28 Marzo 2024

Zarabazà

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TORNA IN LIBRERIA IN OCCASIONE DELLA 77° MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA

Barbara Minniti, Miss Marx, la figlia del Capitale. Biografia pop – Oltre edizioni

Eleanor Marx, detta Tussy, aveva un cognome che oggi sarebbe pesante da portare. Questa sua biografia ci porta nel mondo della Londra della seconda rivoluzione industriale, ripercorrendo le fasi della breve ma intensa vita di una donna che ha saputo conquistare un ruolo di rilievo nella società del tempo. Il racconto, scritto con uno stile quasi discorsivo, è arricchito da approfondimenti sul caso del presunto figlio illegittimo di Marx, in parte inediti, e da riferimenti continui alla nostra attualità. Non manca una appendice di curiosità, fatti e personaggi, nonché una bibliografia con pubblicazioni recenti per chi volesse saperne di più. alla sua nascita nel 1855 a Londra, Eleanor era solo l’ultima figlia di un esule politico tedesco che viveva con la sua famiglia in due misere stanze a Soho, trascorrendo le sue giornate nella biblioteca del British Museum senza una sterlina in tasca e una sfilza di creditori al portone di casa. Al momento della sua nascita il marxismo era soltanto agli albori, ma Tussy crescerà con le due sorelle, nell’ambiente del nascente socialismo internazionale, influenzata dalle elaborazioni paterne e dello “zio” Engels, che faranno di lei la naturale erede del pensiero dei due grandi leader del comunismo. Un fardello che condizionerà tutta la sua vita di donna, innamorata del padre e della sua elefantiaca e stimolante intelligenza, ma anche intimamente decisa a costruire la sua autonomia con l’impegno politico, sindacale e culturale nell’Inghilterra vittoriana. L’incontro e la lunga relazione con un compagno di lotte e di apparenti affinità elettive le sarà fatale, e la sua convinzione di saper reggere la pressione di un rapporto, volontariamente non vincolante, la porterà al suicidio a 43 anni.

BARBARA MINNITI Giornalista professionista, per anni cronista in un quotidiano romano, è poi passata alla comunicazione pubblica e al giornalismo storico-scientifico, finché non si è scoperta anche scrittrice. Nel 2005 ha pubblicato con Robin Edizioni  il suo primo romanzo, L’ombra della notte, seguito nel 2008 dal romanzo storico Casa Collins – Le memorie della segretaria inglese di Garibaldi, edito da Polistampa di Firenze. Attualmente è impegnata nel mondo del terzo settore, organizza eventi ed è Presidente di un’Associazione che si occupa della diffusione della lingua e cultura inglese.

Pagine 170, prezzo 16,00 euro.

Vito Molinari, Vite maledette. Autobiografie apocrife – Gammarò Edizioni

Prefazione di Andrea Tarabbia

Vito Molinari ci propone cinque autobiografie apocrife di artisti maledetti, geni privi del dono di saper vivere. Gesualdo da Venosa (1566-1613), musicista sommo, assassino della moglie e del suo amante; Caravaggio (1573-1610), genio e assassino; Alessandro Stradella, “il Caravaggio della musica” (1643-1682), donnaiolo impenitente, assassinato per vendetta; Amedeo Modigliani (1884-1920), principe della bohème, morto povero e drogato; Antonio Ligabue (1899-1965), una vita tra manicomi e capolavori. Come scrive Andrea Tarabbia, premio Campiello 2019, nella sua prefazione: “Vissuti male, morti peggio; scrivono la propria vita oltre la vita. Non c’è quasi nulla di più straordinario, e di più letterario, di questo.

VITO MOLINARI è nato il 6 novembre 1929 a Sestri Levante. Giovanissimo, fonda il CUT(Centro Universitario teatrale) di Genova.  Scrive e dirige il Ciclo dei Processi Celebri dell’antichità. Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione: il 3 gennaio 1954 dirige la trasmissione inaugurale della tV. da allora è stato regista e spesso coautore di oltre 2000 trasmissioni tv di generi vari. Oltre che in tv e in radio Molinari è stato attivo in teatro: ha diretto una sessantina di operette, spettacoli di prosa e di rivista. È stato condirettore del teatro Sant’Erasmo a Milano. Ha scritto La vita è una barzelletta, per Enrico Beruschi. Con lo chansonnier Gian Gilberto Monti ha scritto e diretto spettacoli sulle canzoni satiriche, sui cantautori francesi. Ha scritto un testo sul cinema muto: Il teatro del silenzio per il Piccolo teatro di Catania; uno sulla vita di Totò: Centodieci e lode, con Angela Luce (per il teatro Totò di Napoli, 2007); Ha diretto trecento Cinebox e cinquecento Caroselli (Carosello d’oro per orologi Longines). Ha diretto collane di dischi di operette per Meazzi (1960); ha realizzato una storia discografica dell’operetta; ha ideato, scritto e diretto la serie di 60 dispense e i Cd di operette, Commedie musicali e musicals per fratelli Fabbri; 40 dispense e dvd sui Caroselli per il “Corriere della sera” e “Gazzetta dello Sport”. Ha ottenuto i maggiori premi del settore. Per Gammarò ha pubblicato La rita smeralda, il suo primo volume di racconti (2018),  Carosello…e poi tutti a nanna (2018) Paolo Fregoso, genovese (2019).

Pagine 168, prezzo 18,00 euro.

Enrico Luceri – Antonio TentoriIl prossimo novilunio – Oltre edizioni

Un serial killer si aggira per le campagne umbre. Le coppiette di innamorati e amanti appartati nel buio sono le sue prede. Accade sempre nelle notti di plenilunio. Le indagini sono affidate al commissario Ilaria Del Poggio che dovrà arrivare a trovare l’assassino prima del prossimo plenilunio. Ad essere sospettato sarà un noto guardone, ma c’è chi giura sulla sua innocenza e il commissario Del Poggio dovrà vedersela con un agguerrito detective privato. Enrico Luceri e Antonio Tentori, maestri del mistery, hanno scritto una storia di provincia dai toni forti e il ritmo dei grandi gialli classici.

ENRICO LUCERI è un autore di gialli. Fra i suoi romanzi: Il vizio del diavolo (Edizioni Oltre, 2020), Le notti della luna rossa (Mondadori, 2019), Le colpe dei figli (Mondadori, 2015), Buio come una cantina chiusa (Mondadori, 2013), Le strade di sera (Hobby&Work, 2012), Il mio volto è uno specchio (Mondadori, 2008), Chi ha spento la luce (in collaborazione con Sabina Marchesi, Bertoni, 2019), La donna di cenere (con Marzia Musneci, Damster, 2018), La voce del buio (con Antonio Tentori, Mondoscrittura, 2017) e Solo dopo il crepuscolo (con Sabina Marchesi, Damster, 2016). Nel 2008 ha vinto il premio Alberto Tedeschi, organizzato dal Giallo Mondadori.

ANTONIO TENTORI ha pubblicato la riduzione del romanzo di Emilio Salgari La gemma del Fiume Rosso (Tabula Fati, 2018), la novelization del film Inferno di Dario Argento (in Terrore Profondo, Newton Compton, 1997), le antologie di racconti La bestia dentro (Profondo Rosso, 2015) e Nero Profondo (Cut Up, 2008). Con Enrico Luceri ha pubblicato inoltre il thriller La voce del buio (Mondoscrittura, 2017). Come sceneggiatore ha lavorato, tra gli altri, con Argento, Lucio Fulci, Sergio Stivaletti e Claudio Lattanzi.

Pagine 266, prezzo 16,00 euro.

Nicola VaccaArrivano parole dal Jazz – Oltre edizioni

Prefazione di Vittorino Curci. Illustrazioni di Alfonso Avagliano

Un omaggio al jazz. Un progetto in versi dedicato a questo genere musicale attraverso i suoi protagonisti. È composto di quattro sezioni. La prima, Le bocche d’oro del jazz, contiene ritratti di alcuni tra i più grandi musicisti: i cosiddetti “fiati”, da Miles Davis a Clifford Brown passando per Chet Baker e altri ancora. La seconda, Donne che cantano il jazz, dedicata alle più belle voci femminili che hanno cantato e reso grande il jazz, da Nina Simone a Sarah Vaughan passando per Billie Holliday e altre ancora. La terza, Le grandi mani del jazz, ritratti e suggestioni sui grandi musicisti che con le mani hanno reso grande il jazz: Duke Ellington, Count Basie, Michel Petrucciani, giusto per citarne alcuni. La quarta, infine, Perché amo il jazz, contiene una serie di poesie sul jazz e sui suoi effetti sulla scrittura dell’autore.

Il libro è illustrato dai disegni di Alfonso Avagliano. L’artista ha colto i jazzisti citati dal poeta in versione minimal ed essenziale, soffermandosi sulle loro posture leggendarie. Di Alfonso Avagliano anche la copertina.

NICOLA VACCA è nato a Gioia del Colle nel 1963, laureato in giurisprudenza. È scrittore, opinionista, critico letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Svolge, inoltre, un’intensa attività di operatore culturale, organizzando presentazioni ed eventi legati al mondo della poesia contemporanea. Dirige la rivista blog “Zona di disagio”. Ha pubblicato tra gli altri: Frutto della passione (Manni 2000), La grazia di un pensiero (prefazione di Paolo Ruffilli, Pellicani, 2002), Incursioni nell’apparenza (prefazione di Sergio Zavoli Manni 2006), Ti ho dato tutte le stagioni (prefazione di Antonio Debenedetti, Manni 2007) Frecce e pugnali (prefazione di Giordano Bruno Guerri, Edizioni Il Foglio 2008) con Carlo Gambescia il pamphlet A destra per caso (Edizioni Il Foglio 2010), Serena felicità nell’istante (prefazione di Paolo Ruffilli, Edizioni Il Foglio 2010), Mattanza dell’incanto (prefazione di Gian Ruggero Manzoni Marco Saya edizioni 2013), Luce nera (Marco Saya edizioni 2015, Premio Camaiore 2016), Commedia Ubriaca (Marco Saya 2017), Lettere a Cioran (Galaad edizioni 2017), Non dare la corda ai giocattoli (Marco Saya edizioni 2019).

Pagine 94, prezzo 14,00 euro.

Vincenzo GueglioCarlo Bo, Agonista – Gammarò Edizioni

Prefazione di Francesco De Nicola

«Vincenzo Gueglio svolge la propria “esplorazione di Bo”, come la chiama, spesso in forma dialogica con il professore: verso il quale mostra un rispetto deferente che non gli impedisce di manifestare, quando gli sembri il caso, il proprio dissenso; anche netto: a proposito di Guido Gozzano, ad esempio. Pagina dopo pagina la conversazione ideale tra Gueglio e Bo, del quale è sottolineata “l’ansia di dialogo”, affronta problemi estetici, esistenziali e religiosi del Novecento evitando sempre il giudizio categorico e assoluto, nella comune consapevolezza che “il poeta non è chi sa, ma tenta di sapere”, con profonde e assai plausibili osservazioni filosofiche che tendono a identificare, pur tra dubbi e incertezze, il significato della letteratura. Con questo libro fatto di opinioni a confronto, di rispetto delle idee e delle persone, Vincenzo Gueglio, col supporto di una preparazione letteraria e filosofica profondissima e con un felice ricorso all’ironia, offre finalmente un ritratto credibile di Carlo Bo come intellettuale di levatura europea e come uomo, aiutandoci a comprenderne in profondità il pensiero, sempre vivace, appassionato e libero, la sua “continua ricerca del proprio errore” come osserva Gueglio, per il quale bo è un “maestro di verità, spirito ostinato e sofferente, della sparuta e disperata razza di quelli che al tempo antico scommettevano la propria vita sul senso e la virtù della parola”. anche se, aggiunge amaramente il coprotagonista di questo intenso e sapiente libro, “i maestri di verità vengono volentieri ridotti al silenzio”». (Dalla Presentazione di Francesco De Nicola)

Vincenzo Gueglio si è già occupato di Leopardi pubblicando una scelta commentata dallo Zibaldone: L’arte di essere infelice, Greco e Greco, Milano 1998. Ha curato edizioni di JONATHAN SWIFT E ALTRI, Martinus scriblerus, id., 1993; RENATO SERRA, Esame di coscienza di un letterato, Palermo, Sellerio, 1994; CARLO BO, Intorno a Serra, Greco & Greco, Milano 1998; JONATHAN  SWIFT,  I  Viaggi  di  G(r)ulliver,  Gammarò edizioni 2019; FRANCESCO DE SANCTIS, Mazzini, Fratelli Frilli, Genova 2005.  GIUSEPPE MAZZINI, I sistemi e la democrazia. Pensieri Greco & Greco, Milano 2005; GUIDO GOZZANO, Verso la cuna del mondo, id., 2007; Giacomo l’immoralista (con Emanuela Gueglio), Gammarò edizioni 2019.

Pagine 324, prezzo 21 euro.