29 Marzo 2024

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RESPIRI E CONTRASTI 2° concerto Stagione Sinfonica 2021

da venerdì 5 febbraio alle 20.30 · webTV <https://arenatv.uscreen.io/>
arena.it/tv e YouTube

13 febbraio ore 15.00 · Facebook e Telenuovo (canale 11)

Giampaolo Pretto, direttore d’orchestra e flautista

Venerdì 5 febbraio, per il secondo concerto della Stagione Sinfonica 2021
al Teatro Filarmonico, è la volta del debutto veronese del maestro Giampaolo
Pretto, direttore e solista di due capolavori giovanili di Mozart: l’Andante
in do maggiore K 315 e il Concerto n. 1 in sol maggiore K 313, entrambi per
flauto e orchestra.

La seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia 9 in do maggiore di
Franz Schubert, “la Grande”, imponente ed estremo lascito sinfonico del
grande compositore austriaco.

Il concerto rientra nell’iniziativa Filarmonico aperto…a casa tua e andrà
in onda su Telenuovo, oltre alla trasmissione in streaming sulle piattaforme
di Fondazione Arena Facebook, YouTube e sulla webTV
<https://arenatv.uscreen.io/> arena.it/tv all’interno della collaborazione
con ANFOLS per il progetto Aperti nonostante tutto.

Per il secondo appuntamento della Stagione Sinfonica fa il suo esordio a
Verona nella duplice veste di direttore e solista Giampaolo Pretto, che dal
2016 ricopre il ruolo di Direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, affiancando alla direzione d’orchestra un’intensa attività sia come
solista che come compositore. Pretto è stato inoltre Maestro preparatore
dell’Orchestra Giovanile Italiana, dirigendola in numerose produzioni e
contribuendo in quasi vent’anni a formare centinaia di giovani
professionisti grazie ad una particolare attenzione e propensione verso
l’insegnamento.

Apre il concerto l’Andante per flauto e orchestra in do maggiore K 315, che
con grande probabilità vede la luce proprio in sostituzione del concerto n.1
(per avere un pezzo più semplice), su incarico di Willem de Jean, ricco
olandese che commissiona a Mozart numerosi brani per flauto ed alcuni
quartetti. La stesura di questo pezzo impegna a lungo il compositore che era
poco incline a scrivere ripetutamente per lo stesso strumento. Il brano è
caratterizzato dalla semplicità della scrittura solistica, e ciò permette un
dialogo equilibrato tra il flauto solista e l’orchestra, senza eccessivi
livelli di virtuosismo. La presenza di due temi, il primo con l’andamento di
una serenata e il secondo che è una barcarola soffusa, conferiscono grande
suggestione all’esecuzione solista.

Sempre alla giovinezza del genio di Salisburgo appartiene il Concerto per
flauto e orchestra n. 1 in sol maggiore K 313. Il brano, composto a Mannheim
tra il gennaio e il febbraio del 1778 sempre su richiesta di Willem de Jean,
si rivela fin da subito un capolavoro, sebbene si dica che Mozart non amasse
troppo la composizione di brani per flauto. Il concerto unisce una notevole
pertinenza di scrittura nella parte dello strumento solista, di cui
valorizza appieno le possibilità tecniche ed espressive, ad una solidità
formale e ricchezza di idee, forse provenienti dai consigli di un amico
flautista nell’orchestra di corte di Mannheim. Ne risulta un componimento di
grande eleganza, dove lo strumento può esplorare tutte sue le estensioni
sostenuto in maniera importante dall’orchestra.

La seconda parte del concerto è un’imponente pagina orchestrale di Franz
Schubert, la Sinfonia n. 9 in do maggiore “La Grande” D. 944, che
probabilmente è la stessa sinfonia di cui il compositore parla in alcune
lettere agli amici nel 1825 durante un viaggio in Siria.

Diverse interpretazioni sulla data riportata nell’autografo fanno sì che il
concerto venga datato 1825-1828, a causa di una scrittura prolungata. Si
tratta in ogni caso dell’ultima sinfonia di Schubert e la si sarebbe dovuta
eseguire a Vienna subito dopo la morte del compositore, ma l’orchestra
rifiutò l’incarico, ritenendola di esecuzione troppo difficile. Schumann
ritrova il manoscritto nel gennaio 1839 a casa di Ferdinand Schubert,
fratello del compositore, e così ha finalmente luogo la prima esecuzione a
Lipsia, il 21 marzo 1839, con la direzione di Mendelssohn. Si tratta di un
caposaldo della storia della sinfonia che influenzerà Bruckner e Mahler e
che costituisce la sintesi del pensiero schubertiano dove la concezione del
tempo musicale apre ad una inesauribile varietà di paesaggi.

Per assistere al concerto ci si potrà collegare da venerdì 5 febbraio alle
20.30 sulla webTV <https://arenatv.uscreen.io/> arena.it/tv e sul canale
YouTube, mentre sabato 13 alle 15.00 l’evento sarà disponibile su Facebook e
in chiaro su Telenuovo (canale 11).