10 Luglio 2025

Zarabazà

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“Il Cacciatore di Orizzonti” di Atlantide: un piccolo mondo in ogni canzone

C’è un grande pregio in “Il Cacciatore di Orizzonti”, il nuovo album del progetto Atlantide firmato da Peppe Santangelo. Ogni brano è una storia a parte, un piccolo universo sonoro che si regge su una propria identità, senza mai risultare slegato dal resto. È come se ogni canzone fosse una tappa di un viaggio, unica nella sua atmosfera, ma unita alle altre da una visione comune: il desiderio di esplorare, comprendere, sentire.

Il cacciatore di Orizzonti – Atlantide

La varietà è la prima cosa che colpisce: Atlantide si muove tra generi, suggestioni e colori musicali con una libertà rara. Eppure, nonostante le differenze stilistiche, l’album mantiene una coerenza poetica che lo rende solido, credibile, coinvolgente.

Si parte da “Immagina O Musa”, un’introduzione quasi teatrale in cui Santangelo, con la sua voce, invoca l’ispirazione: un inizio suggestivo che fa capire subito che non si tratta di un semplice disco, ma di un progetto pensato, sentito.

Ogni brano che segue è una scoperta. “Salsedine” è un affresco delicato e potente sul dramma della guerra, mentre “Lo Spettatore” ci porta in una dimensione urbana e riflessiva, dove la musica si fa specchio della solitudine digitale.

Poi c’è la title track, “Il Cacciatore di Orizzonti”, una ballata intensa e autobiografica che si fa manifesto per chi non ha mai smesso di cercare. Al contrario, “Viaggia Con Me” è tenera, intima, quasi sussurrata: una promessa d’amore che si veste di suoni morbidi. “Nuvole” ha il sapore della malinconia: un brano introspettivo, in cui il protagonista si specchia nel mare per ritrovare sé stesso. Pura poesia.

Il tono cambia radicalmente con “Come L’onda Che Spuma”, “A Lezione Di Sogni” e “Milady”, che portano leggerezza, ritmo e un’energia fresca e immediata. Ognuna di queste canzoni ha una melodia accattivante e una costruzione musicale pensata, che dimostra quanto lavoro e gusto ci sia dietro anche ai momenti più spensierati.

Il finale è un trittico emozionante. “Mediterraneo” è un omaggio popolare e sincero a quel mare che è radice e orizzonte. “Navigante” è una riflessione sul ruolo del poeta, del narratore, mentre “L’Uomo Che Mi Ha Rapita” chiude con dolcezza e gratitudine, rendendo omaggio alla figura del padre con parole semplici ma piene d’amore.

Ogni brano ha il suo respiro, la sua voce, il suo spazio. Nulla è lasciato al caso, ma nulla è nemmeno forzato. Si sente la mano del compositore, ma anche la libertà dell’artista. Peppe Santangelo, con la voce intensa di Michele Frigoli e la sua band, costruisce un album che non segue una formula, ma un’ispirazione. Il risultato è un mosaico di emozioni, pensieri e suoni: ognuno diverso, ognuno necessario.

“Il Cacciatore di Orizzonti” non è solo un disco: è un insieme di mondi che meritano di essere visitati con calma, con attenzione. E, soprattutto, con il cuore aperto.