20 Aprile 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Antichi demoni, nuove divinitàRacconti tibetani contemporanei

Tenzin Dickie (a cura di)Collana: in-Asia/Tibet
Genere: Racconti
Traduzione di: Giulia Masperi
Pagine: 216
Formato: 12,5 x 20,5 cm
Prezzo: Euro 18,00
ISBN: 978-88-6968-079-3

Disponibile anche in formato ebook
“Il Tibet finora sembrava parlare con le voci degli altri, non con la sua. La Repubblica Popolare, che l’ha occupato nel 1950-51 e nel ’59 ne ha cancellato gli ultimi rimasugli di autonomia, gli mette in bocca la propria narrazione, dove la propaganda rimuove ogni aspetto problematico; alcuni attivisti, la comunità internazionale e certe edulcorate visioni hollywoodian-romanzesche occidentali scivolano talvolta in una palude di stereotipi che, simmetricamente rispetto a quelli cinesi, dicono una realtà che non è. Invece esiste un Tibet in carne, parole e ossa che sa raccontare di sé, un Tibet di autori capace di rispecchiare un’identità sociale ormai fattasi multipla.”
Marco Del Corona, «La Lettura»

Prima antologia di narrativa tibetana contemporanea pubblicata in Italia, il libro riunisce alcuni tra i più noti scrittori sia del Tibet annesso alla Cina sia del Tibet della diaspora che, a partire da Dharamsala, si è allargata ad altre aree del continente indiano, all’America, all’Europa.
I quindici racconti selezionati da Tenzin Dickie costituiscono un panorama variegato di narrazioni che trasmettono quasi all’unisono l’identità di un popolo, malgrado le contraddizioni tra tradizione e modernità, i difficili equilibri tra mondi diversi, le incertezze di esistenze trascorse tra esilio, costrizioni, affetti, abbandoni, inurbamento.
Benché la letteratura tibetana abbia una storia millenaria, essa è rimasta per lo più orale e legata a tematiche religiose fino agli anni Ottanta, quando a Lhasa fu pubblicata la prima rivista letteraria in lingua tibetana. Da allora, tramite i racconti il Tibet può parlare di sé liberamente, esprimersi con evidente autenticità.“Questi scrittori vengono da Tibet, Cina, India, Nepal, U.S.A. e Canada, e scrivono in diverse lingue. Pema Bhum, Tsering DondrupPema Tsewang ShastriKyabchen DedrolPema TsedenTakbum Gyal e Dhondup Tashi Rekjong scrivono in tibetano. Jamyang NorbuTsering Wangmo DhompaBhuchung D. SonamTenzin Dorjee e Tsering Namgyal Khortsa scrivono in inglese. Woeser scrive in cinese. Lavorano su generi diversi. Scrivono memorie, romanzi, saggi, poesie, ma qualsiasi altra cosa facciano, tutti scrivono racconti. Il racconto è diventata una delle più importanti forme d’arte tibetana. Ma il mondo non-tibetano è completamente ignaro del fatto che i tibetani scrivano racconti. Perciò mi piace pensare a questo libro come al coming-out del racconto tibetano. E i coming-out sono pieni di pericoli, potere e possibilità.”


Dall’introduzione di Tenzin DickieTenzin Dickie è poetessa, scrittrice e traduttrice. Nata in un insediamento di rifugiati tibetani in India, dove è rimasta fino ai quattordici anni, ora vive a New York. I suoi lavori sono apparsi, tra gli altri, su «Cultural Anthropology», «The Washington Post on line», «Words Without Borders» e «Modern Poetry in Translation».