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Oggi Patrick è stato scarcerato grazie anche all’attivazione dei canali diplomatici lenti, lentissimi, del governo italiano, ma il silenzio che le istituzioni nei mesi scorsi hanno imposto su questo caso è aberrante, fa paura, sopratutto se la scelta di tacere che il governo ha perseguito per 22 mesi è stata dettata dal dall’intenzione di non voler sostenere i costi politici ed economici o di non voler inquinare i rapporti con l’Egitto.
Signori Ministri:
I diritti umani non possono essere sacrificati in nome degli affari.
Il governo Italiano continui incessantemente e con veemenza la mobilitazione affinché Patrick Zaki oltre ad essere scarcerato, venga assolto.
E, oggi, l’unica strada percorribile è il conferimento della cittadinanza Italiana.
Patrick Zaiki è stato scarcerato ma non è stato assolto.
Il bicchiere è solo mezzo pieno e l’Egitto è sempre più “forte”.
Il governo italiano, nonostante alcuni strumenti a disposizione non ha mai mostrato una intenzione concreta nei riguardi di questa triste vicenda se non le mozioni presentate rispettivamente alla Camera-approvata- in Senato -mai approvata-per conferire la cittadinanza italiana del ragazzo, col fine di fornire a Patrick assistenza legale e pressare l’Egitto per la scarcerazione.
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