
Inizio con il dire che sono davvero contento di averli visti nuovamente su quel palco, dopo l’annuncio dello stop di mesi fa. BEN TORNATI!
Sanremo è da sempre la casa della musica, delle emozioni e delle storie vere. Quest’anno, però, dietro le luci del palco, si è consumata una vicenda che mi ha colpito profondamente: quella di Kekko Silvestre, frontman dei Modà, che ha affrontato il Festival con costole rotte e dolori lancinanti, dopo una brutta caduta dalle scale dell’Ariston.
Costole rotte, dolore e il coraggio di non fermarsi.
Immaginate di respirare e sentire una fitta che vi toglie il fiato. Ora, immaginate di dover cantare davanti a milioni di persone con quel dolore, utilizzando la respirazione costo-diaframmatica (Fondamentale per cantare) senza fermarsi, senza cedere. Kekko l’ha fatto. Ha scelto di rispettare il pubblico, di onorare la musica, nonostante tutto.

Eppure, mentre lui saliva su quel palco con le ossa rotte, la stampa, le radio, si concentravano su un’altra cosa: la sua assenza alle interviste. Non si è sottratto per capriccio, ma per necessità. Ogni esibizione era uno sforzo al limite della sopportazione, ogni nota un sacrificio. Dopo le performance, Kekko doveva solo riposare.
Le parole di Francesco Facchinetti, il loro manager:
“La settimana di Kekko è stata durissima. Ho cercato di convincerlo a fermarsi, ma lui non voleva. È andato avanti lo stesso, da professionista vero. Quello che non capisco è come sia possibile che, mentre lui stava male, alcuni mi abbiano detto: ‘Vedrai, lo pagherà nei voti’. E così è stato.”
Quei voti, alla fine, hanno relegato i Modà agli ultimi posti della classifica.
Ma San Siro parla chiaro: il concerto del 12 giugno è già sold out. Migliaia di persone hanno risposto con il cuore, premiando il coraggio e la passione di una band che, nonostante tutto, non si è mai arresa.

E allora, forse, è il momento di fermarsi a riflettere. Non è ora che la stampa e le radio prendano questa situazione con più maturità? Che comprendano che la musica non è una corsa alle interviste, ma emozione, dedizione e verità? e soprattutto che dietro alle canzoni ci sono esseri umani e che la salute va prima di tutto!
Forse è il momento di dare più spazio al televoto, di ascoltare chi la musica la vive, la sente e la ama.
Invito ad una riflessione:
”Che la stampa e le radio, per le prossime edizioni di Sanremo, facciano un passo indietro, prendano coscienza di ciò che è accaduto e, con maturità, lascino maggiore spazio al televoto.”
Il pubblico ha dimostrato, riempiendo San Siro, che sa cosa vuole. Allora lasciamo che siano i fan a decidere, con il loro cuore, chi davvero merita di salire sul podio della musica italiana.
Sanremo 2025 passerà, ma la lezione dei Modà resterà: la musica vera non si piega, neanche davanti al dolore.
Forza Kekko, forza Modà. Il pubblico è con voi.
Firmato,
Nitch.
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