Parlare di Covid in questo periodo è difficile eppure bisogna trovare il modo di farlo. Soprattutto non dobbiamo dimenticare il momento più cupo del nostro recente passato nazionale: la prima quarantena della scorsa primavera. Fu un periodo di grande e diversa sofferenza, ma furono anche settimane di solidarietà, di empatia, di collaborazione.
E anche di umorismo diffuso, in particolare attraverso i social. Forse perché ridere o sorridere aiuta ad andare comunque avanti. Oppure perché – come dice papa Francesco – “l’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo”. O forse perché era satira contro il potere, il potere perfido e occulto di un omicida microscopico. Per non dimenticare ma per farlo in modo lieve, Fefè Editore ha pubblicato
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