19 Aprile 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Scene di ordinaria follia


Vedo madre e figlio in macchina, mascherati, lei incollata alla portiera quasi si tenesse pronta a scendere all’improvviso; ha paura tutte le volte che il figlio parla, si capisce anche a distanza; in quell’abitacolo stretto, dove gli aliti ristagnano e chissà cosa può esserle trasmesso…


Passeggio e per caso assisto a una discussione padre/figlia, lei rimarca la sua assoluta autonomia di scelta in questioni personali come “le decisioni sulla propria salute”, strettamente connesse, oggi, alla vita sociale e mondana. “Io rivoglio la mia vita, papà, è chiaro? Decido comunque io se fare o no da cavia!” Gliel’ha detto sul serio…


L’altro giorno prendo il detersivo e i commessi chiacchieravano sul (falso) progresso concesso alla loro generazione, “possiamo goderci la vita e se qualcosa va storto, non dobbiamo neanche pensare a come affrontare un problema; lo Stato ti permetterà di rimediare se aspetti un figlio che non vuoi e presto si smetterà di soffrire dentro a un corpo malato, che non serve più”. “Già -fa quello bassino- e c’è chi si lamenta. Pure il Papa ha svecchiato la Chiesa e quei bigotti antichi rompono ancora i…”.


Salgo in macchina, invece del disco parte la radio e passano musica orrenda, voci innaturali, non si capiscono le parole, sembrano robot che si esprimono in formule. Spengo, abbasso i vetri, sento la necessità di un clacson, qualcuno che urla qualche offesa all’altro guidatore che non si è fermato allo STOP.
È umano, ho pensato; sono ancora al mondo.
Una massa patetica ha tramutato in eroi dei cretini arcobalenati che fanno cortei e si esprimono in favore di questo e quello e mi manca l’aria, ci rifletto e mi sento a disagio, perché in realtà non gli interessa che di loro stessi, di quali vantaggi trarranno dalle vittorie che porteranno a casa.


Considerando la grandezza e la varietà di questo mondo, tutte le cose che ancora non conosciamo, come ci si può sciogliere in questa fluidità viscida e banale? Non lo capirò mai.
“Il lutto di chi non ha niente a parte avere tutto”; ingozzarsi di cibo spazzatura; riempirsi la testa di serie TV e videogames; tipi che litigano perché uno dei due per fumare ha dovuto abbassare la mascherina e all’altro dà ansia.

Per fortuna “ci sono persone a pezzi in grado di aiutare chi ha solo una crepa”; lo ha detto un grande e mi gonfio di coraggio, consapevole che sarò ripagata col male, se questo mi porterà a fare del bene.