
Tra giustizia, carcere e memoria di Falcone e Borsellino: una conversazione densa di riflessioni civili
In un’Italia che spesso si interroga sul valore della giustizia, delle istituzioni e della memoria, la nuova puntata del format “Un caffè con…”, condotto da Marco D’Arma, offre un’occasione preziosa di approfondimento e coscienza civile.
Ospite della puntata è il magistrato Giovanbattista Tona, figura di rilievo nel panorama giudiziario italiano, conosciuto per il suo impegno etico e professionale, ma anche per il suo sguardo umano sui grandi temi della giustizia.
Carcere, diritto, dignità: la giustizia è prima di tutto relazione
Nel corso della conversazione, Tona affronta con lucidità l’attuale emergenza delle carceri italiane: un sistema al collasso, spesso ridotto a mero strumento repressivo, lontano dalla sua funzione costituzionale di rieducazione.
«La deterrenza da sola non basta», afferma il magistrato, sottolineando come sia ormai urgente ripensare il senso stesso della pena, andando oltre la logica del castigo per abbracciare un’idea di giustizia come restituzione, riscatto e reinserimento.

Il cuore del suo pensiero ruota attorno a una distinzione fondamentale:
«La legge comanda, il diritto riconosce. Ed è proprio attraverso il diritto che le persone si riconoscono, si ascoltano, si raccontano».
Una visione che si nutre di esperienza, ma anche di sensibilità, maturata in anni di servizio nelle aule giudiziarie, a contatto con le storie complesse delle vite umane.
Giovanbattista Tona: “Il giudice non è un dio, è un uomo che ascolta”
Nel dialogo, si toccano anche corde più personali. Tona racconta il proprio percorso, dalla passione per le storie che nasce da bambino, alla scelta della toga come forma di servizio alla collettività.
Non mancano le ammissioni:
«Spesso, più che ingiustizia, resta un senso di incompiutezza. Anche quando fai qualcosa di giusto, capisci che non è abbastanza.»
Ai giovani che sognano una carriera nella giustizia, il magistrato consiglia di coltivare curiosità ed equilibrio: due qualità fondamentali per chi vuole giudicare con onestà e umanità.
Il ricordo di Falcone e Borsellino: “Due uomini, un solo valore”
A pochi giorni dal 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, l’intervista si chiude con una riflessione commossa e lucida sul lascito di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Tona ricorda quei giorni da giovane laureato in giurisprudenza, seguendo con ammirazione i due magistrati:
«La cosa che ci colpiva non era solo la loro intelligenza, ma la loro amicizia. Erano due uomini uniti da ideali comuni. Oggi quella foto di Tony Gentile ci parla ancora: ci dice che quei valori possono e devono essere condivisi.»
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