5 settembre – 12 ottobre 2024
Dal 5 settembre al 12 ottobre 2024, Andréhn-Schiptjenko presenta How do we hold our stories? dell’artista britannico-nigeriano Ranti Bam. Precedentemente parte della mostra collettiva malleable/alléatoire (2023), questa è la prima mostra personale di Bam presso la galleria. La mostra presenta nuove sculture Ifa insieme a pezzi della sua serie Abstract Vessels .
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
Il titolo How do we hold our stories? riflette il profondo interesse di Bam per il linguaggio. Esplora la semiotica femminile dell’intimità, della cura e della vulnerabilità, cruciale per ripensare il nostro rapporto con la natura e smantellare i costrutti ideologici. Bam usa l’argilla come avatar per esplorare temi di corpi collettivi, connettività e i molteplici significati dell’acqua.
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
Per Bam, l’argilla è un materiale vivo che lega tutti gli esseri alla terra. Questo concetto è incarnato nella sua serie Ifa in corso, che prende il nome dalle parole Yoruba “ifá” (divinazione) e “I-fàá” (tirare vicino). Ogni pezzo canalizza una profonda connessione con sé stessi e il luogo, trascendendo il linguaggio per toccare i regni ineffabili dell’esistenza energetica e materiale. Gli Ifas sono formati da Bam che abbraccia fisicamente l’argilla prima della cottura, con conseguenti avvallamenti e pieghe che conferiscono a ogni scultura una presenza corporea, ulteriormente enfatizzata dal loro posizionamento su sgabelli di legno simili a piedistalli.
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
I suoi Abstract Vessels sono definiti da questa stessa cura e tenerezza. Ogni scultura è realizzata a partire da lastre impreziosite, dipinte o mono-stampate con barbottine pigmentate prima di essere assemblate in delicate forme oblunghe. L’esterno di ogni pezzo non è smaltato, evidenziando delicate superfici screpolate ottenute esplorando i limiti dell’argilla tramite la laminazione delle lastre non rinforzate il più sottile possibile e la cottura dei vasi oltre la temperatura prescritta. Al contrario, l’interno di ogni forma è smaltato, incarnando l’idea dell’anima come un’interiorità luminosa e riflettente.
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
Bam descrive le sue sculture come focolari, luoghi di nutrimento comune, che contengono sostentamento spirituale e fisico. Attraverso i suoi vasi, Bam crea microcosmi che indagano relazioni, limitazioni materiali e temi più ampi di libertà e contenimento. La sua pratica si estende oltre la ceramica per includere film e fotografia, entrambi presenti in questa mostra.
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
Informazioni su Ranti Bam
Ranti Bam (nata nel 1982 a Lagos, Nigeria) ha conseguito il Master presso la Cass Faculty of Art, Architecture and Design e un diploma in ceramica presso la City Lit di Londra. Nel 2023, Bam è stata incaricata di produrre una serie di Ifas per la Liverpool Biennial nel Regno Unito. Di recente ha avuto una mostra personale, Anima , presso la James Cohan Gallery di New York e il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive come Insistent Presence: Contemporary African Art from the Chazen Collection (2023) Chazen Museum of Art, Madison, Wisconsin, e Hard/Soft: Textiles and Ceramics in Contemporary Art (2023), Museum of Applied Arts, Vienna, Austria. Il lavoro di Bam è rappresentato nelle collezioni pubbliche del Brooklyn Museum di New York; Contemporary Art Society di Londra; Chazen Museum of Arts, Wisconsin; High Museum di Atlanta; Victoria & Albert Museum di Londra, Princeton University Museum e Fondation Thalie. Bam avrà una residenza al Black Rock Senegal all’inizio del 2025.
© Alexandra de Cossette, per gentile concessione dell’artista e di Andréhn-Schiptjenko
Informazioni sulla Galleria Andréhn-Schiptjenko
Fin dalla sua fondazione nel 1991, Andréhn-Schiptjenko si è costantemente impegnata a lavorare in un’arena internazionale e nella rappresentazione a lungo termine di artisti contemporanei emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo che lavorano con pittura, scultura, fotografia, film e media digitali, nonché con performance, installazioni e lavori site-specific. La galleria gode di relazioni privilegiate con musei e collezionisti ed è anche coinvolta in progetti nell’arena pubblica. Per espandere la portata internazionale della galleria e per ospitare progetti collaborativi e multidisciplinari, nella primavera del 2019 è stato aperto un secondo spazio a Parigi, consentendo una relazione più stretta con la rete internazionale della galleria. Nell’estate del 2022, la galleria di Parigi si è trasferita in una nuova sede spaziosa, consentendo presentazioni ambiziose degli artisti rappresentati dalla galleria. Andréhn-Schiptjenko ha partecipato a fiere d’arte internazionali dalla metà degli anni ’90: The Armory Show, Art Basel, Material Art Fair Mexico City e Paris+ par Art Basel, per citarne solo alcune. La galleria è un membro attivo della Swedish National Gallery Association, Le Comité Professionnel des Galeries d’Art, The Gallery Climate Coalition e International Galleries Alliance. Fin dalla sua fondazione, Andréhn-Schiptjenko è di proprietà e diretta da Ciléne Andréhn e Marina Schiptjenko.
Informazioni pratiche
“Come conserviamo le nostre storie?”
Ranti Bam
5 settembre – 12 ottobre 2024
Galleria Andréhn-Schiptjenko
56 rue Chapon
75003 Parigi
Orari di apertura:
Martedì-Venerdì: 11h-18h
Sabato: 13h-19h
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