Esce lunedì 13 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali la colonna sonora del videogioco Wibzel, a cura del compositore classe 1996 Alvise Carraro. Questo è il suo tentativo di unire la musica d’ambiente con le suite Inglesi e Francesi di Johann Sebastian Bach. Da un paio d’anni balenava nel suo cervello l’idea di fondere questi due (molto) distanti generi musicali, e l’arrivo di questo tipo di commissione è stato il terreno fertile per la realizzazione di quest’idea.
“Wibzel” è un semplicissimo gioco per mobile, un rompicapo nel quale il giocatore deve riuscire a costruire la via corretta per poterla percorrere mediante un terreno fatto a mo’ di scacchiera (o a tasselli) i quali possono essere ruotati, distrutti, ricomposti e spostati. Sono quei giochi rilassanti all’interno dei quali possiamo ascoltare appunto per la maggior parte di essi, musica ambient, o lo-fi o appunto che evoca una mood rilassante. E come si può dedurre dai titoli dei brani, ogni singolo pezzo è dedicato a una delle danze che Bach ha scritto per le sue suites inglese e francesi.
La missione di Alvise è stata di riadattare melodicamente e armonicamente il dinamismo tipico di queste opere, in un contesto ambient totalmente galleggiante e disteso nel tempo.
Classe 1996, Alvise Carraro è un compositore specializzato nella composizione e produzione di musica e colonne sonore per film, cortometraggi, documentari e videogame. Amante fin da piccolo dei miscugli, ha cercato di interagire con il mondo sempre cercando di collegare ciò che cattura il suo interesse. Iniziato a suonare la batteria con il Maestro Pietro Bertelli e continuato nella sua prima giovinezza con lo studio delle percussioni classiche, Alvise ha sempre tenuto vivo l’interesse per la progettazione e composizione musicale grazie a un pianoforte elettrico presente in casa ereditato dalla madre e grazie ai suoi amati mattoncini Lego.
Le due principali passioni musicali provengono dal mondo del rock progressivo, tramandato dalla madre, e il mondo classico, tramandato dal nonno. Due passioni che lo hanno portato a suonare in diversi complessi di musica classica/contemporanea e a suonare la batteria per 8 anni in una band Progressive Metal, un genere il cui aggressivo e gutturale sound ha sempre magnetizzato il suo interesse. Tutte le sue composizioni non sono nient’altro che il frutto di una ricerca e uso delle forme e tecniche compositive del mondo classico riadattate in un timbro elettro-acustico, rubando quindi sempre più mattoncini dall’uno e l’altro mondo e combinandoli insieme nel suo personale puzzle.
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