19 Aprile 2024

Zarabazà

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FESTIVAL DELLA CHITARRA CITTA’ DI CALTANISSETTA

Si avvia ormai alla conclusione il 1° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA CITTA’ DI CALTANISSETTA organizzato dall’Associazione Seicorde con il patrocinio dell’ARS e in collaborazione con Tecno3, Ad Majora e il Comune di Caltanissetta.

Evento unico per la città di Caltanissetta che ha visto la presenza sul palco di diversi chitarristi di livello internazionale, dal cubano Marco Tamayo, al trio polacco di Marcin Dylla col duo Kupinski, e diversi altri.

Un folto e caloroso pubblico ha applaudito le performance di questi straordinari artisti che si sono esibiti in location di interesse storico e architettonico, come la splendida Abbazia di S. Spirito, il museo diocesano, la chiesa del Mazzaro a mazzarino, ed altri.

Ha aperto le danze il chitarrista cubano Marco Tamayo, di ritorno da una tournee in Messico, sicuramente tra i primissimi artisti della chitarra classica a livello mondiale.

Le sue performance hanno letteralmente ammaliato il pubblico con l’esecuzione degli straordinari capricci di Paganini, nell’arrangiamento di Tamayo, ed altri brani come la suite 996  del sommo Bach eseguita per l’occasione in versione clavicembalistica, passando da una tecnica estrema e da brividi al più caldo e tenue lirismo poetico.

Poi è stata la volta del chitarrista romano Andrea De Vitis, più giovane di Tamayo ma altrettanto bravo nell’esecuzione di un programma “omaggio alla città di Caltanissetta” con brani del fiorentino Mario Castelnuovo Tedesco ed una “sontuosa “esecuzione della celebre ciaccona di Bach.

De vitis, raffinatissimo ed elegante interprete ha deliziato il pubblico con la sua maestria. Il terzo appuntamento ha visto sul palcoscenico il duo900 costituito dai chitarristi locali Fabio Maida e il mazzarinese Giuseppe Spalletta che hanno dato vita ad una performance di alto livello con un repertorio contemporaneo imperniato prevalentemente su Astor Piazzolla, con l’esecuzione della “primavera portena” con i sui repentini cambiamenti di umore e ritmo, ai bellissimi brani “Escolaso”e “Zita” dalla suite Troileana di Piazzolla, alternando ritmi travolgenti ad un pacato e dolce lirismo. Il tutto concluso con i coinvolgenti ritmi sudamericani della suite “Retratos” del brasiliano Radamès Gnattali. Perfetta l’intesa tra i due chitarristi del duo900.

Il 4° appuntamento ha visto l’esecuzione di un altro chitarrista romano, Gian Marco Ciampa, giovanissimo ma assolutamente di alto livello.

Ciampa ha tenuto un bellissimo concerto nella splendida cornice della chiesa del Mazzaro a Mazzarino davanti ad un folto pubblico con l’esecuzione di un programma imperniato sulla  “DOLCE GUITAR” con un viaggio attraverso i secoli e attraverso le culture musicali di tutto il mondo tramite un  programma che raccoglieva tutte le molteplici sfaccettature dello strumento, partendo dalla musica romantica fino ad arrivare al XX secolo dove la chitarra conosce il suo splendore creativo.

Si passa quindi al napoletano Piero Viti, esponente di livello mondiale della musica del primo 800 del suo celebre conterraneo Ferdinando Carulli, con un programma dal titolo “La chitarra a Napoli tra la fine del 700 e gli inizi dell’800”. L’esecuzione è stata realizzata attraverso una splendida chitarra del 1826 realizzata dalle preziose mani del liutaio Gennaro Fabbricatore.

Il Maestro ha deliziato il pubblico dimostrando come le chitarre che venivano suonate nei raffinati salotti del primo 800 avessero una voce e una presenza timbrica di assoluto rispetto.

Il 6° appuntamento ha visto la performance del trio polacco, per la prima volta in Italia costituito dal celebre Marcin Dylla, noto agli amanti della chitarra insieme all’altrettanto celebre e raffinato duo Kupinski.

Il trio attraverso un’elegante e tecnicamente perfetta performance, ha offerto al pubblico nisseno una rielaborazione per duo di chitarra  e chitarra solista del celebre concerto del compositore brasiliano Heitor Villa Lobos.

A seguire un altro celebre interprete, il chitarrista di Lignano sabbiadoro, Adriano Del Sal, uno dei più significativi giovani interpreti degli ultimi anni. L’eccezionale talento musicale e la profonda sensibilità artistica, così come il totale dominio tecnico dello strumento, rendono le sue interpretazioni davvero indimenticabili…un vero virtuoso della musica.

    Poi si sono esibiti due artisti palermitani, il Maestro Nereo Luigi Dani, grande esperto di musica rinascimentale e barocca insieme alla cantante e arpista Ginevra Gilli.

Il duo ha ammaliato  il numeroso pubblico all’interno della splendida cornice dell’Abbazia di S. Spirito, trasportandolo attraverso un fantastico viaggio a ritroso nel tempo di 500 anni con tenui e delicate armonie alla corte di Carlo V di Spagna.

Un grande plauso ai due maestri per questo concerto anacronistico che ha permesso all’ascoltatore un fantastico viaggio nel tempo.

Chiuderanno il Festival i musicisti nisseni del duo “Astor”, Fabio Maida (chitarra) e Angelo Palmeri (oboe), caratterizzati da un lungo sodalizio artistico di tanti anni di esperienza musicale che li ha condotti in giro per il mondo con i loro strumenti, un oboe ed una chitarra, strumenti apparentemente diversi ma accomunati da un suono nasale e da una grande capacità “evocativa” che, spaziando dalle leggendarie musiche di Morricone ai capolavori di Piazzolla, completerà questo fantastico ciclo del 1°festival Internazionale di Caltanissetta, esperienza meravigliosa e assolutamente da ripetere il prossimo anno con tanti altri grandissimi e coinvolgenti interpreti.

Astor (Oboe – Chitarra), formazione originale ed un po’ atipica all’interno del panorama artistico musicale Italiano, nasce nel 1999 a Montedoro (CL) in occasione della Terza Edizione della “SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA”, per precisa volontà di ALIRIO DIAZ, ideatore e promotore del progetto musicale. Il celebre Maestro Venezuelano avrà infatti modo, poco tempo dopo, di dire quanto segue : ……”all’interno del panorama musicale si inserisce con particolare rilievo il duo A. Palmeri – F. Maida, ammirevoli virtuosi di due strumenti di attraenti caratteristiche sonore e di squisita tradizione musicale, quale l’oboe e la chitarra. E’ già da diversi anni ormai che ho ammirato in questi due maestri la loro personalità musicale sia per ciò che concerne la squisita musicalità, che la rigorosa selezione del repertorio e l’emotività ed il virtuosismo delle loro interpretazioni. Spesso sono stato io stesso partecipe in alcuni dei loro concerti e da allora ho potuto comprovare la singolare qualità delle loro esecuzioni, degne di comparire in qualsiasi attività delle istituzioni artistiche musicali”……