25 Aprile 2024

Zarabazà

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Elisa Di Eusanio, intervista alla Teresa di DOC

Nella seconda stagione di DOC Teresa avrà un cammino tutto suo, una sfaccettatura diversa e profonda che la farà amare ancora di più dal pubblico. Magistrale l’interpretazione di Elisa Di Eusanio nel dare anima e carattere a questa donna: una Teresa vera, in cui tante donne potranno riconoscersi ed immergersi nelle sue emozioni. In Elisa Di Eusanio, regna una bellezza acqua e sapone, non stereotipata, “indossata” con orgoglio e fierezza anche sullo schermo, in un momento in cui i modelli femminili finalmente stanno cambiando, donando alla donna il valore sincero dell’essere se’ stesse.


Cara Elisa, innanzitutto volevamo farti i complimenti per il tuo talento. Che cosa dobbiamo aspettarci da Teresa in questa nuova edizione di DOC?


Grazie mille. Teresa quest’anno sicuramente sboccerà rispetto alla prima stagione nel senso che gli autori hanno approfondito la sua storia dandomi la possibilità di colorare il personaggio nelle sue sfumature più intime e private non solo quindi professionali, inoltre sarà travolta da una passione che lascerà tutti credo abbastanza sbalorditi.
 
Quando sei stata scelta per il ruolo di Teresa che cosa hai provato? 


Incredulità. Non avrei mai immaginato che un’attrice come me, poco stereotipata per i canoni televisivi, potesse entrare in un serie così. Fortunatamente le dinamiche stanno cambiando.


Come mai credi che le persone amino tanto il tuo personaggio?


Credo che Teresa sia amata anche da molte donne perché si identificano con lei e in generale credo e spero risulti una figura simpatica, schietta e umana. 


Ci sono nuovi progetti professionali all’orizzonte?


Sono in attesa dell’uscita di Fedeltà una serie Netflix prodotta da Bibi film prevista per febbraio, con protagonisti Michele Riondino e Lucrezia Guidone, diretta da Andrea Molaioli e Stefano Cipani, dopodiché spero di tornare a teatro a marzo con il mio progetto Neve di Carta ispirato dal libro di Annacarla Valeriano Ammalò di testa che tratta la tragedia delle donne ingiustamente rinchiuse nei manicomi durante i lunghi anni di attività di questi luoghi ,che di fatto erano prigioni dell’anima. Lo spettacolo ha già debuttato con ottimi riscontri.