“Dopo le mie tre immagini di Napoli sulle schede telefoniche, il cui lavoro ho descritto dettagliatamente in un precedente articolo, la Telecom mi contattò per un nuovo incarico: realizzare le foto per quattro schede su altrettante capitali europee: Parigi, Dublino, Bruxelles e Berlino.
Le immagini dovevano contenere un monumento riconoscibile del luogo con un prodotto tipico, su cui la Telecom poi avrebbe inserito il relativo prezzo con doppia dicitura in lire e in euro. Dovevano essere le prime carte telefoniche sulla nuova moneta, l’euro, che doveva sostituire, appunto, la lira. Accettai e immediatamente mi organizzai prenotando i quattro voli necessari per poter realizzare i lavori. Prima mi recai a Parigi, dove desideravo fotografare l’incantevole Tour Eiffel, emblema della città fin dal tempo della sua costruzione, quando ci si divideva interrogandosi se fosse una «mostruosa opera» o «uno strano capolavoro di metallo».
Ovviamente non potevo che abbinare il tradizionale pane francese, la baguette… a proposito, com’è buona con quella sua crosta croccante! Quella mattina, dopo aver posizionato sul cavalletto la macchina fotografica, in lontananza vidi una bicicletta girare intorno nel grande spazio avanti al famoso monumento; aspettai incredulo e speranzoso e, con un unico scatto fortunato, riuscii ad immortalarla proprio al centro, nel punto che desideravo. Poi partii per Dublino e, dopo aver girovagato in lungo e in largo, mi colpì molto la Christ Church Cathedral, forse perché emana un’energia spirituale davvero intensa e solo guardandola ci si trova immersi nella suggestiva atmosfera del XII secolo, a cui decisi di abbinare un gomitolo della prestigiosa lana irlandese, arcinota ovunque. Purtroppo, quella mattina, come capita spesso in questo Paese in qualunque stagione, non smetteva di piovere ed io ero molto deluso e preoccupato.
Ma, all’improvviso, forse anche per tutte le mie preghiere, si aprì uno squarcio nel cielo giusto il tempo per un mio click; infatti, subito dopo, cominciò nuovamente ed inesorabilmente a piovere a dirotto. Anche qui feci un solo scatto ma buono. La tappa successiva fu Bruxelles. Per questa immagine preventivai tutto prima di partire, portandomi in aereo una sagoma su cui poi avrei appoggiato uno dei meravigliosi merletti del posto con, sullo sfondo, l’Atomium, un monumento quasi straniante, che si trova nel parco Heysel, 9 atomi di una cella unitaria di un cristallo di ferro che ovviamente rimandano alle scienze e agli usi dell’atomo e qui non ci furono problemi di sorta. Per ultimo mi recai a Berlino. In questa città, realizzai diverse foto, soprattutto con la Porta di Brandeburgo, ma alla fine, avendo comprato un boccale con la scritta BIER e uno specchio, decisi di realizzare lo scatto alla Colonna della Vittoria, una scultura imponente e straordinaria, a cui nel tempo sono stati rimossi e poi aggiunti diversi elementi decorativi per “depotenziare” il senso ultimo del monumento, e, questa volta, anche per il cielo sereno, riuscii ad eseguire il lavoro in breve tempo.
Per tutte le immagini, utilizzai una 35mm Contax con obiettivi Zeiss. Portai con me una macchina leggera, proprio per avere un’agibilità maggiore, limitando anche il peso dell’attrezzatura. È stata indubbiamente una stupenda esperienza, che mi ha anche permesso di conoscere appieno queste stupende capitali europee. Devo ammettere che avendo un discreto budget economico, ne ho approfittato, assaggiando nei migliori ristoranti le diverse cucine locali. Il risultato? Un bel lavoro ma anche qualche chilo in più. Le schede con immagini di Parigi, Bruxelles, Dublino, Berlino sono le prime nuove schede telefoniche con il valore facciale espresso in lire e in euro e sono stata emesse nel 1999. • La scheda di Parigi è di lire 5.000 (2,28 euro) ed ha una tiratura di 3.000.000 di pezzi. • La scheda di Bruxelles è di lire 5.000 (2,28 euro) ed ha una tiratura di 3.000.000 di pezzi. • La scheda di Dublino è di lire 10.000 (5,16 euro) ed ha una tiratura di 3.000.000 di pezzi. • La scheda di Berlino è di lire 10.000 (5,16 euro) ed ha una tiratura di 3.000.000 di pezzi”.
Augusto De Luca
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