ed emocomponenti come attività di volontariato svolta al di fuori delle ore del percorso di formazione nazionale, prevedendo anche un rimborso spese laddove necessario. Questa declinazione verrà poi dipanata a livello nazionale, apportando un importante beneficio non solo alle unità di raccolta associative lombarde, bensì a tutte le unità del paese.

Grandi progetti per il futuro: Avis Regionale Lombardia ha già ottenuto la disponibilità di collaborazione e affiancamento da parte di Motore Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità per il supporto medico/scientifico in virtù dell’attuazione di una fase pilota lombarda che permetta una gestione più “snella” e fluida del donatore. Il modello, che verrà definito congiuntamente, potrà essere utilizzato in larga scala sull’intero sistema Paese e divenire, in quanto tale, punto di riferimento nel panorama internazionale.

“Porteremo avanti con metodo e passione la nostra mission, affinché i principali stakeholder esterni riconoscano il nostro valore e il nostro insostituibile servizio, grazie anche al contributo ricevuto da Regione Lombardia in ristoro alle perdite derivanti dal periodo Covidha spiegato nel corso dell’Assemblea il Presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi.”Con Regione Lombardia auspichiamo ora un ascolto e un’azione rapida anche nella formulazione di un’unica convenzione regionale che permettano alle nostre Avis la sopravvivenza nel tempo. Dobbiamo stare al passo con i tempi e con il momento storico che stiamo vivendo, cogliendo al meglio le occasioni che sono proposte: dai contributi regionali, al Terzo Settore e ai Giovani, senza dimenticare le opportunità offerte dal PNRR”.