16 Aprile 2024

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VILLERUPT SI FA


La 43.  edizione del Festival du Film Italien de Villerupt , in Francia,si tiene dal 23 ottobre all’8 novembre. Tra Selezione Ufficiale e Panorama, la Personale di Cristina Comencini e la Retrospettiva Caro Albertone nel centenario della nascita di Alberto Sordi, cui è dedicato anche il manifesto: la sua figura monumentale nel costume da Marchese del Grillo.

Con tutte le precauzioni del caso, a Villerupt come sempre dal 1976 arriveranno oltre 50 film a rappresentare l’intero panorama dell’ultima stagione cinematografica nazionale. Certamente a differenza degli anni precedenti sarà molto ridotta la presenza di autori e interpreti. Solo pochi potranno partecipare di persona, tutti gli altri con un video di saluto e introduzione alla loro proiezione.

Quella di Villerupt è la più completa manifestazione di cinema italiano all’estero. Diretta da Antoine Compagnone e Oreste Sacchelli, vanta il primato di avere mostrato in quattro decenni agli spettatori francesi più di 1000 film.

Inaugura la rassegna Il più bel giorno della mia vita di Cristina Comencini alla quale il Festival dedica la personale con 5 suoi lavori tra cui il più recente Tornare. La cineasta e scrittrice nominata all’Oscar con La bestia nel cuore è legata a Villerupt fin dalla presentazione di Zoo, il suo film d’esordio del 1988.  Già Presidente di giuria nel 2017, sarà presente al Festival per ricevere l’ “ Amilcar della città”, il prestigioso premio conferito ogni anno dalla direzione artistica a una personalità di rilievo della cinematografia italiana.

In cartellone  27 titoli nella Selezione Ufficiale  (opere perlopiù prodotte nell’ultimo anno)  accanto a quelli del Panorama.

Gran parte dei lungometraggi sono inediti in Francia, alcuni anche in Italia come il documentario di Paolo Santoni e Xavier  Barthélemy La politica di Nanni Moretti, una lunga intervista al cineasta romano nella quale le mutazioni della vita politica italiana s’intrecciano con il senso di alcuni suoi film. Chiude la 43. edizione del Festival Io sto bene di Donato Rotunno, protagonisti Renato Carpentieri e Sara Seraiocco.

Come si presenta il cinema nazionale in un anno a dir poco complicato, lo sintetizza Marco Spagnoli in un passaggio del suo testo in catalogo nel quale si legge che nonostante le difficoltà ci sono titoli “che come dimostra la selezione di Villerupt, confermano la vitalità e la diversità del cinema italiano di oggi. Una pluralità di idee, di produzione, di ispirazione, ma anche di cast e di storie che segna un effetto benefico sull’interesse del pubblico”.

Nel centenario della nascita di Alberto Sordi, famoso anche in Francia grazie ai lavori di Luigi Comencini, Fellini, Monicelli, Risi, Pietrangeli, Scola, spicca la retrospettiva di 10 tra i suoi più importanti film introdotti da un breve saggio di Giorgio Gosetti: Albertone. La maschera, l’attore, il personaggio.

Si voleva serio, morale, rispettoso delle regole: per tutti è stato comico, amorale, truffaldino ed eroico nel suo mostrarsi con vizi e virtù da uomo qualunque. La sua grandezza insomma sta nel non aver mai avuto paura di essere piccolo.”, sottolinea Gosetti nell’acuta presentazione in catalogo che si chiude con tre righe, malinconiche e beffarde allo stesso tempo:

 “ Sulla sua tomba c’è una frase da Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli:’SOR MARCHESE, E’ L’ORA’ che ne riassume bene le radici, la cultura, il senso del tempo e della fatalità e quell’ultimo scherzo, irrefrenabile in un romano vero, che gli sarebbe venuto spontaneo anche di fronte alla morte”.

A corredare la retrospettiva dell’immenso “vitellone medico della mutua piccolo piccolo” una ricca mostra fotografica  a cura  del Centro Cinema Città di Cesena:  Alberto Sordi, immagini di un italiano testimonia i momenti clou della sua lunga  carriera.

La stessa locandina della manifestazione, realizzata anche quest’anno dall’artista romana  Alessandra Carloni,   scolpisce efficacemente  sullo sfondo di Roma  la figura monumentale di Sordi nel suo costume da Marchese del Grillo.

Villerupt è una cittadina francese al confine con il Lussemburgo, sede in passato di ferriere e miniere  e marcata da una forte immigrazione italiana.