
Quando si parla dei Modà, non si possono usare solo le metriche fredde degli algoritmi o le classifiche dello streaming. Ci sono artisti che vivono in rete, e poi ci sono artisti che vivono nella gente. E i Modà,il 12/06/25, lo hanno dimostrato ancora una volta riempiendo lo Stadio di San Siro con 56.000 persone. Non clic, non views, non like. Persone. Famiglie, coppie, amici, fan storici e nuovi innamorati della loro musica, tutti lì, a cantare all’unisono parole che hanno fatto da colonna sonora alla vita di migliaia di italiani.

Una band nel cuore del pubblico, non nelle mode
Quello dei Modà è un pubblico offline, nel senso più bello e vero del termine. Un pubblico leale, affezionato, che non ha bisogno della spinta di playlist editoriali o di trend passeggeri per restare vicino a Kekko e compagni. Sono presenti, sempre, anche quando i riflettori dei media sembrano puntare altrove.
Nitch: ” secondo il mio pensiero se ci fosse stata una promozione più aggressiva, se ogni radio italiana avesse fatto passare i loro brani con la frequenza che meritano, forse nemmeno due stadi San Siro sarebbero bastati per contenere tutto il pubblico dei Modà. Ma questo è solo un mio pensiero personale, eppure difficile da smentire: l’amore per i Modà è reale, concreto, si tocca con mano, si sente nelle urla dei fan, nei cori sotto al palco, nelle lacrime di chi si ritrova nei testi. ”

“8 canzoni”: poco spazio, tante emozioni
Nel 2025 i Modà tornano con un disco dal titolo semplice ma eloquente: “8 canzoni”. Un progetto asciutto, senza giri di parole, dove ogni brano è una finestra sull’anima. Otto pezzi, otto storie, otto confessioni.
Non è un album pensato per scalare classifiche, ma per lasciare tracce. Con arrangiamenti sinceri e testi che parlano di amore, perdita, resistenza, gratitudine. È un disco che non si consuma in fretta, ma che cresce ascolto dopo ascolto.
“Cash”: il dolore che diventa musica
Tra i brani più toccanti c’è “Cash”, un pezzo che va oltre la musica. Non è solo una dedica: è un modo per continuare a parlare con chi non c’è più.
“Cash” era il soprannome affettuoso di Vito Cascella, amico, collaboratore, compagno di vita artistica. Vito è scomparso in un tragico incidente, e Kekko ha voluto rendergli omaggio con una canzone che è una carezza e un addio, ma anche un grido d’amore che non si spegne.
Non è la prima volta che Kekko gli dedica qualcosa: anni fa, aveva persino scritto un romanzo ispirato alla sua storia. Ora quel legame si trasforma in musica, e diventa universale: chiunque abbia perso qualcuno, può riconoscersi in quelle parole.

“Come hai sempre fatto”: il coraggio delle piccole grandi presenze
Il nuovo singolo, “Come hai sempre fatto”, è uscito pochi giorni prima dello show a San Siro. E ha tutto il sapore di una dedica a chi ha conosciuto il vero significato della paura e a quanto può aiutare e un invito a rialzare sempre la testa anche nei momenti più duri.
È una ballata intensa. Racconta quella forza silenziosa che sostiene, quella pazienza che salva, quella fedeltà che cura. Il testo parla chiaro, e arriva diretto: è una di quelle canzoni che non passano solo per le orecchie, ma attraversano lo stomaco e restano nel petto.

I Modà non seguono i tempi. Li attraversano.
In un’epoca dominata dalla velocità e dall’apparenza, i Modà scelgono un’altra strada. Non fanno rumore per forza, ma sanno far vibrare l’anima. La loro forza è nella costanza, nella verità, nell’empatia. Per questo 56.000 persone si sono ritrovate a San Siro: non per moda, ma per amore.
“8 canzoni” non è solo un disco. È una dichiarazione d’intenti. È la prova che si può ancora parlare d’amore senza sembrare deboli, che si può ancora raccontare il dolore senza cadere nel vittimismo, che si può restare fedeli a sé stessi senza vendersi a ogni costo.
E in un mondo dove tutto passa troppo in fretta, loro restano. Come una voce che conosci da sempre. Come una canzone che ti salva. Come hai sempre fatto.
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