Per la rubrica “Incontro con ritratto” di Augusto De Luca, oggi parliamo di Pupella Maggio:
Pupella Maggio è stata una straordinaria attrice napoletana e una delle più grandi partner di Eduardo De Filippo. Pupella Maggio ed Eduardo De Filippo rappresentano due figure cardine nel panorama del teatro italiano, in particolare nella tradizione napoletana. Pupella Maggio, è rinomata per le sue performance avvincenti che racchiudono l’essenza della cultura nostrana. La sua capacità di ritrarre personaggi complessi con profondità emotiva le è valso un posto rilevante nel mondo dello spettacolo. La collaborazione tra Maggio e De Filippo influenzò in modo significativo il percorso del teatro napoletano durante la metà del XX secolo e la loro collaborazione ha fatto nascere produzioni che pur evidenziando temi regionali affrontavano al tempo stesso le esperienze umane universali. Questa sinergia ha consentito un’esplorazione più ricca dell’identità e del patrimonio culturale all’interno delle loro esibizioni. Le interpretazioni di Maggio hanno completato le narrazioni innovative di De Filippo, dando vita a pezzi teatrali che hanno avuto risonanza con il pubblico, sia a livello locale che nazionale e hanno contribuito a preservare anche il dialetto e le tradizioni napoletane.
Alla fine degli anni ’80 Pupella abitava a Roma pur ricordando sempre con grande nostalgia la sua Napoli. Io dopo averle telefonato, con il mio assistente e il fedele Bank fotografico (lampada con avanti un diffusore), in macchina da Napoli mi misi in viaggio per andare a ritrarla. Dopo qualche giro per Roma, allora non c’erano i navigatori, finalmente trovammo casa sua e quando lei aprì la porta io fui investito da un intenso odore che conoscevo molto bene: era profumo di ragù. Ricordo che di riflesso aspirai profondamente con il naso, socchiusi gli occhi e mi sembrò di essere a Napoli. Pupella era una donna gentile ed umile e anche se per me rappresentava un’icona, un monumento del teatro napoletano, il suo modo di fare mi fece sentire subito a mio agio. Allora cominciai a cercare un posto per fotografarla. Guardandomi intorno mi colpì su di una mensola un ritratto di Eduardo con una dedica:
“A Pupella con amore, quello selvaggio del teatro”.
Immediatamente capii che avrei fatto la mia foto proprio insieme a quel ritratto. Le chiesi di prendere una maschera di Pulcinella che avevo notato in un’altra stanza, misi la luce in modo tale che sul viso di Pupella ci fosse una luce uguale a quella che c’era nella foto di Eduardo e scattai. Sembrava quasi che il grande attore stesse lì con noi in quel momento, illuminato dalla stessa luce… dal mio Bank.
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