27.28.29 agosto | Fasola folk fest
Tre spettacoli, un’unica idea portante: una call lanciata dal Teatro Ditirammu per comporre il Fasola Filk Fest che si apre (venerdì 27 agosto) e prosegue fino a domenica allo Stand Florio, una vera immersione nel repertorio e nei protagonisti della tradizione, con arrangiamenti in chiave contemporanea. Nelle domeniche di settembre poi (5, 12 e 19 settembre, dalle 11 del mattino) ritornerà Opera Lapa, progetto del Teatro Ditirammu che traspone in chiave folk, le opere liriche più note. Si inizia con Cavalleria rusticana e Nozze di Figaro. Da un’idea di Elisa Parrinello, con i Picciotti della Lapa, coproduzione del Teatro Massimo.
Ed eccoci al Fasola Folk Fest: si inizia alle 21 con il primo dei tre appuntamenti in programma, “E ogni passu e ogni via … Viva Santa Rusulia!” concerto-spettacolo de Le Matrioske – Ciccio Piras (chitarra, voce, organetto, cassa), Antonio Putzu (zampogna, piffera, friscalettu, fiati etnici), Virginia Maiorana (fisarmonica), Simona Ferrigno (tamburi a cornice, danze), Francesca Picciurro (voce narrante) e Tiziana Giovanna di Vincenzo (traduttrice LIS) – un excursus poetico e musicale che segue le orme della nobile Rosalia Sinibaldi, sulla scia dei Triunfi dei cantastorie ciechi della tradizione. Attraverso “U Triunfu”, repertorio musicale dei Cantastorie ciechi dal Settecento al secolo scorso, e alcuni brani inediti della scrittrice ed attrice palermitana Francesca Picciurro, si racconterà la storia della “Santuzza”, dalle sue origini nobiliari fino al miracolo della peste del maggio del 1624; una fanciulla rivoluzionaria che nel 1100, scappa da casa e sceglie la sua vita, senza curarsi del rango di appartenenza, né della promessa di matrimonio fatta dal padre. Traduzione in linguaggio dei segni. Biglietti: 9,50 euro e 5,50 ridotto under 12.
Sabato, sempre alle 21, toccherà a “Vampa di Sicilia” di Angelo Daddelli & i Picciotti – Angelo Daddelli (voce, friscalettu, chitarra, marranzano) mentre i Picciotti sono Mattia Franchina al contrabbasso; Marco Macaluso alla fisarmonica, Nino Nobile agli strumenti a plettro, e Irene Giliberti alle percussioni; più la danzatrice Simona Ferrigno – per un viaggio tra canzoni, brani strumentali, balli, filastrocche, aneddoti, leggende. Lo spettacolo “Vampa di Sicilia” è un viaggio nello spazio e nel tempo che si muove tra canzoni, brani strumentali, balli, filastrocche, aneddoti, leggende per immergersi in quella parte di cultura immateriale e materiale che appartiene alla Sicilia. Tra i canti e musiche proposte, Vicariota, canzone con testo popolare di Palma di Montechiaro e musica originale; canti dal corpus di Musiche popolari siciliane di Alberto Favara; Abballati abballati, rivisitazione di Babbaluci, di tradizione orale; Lamentu di un servu a Cristu e U’ puddicinu, rivisitati. Saranno interpretate leggende e filastrocche e, tra le danze, la sciatamarra di Caltavuturo, la Scottish di Geraci e tarantelle, mazurche e valzer siciliani. Biglietti: 9,50 euro e 5,50 ridotto under 12.
Si chiude domenica alle 21 con “Mediterraneo culla d’amuri” dei KitiKuntu. Un cantastorie dei nostri tempi che stuzzica i ricordi ancestrali del pubblico attraverso un susseguirsi di poesie e racconti, canti della tradizione e suoni inediti. Poesia, musica e danza che raccontano la Sicilia tra mitologia, leggenda, storia e tradizione. La compagnia nasce da un’idea di Ninni Motisi, autore e narratore, che con la collaborazione del chitarrista e compositore Antonio Di Rosalia, della coreografa e ballerina Teri Demma e del canto di Mirian Verderosa. Si accompagna lo spettatore attraverso un viaggio che va dalla tradizione all’onirico, dalla lotta e dall’orgoglio di essere siciliani ai suoni delle onde del mare, dalla danza dell’eterno scontro tra uomo e natura al racconto di storie d’amore, ricette della nonna, storie di re e regine, di guerre, di pesca. Un cantastorie dei nostri tempi che stuzzica i ricordi ancestrali del pubblico attraverso un susseguirsi di poesie e racconti, canti della tradizione e inediti e suggestivi suoni. Biglietti: 9,50 euro e 5,50 ridotto under 12.
STAND FLORIO CONTEMPORARY HUB. Negli spazi dello Stand Florio, la personale “La macchina dell’Immaginazione” di Ignazio Cusimano Schifano, a cura di Vito Chiaramonte. Schifano presenta, insieme ad alcuni dipinti recentissimi, una selezione dei lavori degli ultimi anni: una decina di opere in tutto che consente da una parte di entrare nei tempi e nei rituali dello studio dell’artista, e dall’altra di aprire una prospettiva sulle urgenze che agitano la pittura contemporanea. I lavori in mostra attraversano trasversalmente i generi, dal disegno corsivo, alle tele senza figura, alle nature morte, ma segnano anche le tecniche e i supporti, dalle tele, alle carte, alle carte antiche, dagli oli alle tempere, alle tecniche miste con inchiostri o vernici.
E di fronte allo Stand Florio, proprio di fronte all’ingresso, da poche settimane vive l’opera site specific di Giacomo Rizzo “Esperanza” [2021, resina], esempio di Land art che l’artista e lo spazio hanno donato alla città. “Esperanza” è la voglia di ricompattarsi, ritrovarsi e ritrovare un rapporto con la natura attorno. Ma è anche l’esempio della grande opere di valorizzazione e recupero che lo Stand Florio ha portato avanti con l’ambiente circostante.
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