
L’ultimo turno di guardia

COPERTINA
ANNO2020COLLANAPretesti CATEGORIAPoesiaPAGINE104ISBN978-88-3617-033-312,00 € AGGIUNGILINK_EBOOKEBOOK DISPONIBILE9788836170449 €6.99 ACQUISTALO QUI
Che meriggio lungo,
immobile, feroce ci corteggia
dal cerchio di finestre. Che catena
di tetti, spigoli, acutezze
è inchiodata alla calce
umida del cielo.
Non passa, pensi, mio pretino. Passa,
invece, e d’unghie
metalliche segna, di stridori,
il mio durare, il mio guardare.
La scena è l’interno di una torre, forse cella di isolamento, forse appendice di un nosocomio, forse rifugio metropolitano: comunque un luogo di segregazione e contemplazione.
Chi parla è un malato di tempo, una figura a metà strada fra l’avo vaticinante, il lungodegente, il disabile. Il suo interlocutore è una sorta di liquido testimone, di infermiere-carceriere. Una spia neghittosa.
L’allettato parla, immagina, comanda, si commuove, mette in disordine i ricordi, e l’altro ascolta, più distratto che ammaliato, più sordo che sedotto. Entrambi confitti nello spettacolo di una inevitabile continuità.
Alberto Rollo torna alla scrittura con un poemetto teso, nervoso, allucinato.
Un lavoro che l’ha accompagnato per almeno un quarto di secolo.
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