Da numeri stampati su un giornale sbiadito, ad una raffica di testi in technicolor, la collezione Moschino Uomo Pre-Fall 2021 di Jeremy Scott
trova la sua forma di espressione in un mondo di comunicazioni scritte.
Dall’analogico al digitale: il modo in cui ci trasmettiamo parole e immagini attraverso caratteri è drasticamente cambiato negli ultimi decenni.
Scott ha trovato ispirazione non solo nell’evoluzione grafica del linguaggio,
ma anche nell’enorme progressione dalla quale viene generato e poi processato.
“Abbiamo tutti constatato quanto potente possa essere un messaggio scritto o digitato, in senso sia positivo che negativo.” ha dichiarato Jeremy Scott
“Un elemento interessante da tenere in considerazione: pensate, l’inglese e moltissime altre lingue sono composte da 26 lettere, 10 numeri e una serie di caratteri.
In base però a come usiamo questi elementi, in un hashtag sui social media o un Tweet nel quale qualcuno dice la verità… questo, seppur limitato insieme di simboli, può cambiare il mondo”
La collezione si apre con un abito con revers a scialle e numeri stampati flock su un tessuto che ricorda un check sbiadito.
Questo tessuto, insieme al Principe di Galles, aggiunge un tocco nostalgico; grande spazio ad abiti sartoriali, cappotti e blazer doppiopetto che danno un’aria da dandy (ma che indossa combat boots).
Emerge inoltre un motivo che raffigura memorabilia stampati.
Ritagli di giornali e magazine sono assemblati in collage marrone-blu-violacei,
come un album indossabile fatto di ritagli di tabloid degli anni ’80 e ‘90.
Il collage è un’estetica fondamentale all’interno della collezione e
lo ritroviamo anche su Bermuda shorts, camicie Western e cappotti.
Scott raggiunge infine l’era digitale: una stampa elettronica, che include parole quali “Secure,” “Privacy,” “Hacked,” “Contents,” e “Device, è decodificata attraverso hoodies, piumini e zaini.
Questi ultimi utili a catturare l’immensa quantità di messaggi che immagazziniamo quotidianamente attraverso i nostri schermi.
I termini appaiono allungati e distorti, come se fossero visti attraverso
una spessa e deformante lente di ingrandimento.
A sintesi del pensiero di Scott, una semplice ma efficace rielaborazione del logo Moschino
che si compone dei più comuni simboli che troviamo sulla tastiera e utilizziamo sui social media
come il cancelletto e la chiocciola:
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