
Eticantieri: quando il gioco diventa cura – A Caltanissetta un progetto per prevenire i disturbi del neurosviluppo
Presso l’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Caltanissetta, il gioco è diventato alleato della crescita emotiva e della prevenzione psicologica. È accaduto con “Eticantieri – Il gioco come mezzo per la prevenzione dei disturbi dell’apprendimento e del neurosviluppo”, un progetto innovativo che ha coinvolto 120 bambini della scuola dell’infanzia e primaria, distribuiti tra i plessi Aldo Moro, Rodari e Don Milani.

L’iniziativa, promossa con il sostegno della Regione Siciliana, ha puntato su un approccio educativo centrato sul gioco – teatrale, motorio, espressivo e musicale – per potenziare le competenze cognitive, relazionali ed emotive dei più piccoli. Un modo nuovo e profondamente umano per fare prevenzione primaria, intercettare i primi segnali di disagio e restituire centralità al mondo interiore dell’infanzia.
Emozioni in scena, parole in cerchio
Attraverso laboratori teatrali, giochi simbolici, attività musicali e momenti riflessivi, i bambini hanno imparato a:
- riconoscere e distinguere le emozioni,
- comunicare con maggiore efficacia,
- rispettare le regole e i turni,
- distinguere tra fantasia e realtà.
Le attività si sono svolte in un clima partecipativo e creativo, con il coinvolgimento attivo non solo degli alunni, ma anche di insegnanti e genitori, invitati a sperimentare in prima persona le tecniche educative proposte. Una vera alleanza educativa tra scuola e famiglia.

Le voci dei protagonisti
“D M”, alunno di quinta, ha raccontato di aver imparato a gestire meglio le emozioni grazie a uno sketch teatrale sulla solitudine. La maestra Aurora Petix ha definito il progetto “una pietra miliare” per la scuola, esaltando l’uso del silenzio come risorsa comunicativa. E Alice Garofalo, madre della piccola S., ha testimoniato l’entusiasmo contagioso della figlia che attendeva con gioia le giornate di laboratorio.

Il valore clinico dell’osservazione
L’osservazione psicologica condotta durante il progetto non ha rilevato patologie clinicamente rilevanti, ma ha permesso di individuare strategie educative personalizzate per bambini con bisogni specifici, come difficoltà di attenzione o tratti di plusdotazione. In questo senso, Eticantieri si è rivelato uno strumento sensibile anche per la lettura delle dinamiche familiari e scolastiche che influenzano il benessere dei bambini.
Un modello replicabile
Come psicologa e coordinatrice, ho potuto osservare da vicino l’impatto trasformativo di questo percorso. Il gioco – nelle sue infinite sfumature – si è confermato un linguaggio primario dell’infanzia e uno strumento potentissimo di prevenzione e cura. L’approccio esperienziale, il valore del silenzio, la ricchezza espressiva del corpo e della musica hanno aperto spazi inaspettati di comunicazione autentica.

Eticantieri non è stato solo un progetto scolastico. È stato un cantiere emotivo, dove i bambini hanno costruito sé stessi insieme agli altri. E dove noi adulti abbiamo imparato, ancora una volta, ad ascoltarli davvero.
Un auspicio condiviso
L’auspicio è che esperienze come questa possano essere replicate e sostenute in altri contesti educativi, perché ogni bambino merita di crescere in un ambiente stimolante, accogliente e in ascolto. Eticantieri può diventare un modello replicabile per una scuola più umana, più sensibile e più vicina alle emozioni dei suoi piccoli abitanti.

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