19 Marzo 2024

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IL TEATRO ANGELO MUSCO RIAPRE:NUOVA GESTIONE E 16 SPETTACOLI PER UNA STAGIONE NEL SEGNO DELL’INCLUSIVITA’

CATANIA. Quattro sezioni che spaziano dal contemporaneo alla tradizione, passando per i grandi monologhi e la musica. Il Teatro Angelo Musco riapre con una nuova gestione firmata Teatro ABC, la direzione artistica di Francesca Ferro, e si rilancia con un ricchissimo cartellone nel segno dell’inclusività.

Che le saracinesche della storica sala di via Umberto I siano nuovamente alzate è già, di per sé, un piccolo miracolo. Forse al pari della prima “rinascita” del Musco dopo il devastante incendio del 1972, che lasciò intatte solo le strutture murarie. Segnato dalla pandemia, rimasto orfano di una guida, destinato probabilmente a diventare nulla più che un deposito, il Teatro Musco riparte invece adesso riqualificato e rinnovato grazie ad una nuova scommessa imprenditoriale di Mario Fraello e Carlo Auteri.

Quest’ultimo ha raccontato del dispiacere che provava passando dalla Via Umberto e constatando la tristezza di questo teatro chiuso e reso inagibile dal Covid. Un giorno, si decide a parlare con i proprietari i quali gli spiegano di aver ricevuto proposte alternative, quali ad esempio la costruzione di un supermercato e di aver respinto qualsiasi allettante compenso perché quella è stata e deve continuare ad essere la sede del Teatro Angelo Musco, nato nel 1957 come Accademia del teatro e poi come teatro vero e proprio in cui sono stati rappresentati esclusivamente per undici anni, i lavori de Teatro Stabile di Catania, soci fondatori: Turi Ferro, Michele Abruzzo, Gaetano Musumeci e Mario Giusti. “Occorre fare ripartire la storia del Teatro da dove si è fermata: adesso tocca agli artisti riempirlo di progetti ed emozioni. Legato ad una grande struttura come il Teatro ABC, il Musco deve diventare un centro di produzione, un’officina, una scuola per i giovani attori e autori catanesi. Questo teatro deve vivere”.

Animata da questo spirito, la conferenza stampa di presentazione si è trasformata in una festa. “Anche perché – ha sottolineato in veste di gran cerimoniere, Salvo La Rosa – quando un teatro riapre è sempre un momento di grande gioia. E il Musco è un teatro che fa tremare i polsi.”

“È iniziato tutto da qui, negli Anni Cinquanta – ha evidenziato Francesca Ferro – da quei grandi artisti che, animati da una forte comunione di intenti, hanno costruito quello che è diventato il teatro catanese. Oggi, dopo due anni di difficoltà, c’è la squadra giusta per tracciare il futuro del Musco, che non vivrà solo durante gli spettacoli ma sarà una costante fucina di idee e iniziative. Vogliamo essere inclusivi. Lo dobbiamo a tutti quegli uomini che ci hanno sempre creduto, da dopo la seconda guerra mondiale in poi. Voglia di fare col cuore e la passione. Dobbiamo riabbracciare la città, facendo diventare il Musco una fucina di giovani che saranno accostati dagli attori più anziani per aiutarsi e stimolarsi reciprocamente, affinché si crei quel movimento che generi il rinnovo senza il quale, ogni iniziativa si fossilizza e muore”.

“Grazie a chi ha pensato di rialzare questa saracinesca” – ha sottolineato l’assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, lieta del richiamo che la conferenza ha generato, attirando in sala molti rappresentanti della stampa, colleghi attori ed appassionati di teatro – “a chi ha avuto il coraggio di mettere in gioco la propria forza imprenditoriale. Questo nuovo progetto mette insieme tante cose: il rispetto per le tradizioni e l’innovazione, intesa come spinta emotiva per mantenere l’identità di questa città. Torniamo a stare vicini, a fare comunità, anche grazie al teatro. Questo è il momento di fare riflessioni e tenere la memoria del passato: la mostra dedicata a Turi Ferro, inaugurata pochi giorni fa, ci ha permesso di avvicinarci alla vera storia del Teatro a Catania. Molte cose e molte persone sono tornate al proprio posto ed il Comune di Catania, ci tengo a sottolinearlo, per supportare la rinascita della cultura, ha dedicato ogni sforzo economico che poteva permettersi”.

Il battesimo, fissato per il 14 dicembre, toccherà alla tradizione, con il “San Giovanni Decollato” di Martoglio diretto da Antonello Capodici e interpretato da Giuseppe Castiglia. “Il primo step – spiega il regista – era di fare in modo che questa sala riprendesse un legame fortissimo col territorio e la città. I tre titoli della tradizione che dirigerò sono stati scelti proprio per questo e avranno per protagonisti tre artisti straripanti, bulimici, con una fame di vita straordinaria. Il Musco non era un teatro esclusivo ma popolare. Ne faremo un teatro senza aggettivi”. Dopo “San Giovanni Decollato” (dal 14 al 19 dicembre), il cartellone della tradizione vedrà in scena Gino Astorina ne “L’eredità dello zio canonico” (dal 18 al 23 gennaio 2022), di Antonino Russo Giusti e la regia di Capodici; Sergio Vespertino ne “Il vendicatore” (dal 29 marzo al 3 aprile 2022) di Francesco Lanza e la regia sempre di Capodici; Nadia De Luca e Rosario Minardi nell’adattamento di “Storia di una Capinera” di Giovanni Verga, scritto e diretto da Minardi.

Attesissimi anche i “grandi monologhi”: Giulia e Paola Michelini in “Alza la voce” (11/13 febbraio 2022); Stefano Massini ne “L’alfabeto delle emozioni” (18/20 febbraio 2022); Drusilla Foer in “Eleganzissima” (24/27 marzo 2022); Marco Bocci con “Lo zingaro” (21/24 aprile 2022).

Nella sezione “contemporaneo” confluirà invece la fortunata esperienza del Teatro Mobile di Catania. In scena cinque spettacoli: “Bufalino 100” di Giampaolo Romania (5/9 gennaio 2022); “Token” in coproduzione con Gags (26/30 gennaio 2022); “Stupidistan” da un romanzo di Stefano Amato (23/27 febbraio 2022); “Dio ha le basette e ascolta Frank Zappa” diretto da Giampaolo Romania (dal 27 aprile all’1 maggio 2022); “Riccardo u terzu” diretto da Francesca Ferro (11/15 maggio 2022). Ultima ma non ultima la sezione musica con tre concerti-evento: Kaballà il 10 febbraio 2022, Mario Incudine il 7 marzo 2022 e I Lautari il 17 marzo 2022. Per informazioni il botteghino del Teatro ABC è aperto da martedì a sabato, dalle 16 alle 20; giovedì anche la mattina dalle 10 alle 13.

Certi che si tratterà di una stagione interessante e coinvolgente, nella quale saranno presenti parametri emotivi che ci sorprenderanno, diventa illuminante chiudere con una riflessione di Gino Astorina, il quale ha raccomandato ai catanesi di smetterla di essere dei bravissimi solisti: “se non c’è un’orchestra accordata, non si è nessuno, per quanto bravo!”

Foto di Dino Stornello.