Fino al 21 dicembre 2024, la Galerie Negropontes vi invita a un viaggio surreale e stravagante attraverso l’arte del ritratto. Dall’evocativo all’astratto, dall’interpretativo all’immaginativo e dal simbolico all’allusivo, le opere esposte esplorano questo tema senza tempo, reimmaginandone i codici tradizionali per rivelare l’intero spettro del ritratto.
Per questa mostra, Benjamin Poulanges presenta tre nuovi dipinti e tre nuove ceramiche. Per la prima volta nell’opera astratta dell’artista, compaiono dei personaggi. Spogliati di qualsiasi rappresentazione figurativa, lo spettatore può proiettare su di essi il ritratto che preferisce.
Attraverso Derrière le rideau e le Voyeur , Mauro Mori offre una nuova prospettiva sul ritratto. Con la precisione di un maestro artigiano, plasma queste opere nei contorni di una figura umana, addentrandosi nelle complessità della forma tridimensionale. Una terza opera, Good nose, aggiunge un tocco di stravaganza, evidenziando giocosamente il naso come punto focale del viso e, per estensione, di qualsiasi ritratto.
Presence Black Purple di Ulrika Liljedahl è una figura ipnotizzante e vorticosa che trascende il ritratto tradizionale. L’uso innovativo del crine di cavallo e di un viola lucente da parte dell’artista crea un effetto onirico, quasi etereo.
© Galleria Negropontes
Per Portraits , lo scultore e designer Éric de Dormael esplora il tema rivolgendosi allo strumento più onnipresente della ritrattistica: lo specchio. Attraverso la riflessione, il suo lavoro crea infiniti autoritratti. Black lines è uno specchio unico, un’opera d’arte funzionale a pieno titolo.
Lo scultore di metalli Gianluca Pacchioni si diletta nel contrasto tra la potenza grezza dei metalli e il tocco delicato dell’arte umana. La sua console, Under the Sheets , ispirata a un corpo che si agita sotto un lenzuolo, mette in mostra la sua continua esplorazione dei materiali, questa volta incorporando minerali. L’onice bianco aggiunge nuova profondità e una forma scultorea sorprendente.
Black Storm di Étienne Moyat è un ritratto scultoreo del potere trasformativo della natura. L’artista cattura la bellezza caotica di una tempesta, rendendola con delicati fiori. Scolpito nel legno, questo pezzo è una testimonianza del profondo rispetto di Moyat per il mondo naturale.
Nota per le sue sculture figurative, Agnès Baillon prende le tecniche artistiche classiche e le sovverte sezionando due caratteristiche chiave del ritratto: gli occhi e la bocca. In una svolta surrealista, gli occhi sembrano guardare indietro lo spettatore, rendendoli la figura centrale dell’opera d’arte.
© Galleria Negropontes
Atlantis nasce da due delle più grandi ispirazioni di Jean-Christophe Malaval: l’opera di Jules Verne e la mitologia greca. Traendo spunto da queste due ispirazioni per il suo ritratto, è nato un vaso, le cui forme realistiche sono state catturate in un momento senza tempo. Inizialmente è stato fuso in bronzo, poi in ceramica.
Garo Minassian suggerisce che il ritratto di questa scultura, incorniciato dall’otturatore semichiuso, riveli un barlume di vita che allude al passato. Tracciando il percorso delle lacrime sospese e decifrando le labbra silenziose, possiamo speculare sulla vita che un tempo fu. Possiamo immaginare le gioie e i dolori, la voce e gli stati d’animo di questa donna sconosciuta che, al di là del netto contrasto tra bianco e nero, possiede un’anima vibrante catturata in una forma senza tempo.
© Galleria Negropontes
Martine e Jacki Perrin credono che un ritratto non debba necessariamente imitare la realtà, ma possa invece offrire una prospettiva fresca e originale. Sperimentando materiali e frammentazione, liberano il ritratto dai confini della somiglianza visiva. Gli artisti si sforzano di ottenere una rappresentazione contemporanea che sia sia stimolante che provocatoria, molto simile al Portrait-robot d’Iris di Arman o a Les larmes di Man Ray .
Infine, Add verticality to your seat di Mircea Cantor simboleggia il momento in cui Socrate, dopo aver accettato il suo destino, ascende a un piano superiore. È anche un omaggio alla Colonna infinita di Brancusi.
Ogni ritratto di un artista contribuisce alla storia dell’arte attraverso i suoi riferimenti, i suoi omaggi e i suoi codici artistici unici.
© Galleria Negropontes
Informazioni pratiche
Galleria Negropontes
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Fino al 21 dicembre 2024
Parigi
14-16 rue Jean-Jacques Rousseau
75001, Parigi, Francia
Venezia
Dorsodouro, 3900
30123, Venezia, Italia
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