20 Aprile 2024

Zarabazà

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Festival Pirandello: il 25 luglio al Museo del Cinema

Ciak si gira! Con Eugenio Allegri

Tratto da “I Quaderni di Serafino Gubbio operatore”. Appuntamento alle 17

La produzione clou di Linguadoc per l’edizione XIV del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900 è legata allo spettacolo CIAK SI GIRA! Liberamente tratto dal romanzo scritto da Luigi Pirandello e pubblicato per la prima volta nel 1916.

Nel romanzo si narrano le vicende di Serafino, un cineoperatore della casa cinematografica Kosmograph che deve fare i conti con l’avvento della meccanizzazione, definita da Pirandello come una sorta di schiavitù per l’uomo costretto dall’avvento della tecnologia a perdere la propria identità insieme alla capacità di intervenire nel presente e di interpretarlo.

Lo stesso intellettuale è coinvolto in questo processo perché non ha più niente da dire e viene meno ogni possibilità di intervento critico. Serafino Gubbio, a causa del trauma per aver assistito allo spettacolo dell’uomo sbranato dalla tigre e averlo ripreso con la sua cinepresa senza potersi fermare, diventa muto e questa afasia rappresenta la metafora dell’alienazione dell’artista e della riduzione dell’uomo a macchina.

Giulio Graglia intitola lo spettacolo CIAK SI GIRA! Importante l’inserimento del punto esclamativo che rappresenta l’azione con cui si inizia ogni ripresa filmica o televisiva – riferendosi non solo alla prima edizione del romanzo il cui titolo era SI GIRA… e che solo nel 1925 sarebbe diventato ‘ I quaderni di Serafino Gubbio operatore’ ma anche al fatto che Ciak si gira era il soprannome con cui veniva apostrofato Serafino Gubbio: “Assistiamo – dice Giulio Graglia – nella nostra quotidianità, ad un inesorabile cammino verso la completa assuefazione da internet e dai social. Quel clic che quasi automaticamente attiviamo quando vediamo una foto o altro su Facebook o Instagram, non proviene da una riflessione, non ci chiediamo se veramente quella notizia è degna del nostro interesse, lo facciamo e basta. Ma ha veramente un senso? La modernità di Pirandello mai come in questo periodo della nostra vita, ci arriva come un fiume inarrestabile, pensiamo all’uso delle maschere che coprono parte del nostro viso e che quindi ci fanno sembrare quello che non siamo. Siamo il nostro alias proprio come Serafino e Ciak si gira.

E ancora sempre in tema CoVid noi spesso vittime delle fake news che nel periodo del lockdown hanno funestato il nostro esilio forzato”. L’attore, one man show, è Eugenio Allegri. Uno degli interpreti più poliedrici del teatro italiano. Continua Graglia: “Cercavo un attore che potesse rappresentare CIAK SI GIRA! – che nella sua prima edizione aveva avuto Gipo Farassino come protagonista – non ci conoscevamo di persona, io sapevo di lui, lui di me. Già al telefono l’impressione era stata positiva ma quando abbiamo iniziato a provare, ho capito che non potevo scegliere di meglio. E’ un attore che sia umanamente che professionalmente riesce ad instaurare un rapporto di grande interazione con gli altri. E’ proprio vero che i professionisti non hanno bisogno di autoelogiarsi. E lui è un ottimo professionista”. La location è la meravigliosa Aula del Tempio della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema. “Nell’anno dei festeggiamenti del ventesimo della nascita del Museo e di Film Commission, è per noi un piacere ospitare lo spettacolo CIAK SI GIRA! Torino, culla del cinema italiano come anche della RAI, diventa protagonista nel riadattamento di Giulio Graglia – afferma il direttore del Museo Domenico De Gaetano – quando subito dopo l’Esposizione Universale del 1911 era in piena epopea del muto; sono gli anni in cui, precisamente il 1914, viene realizzato il capolavoro di Giovanni Pastrone: Cabiria. Tra l’altro, per chi assiste allo spettacolo è prevista anche una riduzione nel biglietto di ingresso per visitare il Museo. Una bella iniziativa in un periodo in cui bisogna unire le forze”. Lo spettacolo sarà arricchito da filmati con cui Eugenio Allegri, moderno Serafino Gubbio, si confronterà sul palcoscenico.

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