28 Marzo 2024

Zarabazà

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Marina Militare: con 70 anni di evoluzione il Comando in Capo Squadra Navale è saldo fulcro nazionale per operazioni sul mare e dal mare.

“Nella ricorrenza del 70° anniversario della costituzione del Comando in Capo della Squadra Navale in seno all’organizzazione di riferimento nazionale per la gestione della difesa e sicurezza nella dimensione marittima – quella Forza Armata che dal 19 giugno 1946, con la proclamazione della Repubblica, assumeva la nuova denominazione di Marina Militare – desidero rinnovare la mia profonda riconoscenza a tutti i suoi appartenenti; uomini e donne, militari e civili, in servizio e in congedo, promotori e autori in questi primi 14 lustri di attività di una virtuosa cultura di pensiero e azione orientata alla continua evoluzione organizzativa, grazie alla quale questo Alto Comando ha saputo affermarsi e confermarsi saldo fulcro nazionale per la guida delle operazioni sul mare e dal mare.” – ha detto il Sottosegretario alla Difesa, Senatore Stefania Pucciarelli, in occasione del 70° anniversario dalla costituzione del Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare – noto anche con l’acronimo tecnico di CINCNAV – avvenuta il 15 gennaio 1952 nell’ambito del processo di rinascita delle istituzioni nazionali del secondo dopoguerra. Una ridenominazione e riorganizzazione del pre-esistente Comando in capo delle Forze Navali costituito il 9 dicembre 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale, a sua volta discendente dal Comando dell’Armata Navale costituito il 25 agosto 1914, sull’onda dello scoppio, un mese prima, di quel conflitto nato europeo e divenuto presto mondiale, passando alla storia come ‘Grande Guerra’. “Da vero cuore pulsante della Marina – ha proseguito Pucciarelli – CINCNAV è oggi una realtà di altissimo prestigio e valore strategico.

Con la sola eccezione delle Forze Speciali, gestisce infatti tutte le sue articolazioni operative relative alle unità navali di superficie, ai sommergibili, all’aviazione navale, alla forza anfibia, al comparto delle telecomunicazioni e della sicurezza in rete, al supporto diretto, annoverando nelle proprie fila oltre sedicimila effettivi, ovvero quasi la metà dell’intera Forza Armata, considerandone parte integrante anche il suo corpo specialistico delle Capitanerie di Porto. Un patrimonio di competenze, esperienze, passione e senso del dovere impegnato ogni giorno per garantire l’operatività di un dispositivo militare marittimo di rilevanza strategica per il comparto militare e la nazione, costituito da 88 navi di varia tipologia e tonnellaggio, 8 sommergibili, 95 aeromobili, una Brigata di Fucilieri di Marina su 3 reggimenti, 4 Stazioni Navali, il Centro di Addestramento Aeronavale e una Rete Radar Costiera; tutto gestito dal Comandante in Capo della Squadra, attraverso un suo Staff operante nella moderna infrastruttura di Roma-Santa Rosa e Comandi intermedi e articolazioni tecnico-operative che, oltre alle tre Divisioni Navali di La Spezia, Taranto e Brindisi, comprendono quelli delle ‘Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e Difesa Costiera’, della ‘Flotta Unità Ausiliarie’ e del ‘Centro Addestramento Aeronavale’, cui si affiancano quelli Specialistici di Sommergibili, Aviazione Navale, Forze Anfibie, Contromisure Mine, Telecomunicazioni, reti e sicurezza.

Per il suo 70° anniversario voglio quindi rinnovare merito e riconoscenza a tutto il personale di questo ensemble multicapacitivo complesso, peculiarmente multidimensionale – in grado cioè di agire sopra e sotto i mari, nei cieli, verso terra e nelle trasversali direttrici del supporto abilitante fornito dai domini cibernetici e spaziale –, nonché connotato da ampia multidisciplinarità d’impiego, grazie alla naturale predisposizione a favorire e cogliere ogni opportunità di cooperazione interistituzionale, collaborazione interagenzia, integrazione interforze e interoperabilità multinazionale. Attitudini qualificanti a disposizione del Paese in un contesto in cui aumenta la già storica centralità della dimensione marittima per le prospettive di crescita sostenibile e prosperità inclusiva in ottica globale.” – ha concluso Pucciarelli.