17 Maggio 2025

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Mario Grande, “Il corpo, l’anima e la mente”: un album che fonde forma e sostanza

Con Il corpo, l’anima e la mente, Mario Grande firma il suo terzo lavoro in studio, confermandosi un autore attento alla parola ma anche alla ricerca sonora. Il disco, prodotto da Annachiara Zincone, è composto da dieci tracce che rappresentano un’evoluzione stilistica rispetto ai precedenti lavori, sia sul piano della scrittura sia sul versante dell’arrangiamento.

Mario Grande – Il corpo, l’anima e la mente

Produzione e arrangiamenti


L’intero progetto ha una produzione coerente ma variegata. Si parte da una matrice cantautorale – struttura strofa-ritornello, centralità della voce e del testo – ma ci si muove con libertà verso territori sonori più articolati. I brani si distinguono per un uso sapiente di dinamiche, spaziature e timbriche. La produzione di Zincone gioca su stratificazioni leggere ma efficaci, con arrangiamenti che rispettano sempre la narrazione senza mai appesantirla.

Fari negli occhi, brano d’apertura, è emblematico in questo senso: la linea melodica è dolce e pulita, costruita su un arpeggio di chitarra acustica e leggere incursioni di archi sintetici, che si sviluppano in crescendo fino a un climax emotivo ben controllato.

Scrittura e testo


Grande si conferma un autore solido: il lessico è curato ma accessibile, con un uso marcato della metafora e dell’immagine evocativa. Non ci sono forzature né soluzioni banali. Ogni testo è chiaramente pensato per essere cantato, con attenzione alla musicalità delle parole. In brani come Io ti guardo o Acqua e terra, l’uso di enjambement e sospensioni ritmiche arricchisce l’esperienza dell’ascolto.

Struttura e varietà stilistica


La scaletta è ben studiata: l’album si apre con i brani più introspettivi e melodici, per poi virare verso sonorità più aperte e ritmicamente complesse nella parte centrale. Il treno delle 7 introduce elementi elettronici (pad, sequenze ritmiche sincopate) che si integrano bene con l’impianto acustico del disco. Anche Una rosa in pugno si distingue per un’attitudine quasi rock, con una batteria più presente e chitarre elettriche in primo piano.

La title track, Il corpo, l’anima e la mente, è strutturata come un crescendo emotivo. Partendo da un’introduzione minimalista, si sviluppa con precisione verso un arrangiamento più denso, dove la voce mantiene sempre un ruolo centrale. Da notare l’uso della voce non solo come veicolo del testo, ma anche come elemento timbrico: i cori e i controcanti sono sempre discreti, ben posizionati nel mix.

Brani di rilievo


I fiori di Cutro è forse il momento più alto a livello compositivo: l’incontro tra la narrazione sociale e le scelte musicali crea un equilibrio perfetto. Il brano utilizza strumenti etnici e percussioni leggere per evocare paesaggi lontani, restando però radicato nella poetica personale di Grande.

La storia di un uomo che guarda il cielo, invece, rappresenta un esempio di songwriting più radiofonico, con una melodia immediata e un arrangiamento pop elegante. Interessante anche la scelta ritmica: il brano alterna sezioni metricamente regolari a passaggi più fluidi, che danno respiro alla narrazione.

Conclusione
Il corpo, l’anima e la mente è un disco equilibrato, curato nei dettagli, capace di offrire profondità senza perdere accessibilità. Mario Grande dimostra di saper costruire un progetto coerente, dove ogni brano ha una sua precisa funzione all’interno della narrazione complessiva. La produzione di Annachiara Zincone è un valore aggiunto: elegante, misurata, mai invadente. In un panorama musicale spesso sovraccarico, questo disco si distingue per essenzialità e finezza.

Un lavoro che piacerà a chi cerca nella musica d’autore non solo contenuto, ma anche qualità formale.

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