19 Aprile 2024

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Bilancio 2020 e prospettive 2021 della Fondation Beyeler: «Mai lasciare che una crisi vada sprecata»

Immagine: Veduta esterna della Fondation Beyeler, Foto: Mark Niedermann

   Come per la maggior parte delle istituzioni culturali, anche per la Fondation Beyeler il 2020 è stato un anno difficile. Il bilancio risulta nettamente inferiore alle aspettative, ma è tuttavia migliore di quanto si temesse. Le chiusure dei musei, i divieti per gli eventi, le limitazioni di viaggio e altre misure decise dalle autorità durante la pandemia di coronavirus si sono ripercossi in maniera decisamente negativa sul programma e sul flusso dei visitatori. Si sono dovute posticipare o annullare due importanti mostre e centinaia di manifestazioni, visite guidate e workshop. Ciò nondimeno è stato possibile offrire un programma variato sia online sia sul posto. Nel 2020 la Fondation Beyeler, il museo più frequentato della Svizzera, ha potuto registrare 291’604 visitatori nonostante la crisi Covid. Le proposte di mediazione artistica in formato digitale hanno richiamato un interesse da record sui canali social, raggiungendo oltre un milione di visualizzazioni del nostro sito web e un tasso di crescita a due cifre. La Fondation Beyeler ha superato l’anno di crisi relativamente bene, un risultato attribuibile in gran parte al successo della mostra su Edward Hopper, al programma digitale in internet nonché all’animazione artistica del parco. Tutti i 203 collaboratori hanno mantenuto l’impiego anche se con temporanee riduzioni di orario.
Per il 2021 la Fondation Beyeler prevede un programma completo nella speranza di poter contribuire, in tempi di crisi, al benessere dei visitatori e al rilancio culturale. Fino a maggio sarà aperta la mostra «Rodin / Arp», in primavera ed estate «Olafur Eliasson» vedrà trasformarsi il museo, in autunno la programmazzione raggiugerà nuovi culmini con «Goya» e «Close-Up». Lo spettacolo di danza di Anne Teresa De Keersmaeker in gennaio/febbraio dovrà essere posticipato a causa del coronavirus. L’Artist talk con la famosa coreografa belga avrà luogo online giovedì 11 febbraio alle ore 20.00. Lo Snowman del duo svizzero di artisti Fischli/Weiss, di recente acquisizione, è accessibile nel parco della Fondation Beyeler in tutte le stagioni anche durante la chiusura del museo. La Fondation Beyeler ha concluso l’instabile 2020 con un risultato soddisfacente. Il direttore Sam Keller caratterizza l’anno del coronavirus per il museo con le parole «fortuna nella sfortuna», «mai lasciare che una crisi vada sprecata» «ballando sotto la pioggia». 291’604 persone hanno visitato il museo di Riehen/Basel nei dodici mesi appena trascorsi. A seguito delle limitazioni di viaggio è diminuito il numero dei visitatori internazionali, ma sono stati favoriti quelli provenienti dalla Svizzera e dalle regioni circonvicine quali la Germania e la Francia. È stata «Edward Hopper» a richiamare il maggior numero di persone: in 255’001 hanno apprezzato i quadri dell’artista americano ripetutamente definito dalla stampa e dai social media «pittore del momento». Durante la crisi del coronavirus la sua opera ha inaspettatamente guadagnato in attualità e significato. Parallelamente in una sala museale allestita allo scopo si proiettava il cortometraggio Two or Three Things I Know about Edward Hopper del rinomato regista e fotografo Wim Wenders. All’artista Roni Horn è stata dedicata l’esposizione «You are the Weather». Due presentazioni incentrate sulla collezione permanente, «Silent Vision – Immagini di quiete» e «Il leone è affamato», integrate ad hoc da prestiti di valore e da nuove acquisizioni mai esposte in precedenza, hanno permesso di guardare con occhi nuovi alla raccolta del museo.  A dicembre con «Rodin / Arp» è stata inaugurata una mostra scultorea di ampio respiro, esperibile peraltro solamente in formato digitale per via della temporanea chiusura del museo imposta dalle autorità a partire dal 21 dicembre. A causa della pandemia sono stati ricevuti al museo 1917 tra giornaliste e giornalisti – un numero inferiore a quello solito (–26 %) – ragione per cui la risonanza nei media, con 3015 tra articoli e trasmissioni sul programma della Fondation Beyeler, è risultata meno ampia del solito. Oltre ai media svizzeri, anche i principali media in Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno riportato notizie. È stata soprattutto la mostra «Edward Hopper» contrassegnata con il twitter del momento «We are all Edward Hopper paintings now» a suscitare grande attenzione nei quotidiani e nelle riviste di portata internazionale – da Der Spiegel e Stern a Le Figaro fino al Financial Times e al New Yorker. Quanto ai canali social e alle iniziative digitali, la Fondation Beyeler rimane in testa rispetto agli altri musei svizzeri e, con 138’000 follower instagram, si colloca al primo posto sul piano europeo tra tutti i musei germanofoni (20’000 follower in più, engagement aumentato del 40 %). Anche su facebook (88’000) è cresciuto il numero degli abbonati (5000 follower in più, engagement aumentato del 14 %). Con 1’115’981 «unique visitors» il sito web ha superato del 33,3 % le visualizzazioni rispetto all’anno precedente. Si è quasi riusciti a raddoppiare il numero delle sottoscrizioni sul canale YouTube del museo. La visita guidata in video «Hip-Hopper» con Laurin Buser e il trailer della mostra «Edward Hopper» hanno conquistato la vetta dei video più gettonati nella storia della Fondation Beyeler. Nel 2020 la serie video «Ein Museumsbesuch der anderen Art» (Una visita al museo di altro tipo) con gli attori Mike Müller e Patrick Frey si è aggiudicata un Edi-Award in occasione della premiazione dei filmati svizzeri pubblicitari e su commissione. È pure andato alla Fondation Beyeler e a Swisscom lo Sponsoring Excellence Award 2020 per il progetto comune #myprivatepicasso del 2019. Nel 2020 sono state organizzate 28 manifestazioni culturali pubbliche, circa la metà che negli anni precedenti. La serie di concerti «Sound Garden», ospitata nell’estate 2020 nel parco della Fondation Beyeler, ha permesso di dare supporto ai musicisti locali e di rallegrare in totale più di 1200 spettatori. In concomitanza con la presentazione della sua installazione sonora in movimento Seven Tears l’artista scozzese Susan Philipsz ha parlato della sua opera in un Artist talk organizzato nel quadro di una collaborazione con UBS. Ha riscosso reazioni particolarmente favorevoli la conversazione tra il regista Wim Wenders e Christian Jungen, direttore dello Zurich Film Festival.  Grazie a un piano di protezione completo la Fondation Beyeler è riuscita a essere un luogo d’arte e d’incontro attivo e attraente anche durante il periodo del coronavirus. Tuttavia, i progetti di eventi internazionali sono stati annullati. Nonostante le restrizioni legate alla pandemia, nel 2020 si sono tenuti complessivamente 693 visite guidate e workshop, tra cui anche tour guidati per gruppi target specifici come le famiglie, i bambini e le persone con bisogni speciali (non vedenti e non udenti, persone con demenza). 198 classi scolastiche hanno visitato la Fondation Beyeler e hanno partecipato attivamente al programma di attività educative. La mediazione artistica ha pensato anche ai più piccoli, ad esempio con il tappeto del racconto per bambini dai 3 ai 6 anni e il laboratorio giocoso diviso in quattro momenti per le classi di scuola materna che ha riscosso grande favore. Anche l’Art Lab e lo Young Art Club per i giovani appassionati d’arte hanno messo a punto programmi interessanti nel 2020. Con varie proposte durante i mesi estivi, tra cui workshop «Sketch it», visite performative e postazioni d’arte nel parco, lo spazio esterno è stato maggiormente utilizzato per la mediazione. Diverse offerte online su «Beyeler Create» e video per bambini e ragazzi hanno consentito di partecipare a workshop creativi da casa. Con un’app di realtà aumentata per le sculture all’aperto nel parco Berower, la mediazione artistica ha ampliato le sue attività nello spazio virtuale. Un totale di circa 32’000 bambini, adolescenti e giovani adulti hanno beneficiato di programmi gratuiti e di ingressi a prezzo ridotto, in particolare dell’entrata gratuita fino a 25 anni di età. Per la raccolta del museo sono state acquistate cinque opere di cinque artiste e artisti, ossia di Leonor Antunes, Enrico David, Peter Fischli e David Weiss nonché di Rachel Whiteread. Le artiste Leonor Antunes e Marlene Dumas hanno donato ciascuna un’opera alla Fondation Beyeler. Nel 2020 il dipartimento di restauro si è concentrato sul varo di un ampio progetto di conservazione triennale (2019–2021) per sette dipinti di Piet Mondrian, il cui obiettivo è la ricerca scientifica e analisi dei materiali dei tre lavori giovanili e delle quattro opere della maturità dell’artista presenti nella Collezione Beyeler. Il progetto è sostenuto da La Prairie; i risultati della ricerca scientifica vengono presentati nel museo e sul sito web della Fondation Beyeler. La scultura all’aperto di Ellsworth Kelly White Curves (2001), installata nel parco Berower, è attualmente sottoposta a un ampio intervento di restauro negli Stati Uniti. 48 opere in collezione sono state esaminate nel 2020 nell’ambito del regolare lavoro di conservazione compiuto al museo e 17 sono state oggetto di misure di restauro e tutela. La prima chiusura completa del museo è stata sfruttata anche per la manutenzione e il monitoraggio estensivo delle opere esposte in collezione permanente. Il volume dei prestiti dà conto di un’intensa attività di scambio con importanti musei e collezioni private nazionali e internazionali, anche se fortemente limitata a causa della pandemia di coronavirus. Nel 2020 sono giunte a Riehen 173 opere di 58 prestatori da 10 paesi. Viceversa, 22 opere della collezione appartenente alla Fondation Beyeler sono state prestate a istituzioni internazionali, tra cui la Royal Academy of Arts di Londra, l’Albertina di Vienna, la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen (K20) di Düsseldorf e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Centre Pompidou di Parigi, la National Gallery of Art di Washington o il National Museum of Modern Art di Tokyo. Nell’estate del 2020 il consiglio di fondazione della Beyeler Stiftung ha deciso, malgrado la pandemia, di dare il via libera alla domanda di costruzione per il progetto di ampliamento intrapreso con Atelier Peter Zumthor. Si voleva dare un segnale positivo per la cultura e l’economia in Svizzera di questi tempi difficili. Il progetto di ampliamento è di grande importanza per lo sviluppo a lungo termine del museo d’arte più visitato della Svizzera e contribuirà a disegnarne il futuro assetto. Non appena le autorità cantonali avranno rilasciato la licenza edilizia, la costruzione potrà iniziare nella primavera del 2021 al più presto. Alla fine del 2020 la Fondation Beyeler aveva un totale di 203 collaboratori (inclusi ISS Facility Services), alcuni dei quali impiegati a orario ridotto. Si sono potuti evitare licenziamenti aziendali innescati dalla pandemia. Prossime mostre ed eventi A seguito dell’inasprimento delle misure anti Covid deciso dal Consiglio federale svizzero il 13 gennaio 2021, la chiusura della Fondation Beyeler è prolungata fino a domenica 28 febbraio 2021 compresa. La performance di danza di Anne Teresa De Keersmaeker in programma dal 29 gennaio al 14 febbraio 2021 deve essere posticipata a nuova data. L’Artist talk con la famosa coreografa belga previsto per il 29 gennaio si svolgerà ora online giovedì 11 febbraio alle 20.00. Durante la chiusura temporanea del museo le mostre in corso sono accessibili online. L’esposizione «Rodin / Arp» è visitabile online in compagnia del curatore Raphaël Bouvier. Sul sito del museo sono inoltre disponibili tour di mostre digitali e altri contenuti interessanti per «Il leone è affamato» e «Roni Horn. You are the Weather». Anche a museo chiuso in osservanza delle vigenti disposizioni il parco della Fondation Beyeler rimane aperto al pubblico dalle 10.00 alle 18.00. Recentemente vi hanno trovato collocazione l’iconica scultura di Auguste Rodin Il bacio e il meraviglioso Snowman di Fischli/Weiss. Le date delle mostre previste nel 2021 dovrebbero rimanere invariate: Olafur Eliasson 18 aprile – 11 luglio 2021Close-Up 19 settembre 2021 – 2 gennaio 2022Goya 10 ottobre 2021 – 23 gennaio 2022  Per il loro generoso sostegno nel 2020 si ringraziano: Beyeler-Stiftung; Hansjörg Wyss, Wyss FoundationSponsor pubblici: Ufficio federale della cultura UFC; Comune di Riehen; Canton Basilea Città, sezione culturaPartner principali: Bayer; Novartis; UBSPartner: accurART; Banca Cantonale di Basilea; Fondation BNP Paribas Suisse; Hatje Cantz; ISS Facility Services; Banca J. Safra Sarasin; Maison Ruinart; La Prairie; Rolls-Royce Motor Cars; Fondazioni e donatori:American Friends of Fondation Beyeler; Ananda Foundation; Asuera Stiftung; Athene Stiftung; Avina Stiftung; Berta Hess-Cohn Stiftung; FX & Natasha de Mallmann; Fondation Coromandel; Don Quixote II Foundation; Simone & Peter Forcart-Staehelin; Amici della Fondation Beyeler; Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte; Annetta Grisard; Hilti Art Foundation; L.+Th. La Roche Stiftung; Luma Foundation; Mary & Ewald E. Bertschmann-Stiftung; Max Kohler Stiftung; Dr. Christoph M. Müller & Sibylla M. Müller; Napinvest AG; Patronesses della Fondation Beyeler; Sulger-Stiftung; Terra Foundation for American Art; Walter A. Bechtler-Stiftung; come pure altri donatori e fondazioni che desiderano restare anonimi.