
In Sicilia, l’elezione dei nuovi Presidenti dei Liberi Consorzi Comunali ha acceso i riflettori sulla gravissima situazione delle strade provinciali e interpoderali. Le recenti limitazioni imposte dalla legge di bilancio e dal decreto Milleproroghe, che hanno ridotto drasticamente i fondi destinati alla manutenzione straordinaria, non possono però diventare un’alibi per la mancata cura del territorio.
La presenza di rifiuti abbandonati, erbacce, arbusti e la scarsa manutenzione delle strade rappresentano un chiaro indicatore del livello di civiltà e di evoluzione di una società. Purtroppo, in molti comuni siciliani – soprattutto lungo le arterie provinciali – si assiste quotidianamente all’abbandono illecito di rifiuti, fenomeno che desta forte disappunto tra i cittadini e le comunità locali.

L’abbandono dei rifiuti comporta gravi danni all’ambiente, alla salute pubblica e alla sicurezza stradale:
peggiora la qualità dell’aria e dell’acqua,
altera gli ecosistemi e la biodiversità,
deturpa il paesaggio con un impatto visivo devastante,
ostacola la visibilità della segnaletica stradale a causa di rami e cespugli,
aumenta il rischio di incendi e incidenti.
In una regione a forte vocazione turistica e culturale come la Sicilia, è doveroso mettere in campo tutti gli strumenti necessari per tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio territoriale, con il contributo sinergico di istituzioni pubbliche e soggetti privati.
La normativa vigente, sancita dall’art. 14 del Codice della Strada, attribuisce agli enti proprietari delle strade – quindi ai Liberi Consorzi e alle ex Province – la responsabilità della manutenzione, gestione e pulizia delle strade e delle loro pertinenze, compresi la raccolta e il trasporto dei rifiuti abbandonati.
Il conferimento in discarica, invece, rientra nelle competenze del Comune territorialmente interessato, con costi spesso elevati e difficilmente sostenibili per le amministrazioni locali.
Va inoltre ricordato che, secondo l’art. 192 del D.Lgs. 152/2006, la responsabilità ambientale non si limita alle condotte attive: anche l’omissione di controlli e cautele può configurare responsabilità per abbandono di rifiuti. La trascuratezza o l’indifferenza degli enti competenti è un comportamento sanzionabile.

Una proposta concreta: istituire un Osservatorio Ambientale
L’avvocato Lidia Licata, Responsabile Regionale Giustizia della Democrazia Cristiana, sottolinea l’urgenza di affrontare con determinazione la questione ambientale e propone l’istituzione di un Osservatorio Ambientale regionale permanente, con funzioni di monitoraggio, denuncia e prevenzione.
Per la Democrazia Cristiana, la politica ambientale è una priorità assoluta: bisogna puntare a “zero inquinamento”, riducendo l’uso di sostanze nocive, promuovendo l’economia circolare e una crescita rigenerativa, attraverso la digitalizzazione, l’uso trasparente dei dati e il coinvolgimento attivo dei cittadini.
Educare per prevenire
Solo con una cultura della legalità ambientale e con campagne di informazione e sensibilizzazione, si potrà prevenire l’abbandono dei rifiuti e tutelare realmente la salute e il futuro dei territori siciliani.
Prevenire è difficile, ma possibile. Serve il contributo di tutti.
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